“L’impegno costante e sistematico di collaborazione dell’assessorato all’Urbanistica con gli ordini e i collegi professionali comincia a dare risultati concreti, in termini di semplificazione e trasparenza: i rapporti di cittadini e tecnici con i nostri uffici stanno diventando più semplici e chiari e lo saranno sempre di più, nell’interesse della collettività e per rendere più agevole l’attività edilizia, che è uno dei motori dell’economia”. L’assessore Elisabetta Meucci stamani ha fatto il punto dell’attività dell’Edilizia privata, che rappresenta l’interfaccia dell’amministrazione con chi vuole ristrutturare, modificare o costruire un immobile. Tra i molti obiettivi raggiunti, alcuni di particolare importanza: l’azzeramento dell’arretrato delle pratiche della commissione paesaggio, grazie anche a nuove modalità concordate con la soprintendenza; la riorganizzazione del lavoro degli uffici, con l’obiettivo di abbassare l’affollamento agli sportelli al pubblico e la creazione di un sito con la risposte alle domande più frequenti dei professionisti; il controllo immediato di tutte le Scia (le segnalazioni di inizio attività) da parte di un gruppo di tecnici creato ad hoc, che possono così avvertire subito il professionista che ha asseverato la pratica di eventuali imprecisioni; e soprattutto l’imminente novità per quanto riguarda la sanatoria per gli edifici costruiti prima del ’67 (e che probabilmente sarà estesa fino all’83), che in caso di compravendita non avranno più bisogno dell’accertamento di conformità, con grande risparmio di tempo e denaro per i proprietari in caso di eventiali problemi.
Un provvedimento questo particolarmente sollecitato dai notai, che l’assessore Meucci porterà in giunta entro 15 giorni e che quindi potrà diventare operativo entro maggio, con il voto del consiglio comunale. La crisi del settore dell’edilizia in provincia di Firenze, ma anche in tutta la regione, sta andando oltre l’emergenza, a lanciare l'allarme è il presidente degli edili, Ottavio De Luca: "Senza un concreto intervento da parte delle nostre istituzioni locali rischia di vivere i drammi che nel nord-est stanno vivendo le imprese e gli imprenditori, con una catena impressionante di suicidi, alla quale si è giunti anche perché nonostante i sacrifici di fare impresa, creare lavoro e occupazione, non si è stati tutelati e supportati da chi ci governa". "E’ giunta l’ora di assumersi le proprie responsabilità.
Basta criticare il governo centrale che non interviene su politiche per lo sviluppo; su Firenze e a livello regionale dobbiamo dire che avviene lo stesso scegliendo di non intervenire. I tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione continuano a dilatarsi e questo ormai cronico ritardo sottrae liquidità alle imprese di costruzioni che le pone di fronte ad una crisi finanziaria in grado di minacciarne la stessa sopravvivenza". "Il patto di stabilità interno non può essere annullato ma quanto meno potrebbe essere allentato, per ridurre i tempi di pagamento alle imprese, e su questo chiediamo a livello regionale di intervenire con rapidità ed efficacia con un accordo che possa riguardare tutti i comuni della nostra regione. Potrebbe inoltre essere utile, ad esempio, consentire alle imprese di compensare i propri crediti certi ed esigibili con le imposte e i contributi dovuti (vedi Irap) così da dare respiro alle imprese in forte difficoltà che altrimenti cesserebbero l’attività. Nel pacchetto economia che la Regione sta predisponendo, oltre all’accordo per agevolare l’accesso al credito e ridurre la stretta creditizia, perché non prevedere, da parte di Regione e conseguentemente dai Comuni, una vera azione di riqualificazione urbana, con al centro l’abitare sostenibile con incentivi e sgravi fiscali, coinvolgendo anche l’imprenditoria privata? E’ necessario recuperare il patrimonio urbano ormai obsoleto e favorire uno sviluppo eco-sostenibile dell’edilizia scolastica dove le imprese possano finanziare le opere per mettere in sicurezza le scuole. Non vogliamo una cementificazione ma l’avvio di una vera economia verde di recupero e di rispetto per l’ambiente e per il territorio della nostra città.
Quindi progetti come quelli del Comune di Firenze sulla Variante Mercafir e sul Progetto della Fortezza da Basso vanno nella direzione giusta, ma oltre la progettualità, la nostra amministrazione comunale dovrebbe sostenere l’utilizzo di capitali privati con la finanza di progetto per fare opere di interesse pubblico. Basta annunci di cantieri in tempi certi quando poi ci si blocca ancor prima di partire per ritardi nei finanziamenti o poco capacità di intervento nello sbloccarli. E mi riferisco ovviamente anche ai forti ritardi dei cantieri della linea 2 e 3 della tramvia che ancora non decollano e a cui è legato il futuro di molte aziende edili fiorentine e dell’indotto collegato.
E riflettendo sul mercato immobiliare che non riparte, perché allora non intervenire attraverso un accordo tra Regione e Comuni scegliendo di non aumentare ulteriormente la percentuale dell’aliquota base dell’Imu dando così respiro alle famiglie e anche alle imprese sul cui immobile già invenduto inciderà sicuramente anche la nuova tassa? Chiediamo risposte e decisioni per il rilancio del settore dell’edilizia, interventi a livello locale più incisivi e costruttivi sia da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale fiorentina sia da parte del governatore della Regione Toscana.
Ora le decisioni vere non sono più rinviabili per quei lavoratori e aziende (le poche rimaste!) che rischiano di scomparire ed essere solo “vittime della crisi”". Di seguito, la nota sull’attività e le novità dell’Edilizia Privata. L’Edilizia privata rappresenta il servizio che, nell’ambito dell’assessorato alle Politiche del territorio, si interfaccia più direttamente con i cittadini e che conseguentemente impegna la maggior quantità di risorse professionali (58 unità fra tecnici e amministrativi). Sono 2 gli obiettivi dell’amministrazione in questo settore: - assicurare che l’attività privata in campo edilizio sia conforme alle regole fissate dagli strumenti urbanistici; - favorire l’iniziativa dei privati, fluidificando il più possibile le procedure (obiettivo che assume un rilievo particolare essendo funzionale al sostegno della crescita). L’attività edilizia privata è riconducibile, dal punto di vista amministrativo, a 4 tipologie: - opere soggette a permesso di costruire; - opere soggette a sanatoria (che possono includere anche interventi ulteriori di completamento); - opere soggette a segnalazione certificata di inizio di attività, ora SCIA, in precedenza DIA (es.interventi di manutenzione straordinaria senza alterazione di volumi o superfici, recupero di sottotetti a fini abitativi) ; - attività edilizia libera (es.manutenzione ordinaria). Si tratta di tipologie di interventi che presentano un’incidenza, in termini quantitativi, molto diversificata.
Su base annuale i permessi di costruire sono alcune decine, le sanatorie sono alcune centinaia, le SCIA sono alcune migliaia. Poiché uno degli aspetti su cui giustamente si concentra l’attenzione è quello relativo ai tempi occorrenti per rendere cantierabile un progetto esaminiamo qualche dato a questo riguardo. Può essere interessante premettere alcune valutazioni di sintesi che, fra l’altro, costituiscono anche un interessante indicatore congiunturale. Per questa prima analisi si fa riferimento alle pratiche suscettibili di tradursi in nuove opere edilizie.
Si sono perciò considerate le DIA/SCIA, le comunicazioni relative all’attività edilizia libera, le istanze per permessi di costruire e quelle per sanatorie che prevedono ulteriori opere di completamento. Questi risultano gli andamenti: 2009 2010 2011 2012(*) Istanze relative a permessi di costruire e sanatorie con opere di completamento 274 182 151 40 SCIA/DIA e attività edilizia libera 5464 5429 6009 1794 (*) al 17 aprile Gli andamenti non sembrano evidenziare gli elementi di depressione che caratterizzano le dinamiche economiche più generali, anche se un giudizio più circostanziato dovrebbe poter considerare l’importo economico dei lavori progettati. I dati sopra riportati rappresentano le pratiche “in entrata”.
Spostiamo adesso l’attenzione sulle pratiche “in uscita”. Permessi di costruire Nel 2010 ne sono stati rilasciati 65, nel 2011 ne sono stati rilasciati 57, dall’inizio di quest’anno ad oggi 49; altri 50 risultano in fase di rilascio e 80 risultano in esame. Siamo dunque in presenza di un’accelerazione dell’attività istruttoria confermata dalla considerazione dell’epoca di presentazione delle istanze: circa il 70% sono state presentate lo stesso anno di rilascio del permesso o l’anno precedente mentre si riducono i casi di istruttorie “lunghe” protrattesi per più di 2 anni (nel 2010 riguardavano il 18% dei permessi rilasciati, nel 2011 il 14%, quest’anno il 6%). Sanatorie Le quantità sono notevolmente superiori a quelle dei permessi di costruire, con andamenti non dissimili rilevandosi un’accelerazione nel 2012: si sono avute 343 sanatorie nel 2010, 489 nel 2011, nel 2012, dopo solo 3 mesi e mezzo, siamo già a 184 sanatorie rilasciate; quelle per cui è in corso l’istruttoria risultano 900.
Da segnalare che stiamo predisponendo una deliberazione per escludere gli accertamenti di conformità per tutte le varianti in corso d’opera su edifici realizzati fra il 1942 e il 1967 e provvisti di licenza/certificazione di abitabilità/agibilità nonché per le modifiche interne anteriori al 1° ottobre 1993 che non abbiano comportato incremento di unità immobiliari. I professionisti potranno ben apprezzare ciò che questo significa in termini di semplificazione rispetto agli attuali obblighi di asseverazione. SCIA/DIA e attività edilizia libera Anche in questo caso la dinamica è sostenuta ed è descritta nella tabella riportata in precedenza.
La ripresa che si riscontra nel 2011 può essere in parte spiegata dalla utilizzazione della SCIA per interventi in precedenza sottoposti a permesso di costruire. Gli interventi che rientrano in questa tipologia non sono soggetti, come è noto, ad alcun provvedimento abilitativo. Le segnalazioni sono tuttavia sottoposte ad un controllo di completezza e adeguatezza che il Comune deve effettuare entro 30 giorni e che ci si propone di perfezionare in termini comunque più ristretti, fermo restando che si procederà ad una verifica più accurata per gli interventi riscontrati di particolare rilievo o su richiesta degli organi di vigilanza.
Resta fermo che i lavori possono comunque essere avviati indipendentemente dal completamento dei controlli da parte dell’amministrazione. Autorizzazioni paesaggistiche E’ un procedimento i cui esiti sono vincolanti per il rilascio di un titolo edilizio e che, considerata l’estensione delle aree sottoposte a tutela paesaggistica a Firenze, interessa oltre 2/3 del territorio. La procedura prevede una prima istruttoria e la messa a punto di un parere obbligatorio e consultivo da parte della commissione comunale del paesaggio, la successiva trasmissione di questa proposta alla Soprintendenza per i beni paesaggistici che formula il parere definitivo al Comune il quale, a conclusione dell’iter, rilascia o meno l’autorizzazione.
Gli esiti e i tempi di questo procedimento condizionano evidentemente l’istruttoria del progetto edilizio ed in passato hanno prodotto ritardi significativi. A questo problema si è dedicata un’attenzione specifica: con l’inizio del 2012, è stato eliminato ogni arretrato e, grazie anche ad un rapporto positivo stabilito con la Soprintendenza, i procedimenti vengono portati a termine rigorosamente nei termini previsti dalla normativa. Prima di concludere può essere interessante tentare di cogliere qualche indicazione circa l’andamento del mercato dell’edilizia privata.
Il numero delle istanze che si è illustrato in precedenza è evidentemente un indicatore molto grezzo, non fornendo alcuna indicazione sull’importo economico delle opere cantierate. Un’approssimazione a questo riguardo può tuttavia desumersi dagli oneri edilizi percepiti dal Comune che, in qualche misura, sono correlati alla dimensione dei lavori. Queste le risultanze: 2009 2010 2011 Oneri edilizi incassati dal Comune 7.034.575 euro 6.307.513 euro 6.692.755 euro Gli importi sopra riportati sono al netto dei proventi da sanzioni, condoni, diritti di segreteria (al lordo di queste voci nel 2011 si sono raggiunti 12.009.992 euro)