Una cinquantina i residenti che si sono dati appuntamento lungo la strada sterrata che costeggia i cantieri TAV nella zona del Lippi. Si parla di strada sterrata e sembrerebbe di essere all'estrema periferia di Firenze, invece a pochi metri c'è un'area residenziale viva ed attiva che dal giugno 2011 subisce e protesta davanti ad una situazione che in molti, da queste parti, ritengono paradossale. Le terre di scavo del cantiere dovrebbero viaggiare lungo le rotaie, trasportate su vagoni lungo la tratta ferrata delle Ferrovie verso una destinazione, l'interporto di Guasticce, che risulta solo una delle mete probabili e neppure la più gettonata.
Per via di una selezione tecnica che l'assessore Massimo Mattei ha cercato di spiegare in consiglio comunale durante una interrogazione mirata a chiarire i termini dell'accordo tra Amministrazione comunale ed RFI, alcuni quantitativi di materiale presente nel cantiere, in ingresso per la costruzione ed in uscita per lo scarto, sono destinati ad essere trasportati su gomma. "Quasi cento camion al giorno, dal giugno 2011 - spiega un residente che aggiunge - non ne possiamo più e non riusciamo a capire perché devono transitare lungo via Pescetti, quando esiste la possibilità concreta di sfruttatare la vecchia via ferrata che collegava i binari attuali (che portano alla Stazione Firenze Rifredi) con l'area dello stabilimento Nuovo Pignone".
Si tratta di una direttrice larga e distante dall'abitato che al momento RFI utilizza come asse di ingresso al cantiere. Una strada morta nella quale si sviluppa un parcheggio non regolamentato e che potrebbe, se asfaltata ad arte, integrarsi con la viabilità ordinaria.
Nè il Comune nè l'Osservatorio avevano la titolarità di modificare una parte sostanziale di un progetto su cui c'era una autorizzazione condizionata di Ministero dell'Ambiente e Regione Toscana: l'ennesima irregolarità connessa con la partita dell'Alta Velocità? Le conseguenze ora si vedono, e si sentono, come attestano appunto le testimonianze di residenti del quartiere Lippi, ma lo stesso succederà per gli altri cantieri, da via Campo d'Arrigo a via Circondaria. Via Pietro Fanfani, Giuseppe Rigutini e Giuseppe Pescetti..
Un progetto, quello della TAV che certo non attinge alla casualità e che prevede uno studio preventivo, era dunque necessaria una segnalazione da parte dei residenti per evidenziare la presenza di una strada? "Capisco che possa sembrare assurdo - spiega Carlo uno dei promotori dell'iniziativa odierna - ma lo abbiamo detto al Comune il quale ci ha risposto che se le Ferrovie lo riterranno opportuno l'Amministrazione è pronta ad agevolare i permessi necessari per la realizzazione del tratto nel rispetto del piano urbano della mobilità consentendo l'apertura della via alternativa". Un po' astruso come concetto.
Il bene da tutelare sono i cittadini oppure il cantiere? Sorride ed alza le braccia. Arriva un camion ed i presenti si spostano davanti al cancello sul quale una guardia vigila che venga tenuta la debita distanza dall'area di cantiere. Il camion si ferma e deve intervenire un agente della Questura per liberare la strada invitando i manifestanti a fare spazio. "Ogni giorno polvere e vibrazioni invadono le nostre strade per portare a compimento un'opera che nel bene e nel male non abbiamo scelto" spiegano alcuni residenti. Sostegno al presidio dei residenti é stato espresso dal Consigliere comunale Tommaso Grassi che monitora costantemente la situazione: "Non comprendiamo come il Comune possa permettere che si continui a far transitare i tantissimi camion in uscita dal cantiere del Lippi - sottolinea Grassi presente al presidio - creando seri e gravi disagi alla popolazione senza pretendere che preventivamente fosse stata realizzata la viabilità alternativa lungo la strada sterrata che costeggia l'area dell'ex microonde.
Continueremo ad occuparcene in Consiglio comunale sperando che il prima possibile si possa porre fine al disagio della popolazione del Lippi, l'ennesima situazione che rappresenta la dimostrazione di come l'opera della Tav sia dannosa, oltre che inutile, pericolosa e costosa." Antonio Lenoci