I ‘campioni’ della lingua italiana si sfideranno, per la prova finale, domani a Palazzo Vecchio. Le ‘Olimpiadi di italiano’, organizzate dal Miur con la collaborazione di Comune di Firenze e Università di Torino, hanno coinvolto, dallo scorso febbraio, 62 studenti degli ultimi due anni delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo grado e del triennio delle scuole secondarie di 2° grado di tutte le regioni e delle scuole italiane di Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia).
La manifestazione è stata presentata, questa mattina a Palazzo Vecchio, dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, Ugo Cardinale, linguista e preside del liceo classico C. Botta di Ivrea, Rita Librandi, presidente Associazione per la Storia della Lingua Italiana, Carla Marello, linguista e docente all’Università di Torino e Angela Palamone, direttore generale ufficio scolastico regionale per la Toscana. Lo svolgimento delle prove (gli argomenti rimandavano ai diversi ambiti della lingua: ortografia, morfologia, sintassi, lessico, organizzazione del testo) è avvenuto dapprima all’interno di ogni istituto, poi su base regionale contemporaneamente in tutta Italia per arrivare alla finale di domani che inizierà alle 9.30 nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio a Firenze.
Qui 62 studenti si sfideranno in una serie di prove di abilità e competenza linguistica predisposte da un gruppo di linguisti e approvate dal comitato scientifico composto da Antonio Lo Bello, Luciano Favini, Gabriella Alfieri, Ilaria Bonomi, Ugo Cardinale, Dario Corno, Paolo D'Achille, Rita Librandi e Carla Marello. Le ‘Olimpiadi di italiano’ hanno l’obiettivo di incentivare e sollecitare lo studio della lingua italiana e delle forme della letteratura italiana come elementi essenziali della formazione culturale di ogni studente oltre che indispensabili strumenti di conoscenza; ma mirano anche a stimolare negli studenti l’interesse a guidare e a migliorare i propri processi di apprendimento. Alla finale saranno presenti tre rappresentanti per Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, due per la Liguria oltre a due studenti di istituti italiani all’estero, provenienti da Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia).
«La lingua inglese va studiata perché è un fondamentale strumento di comunicazione con il mondo – ha sottolineato l’assessore Di Giorgi – ma questo non significa trascurare la nostra lingua che è l’elemento caratterizzante del nostro patrimonio culturale. Nell’uso comune, purtroppo, si è perso l’uso corretto dell’italiano e, in particolare, delle forme verbali: basta pensare a quanti di noi sanno coniugare correttamente il congiuntivo. L’italiano è una conquista recente: lo scorso anno abbiamo celebrato il 150° dell’Unità e sarebbe un peccato perderlo proprio ora che è così diffuso, almeno nella lingua parlata». «La novità di quest’anno – ha spiegato Angela Palamone – riguarda l’ampliamento della partecipazione al concorso alle scuole di ogni ordine e grado.
Questa scelta è stata ritenuta importante perché lo studio della lingua italiana deve costituire elemento di formazione continua lungo tutto il corso della vita e inizia dalle scuole primarie». «Una competizione per saggiare la comprensione della lingua moderna – ha commentato Ugo Cardinale – può sembrare poco significativa ma è un’occasione per rendere amichevoli la grammatica e il vocabolario spesso ritenuti noiosi o addirittura superflui». «Non sono contraria, come tutti i linguisti, allo studio delle lingue straniere – ha dichiarato Rita Librandi, presidente Associazione per la Storia della Lingua Italiana - ma ritengo che l’esclusività della lingua inglese nell’insegnamento, soprattutto delle materie scientifiche, favorisca l’impoverimento della lingua italiana.
In paesi come gli Usa assistiamo ad un ritorno importante allo studio delle lingue classiche». «Il fatto che le prove non siano state percepite particolarmente impegnative dagli studenti – ha rilevato Carla Marello, linguista e docente all’Università di Torino – significa che la preparazione dei nostri giovani può essere ancora considerata buona anche se migliorabile. Tutte le prove, ai vari livelli, sono state studiate appositamente per verificare non solo le capacità degli studenti, ma anche le possibilità di miglioramento nell’insegnamento della lingua da parte dei docenti».
Al loro arrivo a Firenze, nel pomeriggio di oggi, i 62 finalisti, accompagnati dai loro insegnanti, saranno al Palagio di Parte Guelfa, dove riceveranno il saluto del’assessore Di Giorgi e potranno assistere a due ‘lezioni magistrali’ tenute da Luca Maciacchini su ‘Virgilio è ballabile’ e Luigi Dal Cin su ‘Il piacere della scrittura’. La cerimonia di premiazione è prevista alle 18 di domani nel Salone dei Cinquecento. Al vincitore, che avrà sbaragliato gli altri concorrenti a colpi di sillabe e di accenti, verrà consegnato un tablet, al secondo e terzo classificato un e-reader, chi si è piazzato dal quarto fino al decimo riceverà una pen-drive.
Tutti i finalisti avranno come ulteriore riconoscimento, oltre all’attestato di partecipazione, libri e dizionari.