Il Parcheggio dei Bottai, alla periferia di Firenze in direzione Tavarnuzze, Certosa, a pochi metri dalla nuova uscita Autostradale Impruneta ed all'imbocco dell'Autopalio Firenze - Siena è stato oggetto di forti critiche e perplessità fin dalle prime colate di cemento. Nel proseguire i lavori qualcuno si è accorto che la struttura incideva notevolmente sull'abitato e sul paesaggio, ma l'opera ha proseguito il suo corso dietro l'iter avviato secondo le procedure urbanistiche e tecniche sulle quali anche le istituzioni locali hanno più volte promesso di vigilare.
Lo stesso Comune di Impruneta ha sollecitato la Società Autostrade in merito alla documentazione relativa al collaudo della pensilina che dal parcheggio ricade sulla strada, lato esercizi commerciali. Come tutte le opere 'ingombranti' si è arrivati al momento di dover decidere se tenere fermo il 'mostro' oppure portare a compimento il prima possibile la struttura per evitare ulteriori disagi, da qui la situazione paradossale che ha visto i commercianti e residenti critici ed affranti, arrivare a sperare che tutto arrivasse a conclusione il prima possibile perché, sembra di poter dire oramai, un'opera brutta è meglio di un cantiere perenne. Una filosofia che fa a pugni con il gusto estetico e con la libertà di critica, che sinceramente continua a lasciare esterrefatti soprattutto i cittadini stranieri (e da lì ne sono passati tanti) che non si capacitano di come qualcosa che non piaccia possa venir costruita lo stesso.
Bontà loro. Il fatto è che fino alla regolare accensione del semaforo sulla via Cassia ed il riempimento a regime del parcheggio, le ombre, pensilina permettendo, resteranno intatte. I nodi "a volte vengono al pettine e talvolta non è soltanto la sfortuna a fare da padrona". Il parcheggio dei Bottai, per il capogruppo di Sel in Consiglio provinciale di Firenze, Riccardo Lazzerini, rappresenta "una triste vicenda che si incrocia con un periodo storico non proprio idilliaco della nostra storia recente: da una parte la recessione che morde e dall'altro mostri 'pericolosi' come il parcheggio che diventano oggi anacronistici rispetto ai sacrifici che le famiglie devono sopportare".
In altri momenti, forse, "il clamore sarebbe stato attutito dal benessere generalizzato ma oggi, ciò, ovvero la sequela di indagati sull'opera dei Bottai grida vendetta: per tutti i cittadini e le difficoltà patite in questi anni (dal 2008) e soprattutto per le attività produttive collassate nel frattempo". La sensazione vera "è che nessuno potrà riparare al danno subito; economico, paesaggistico e forse anche morale... Che la giustizia faccia il suo corso... speriamo!". AntLen