FIRENZE– L’ecomostro di Procchio sarà demolito nel prossimo mese di maggio ed è già pronto il piano per ricostruire in tutta l’area , colpita dall’alluvione dello scorso autunno, il reticolo idraulico necessario a prevenire il rischio di nuovi eventi calamitosi. Lo ha detto il presidente della regione Toscana Enrico Rossi, nella sua veste di Commissario per la ricostruzione all’isola d’Elba, nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano di interventi per l’isola.
Il presidente ha indicato come assoluta priorità per la messa in sicurezza dell’area di Procchio, alluvionata il 7 novembre scorso, il varo di un pacchetto di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Al centro di questo piano figura il ripristino del tracciato originale del fosso Vallegrande sino al mare, tracciato che transita proprio in corrispondenza del cosiddetto “ecomostro”. I prossimi passaggi saranno dunque l’abbattimento della struttura e il varo, formalizzato con un’intesa tra Regione, Provincia di Livorno e Comune di Marciana Marina, del piano di mitigazione del rischio idraulico per l’area.
Quest’ultimo intervento, finanziato dalla Regione, avrà un costo di 5 milioni di euro. Un primo lotto di due milioni sarà finanziato dal Commissario già nelle prossime settimane, subito dopo che la giunta, lunedì, avrà approvato una variazione di bilanci0 che destina la cifra a questo scopo. L’intervento di risistemazione idraulica dell’area Le criticità idraulica della frazione di Procchio è essenzialmente dovuta alla scomparsa di un vero e proprio reticolo di drenaggio delle acque superficiali.
In corrispondenza dell’abitato, infatti, si perdono i tracciati dei corsi d’acqua che drenano i bacini idrografici a monte, senza raggiungere lo sbocco a mare. Evidente, quindi, la pericolosità idraulica dell’area. L’ultimo evento alluvionale, quello del 7 novembre 2011, ha evidenziato la necessità di assumere quale criterio di approccio per la sistemazione idraulica di Procchio il ripristino, per quanto ancora tecnicamente realizzabile, dell’originario reticolo idraulico del Fosso Vallegrande, come preesistente alla diffusa urbanizzazione degli ultimi decenni, seguendo le indicazioni di percorso delle carte catastali risalenti al primo dopoguerra.
L’intervento permetterà di ricreare tratti di corsi d’acqua con una sezione idraulica idonea allo smaltimento di ondate di piena sino a 29 metri cubi al secondo, per circa 1 km, e di adeguare la sezione idraulica nei tratti di fossi esistenti con interventi di ripristino complessivi per circa 2 km di tracciato. La sistemazione idrogeologica del bacino del Fosso Vallegrande prevederà, inoltre, la realizzazione di interventi idraulico-forestali nei tratti a monte dell’abitato, tra cui alcune piccole briglie e l’inserimento, in area urbana, di condotte con sbocco diretto a mare per lo smaltimento delle acque di pioggia ordinare. L’”ecomostro” di Procchio L’”ecomostro” è uno scheletro di cemento situato a Procchio in un’area non distante dal mare, vicina al bivio per Campo nell’Elba.
Nei piani avrebbe dovuto essere, un centro servizi da 7.500 metri cubi, capace di ospitare appartamenti, negozi, un parcheggio sotterraneo. Invece è rimasto allo stato in cui lo si può vedere attualmente, una sorta di cantiere costantemente deserto. La storia di questo immobile mai completato comincia nel 2000 con l’avvio dell’iter per l’autorizzazione del “Centro servizi di Procchio” e prosegue nel 2002 quando iniziano i lavori. Ma già dall’autunno di quell’anno la realizzazione del fabbricato incontra il primo grave ostacolo: è l’alluvione che interessa questa e altre aree dell’isola producendo allagamenti e dissesto idrogeologico.
Nel marzo dell’anno successivo, poi, arriva lo stop all’opera : il comando locale del Corpo di polizia forestale accerta infatti che le opere realizzate dall’impresa non corrispondono alla licenza edilizia rilasciata nel 2002. La magistratura dispone il sequestro del cantiere e si apre un iter giudiziario tutt’ora in corso (il processo penale si è concluso in primo grado e in appello con diverse condanne, ma è stato presentato ricorso in Cassazione). Via libera ai primi 8 milioni per l”Elba, dopo le alluvioni e i nubifragi che a novembre dello scorso anno hanno colpito in particolar modo i comuni di Campo nell’Elba e Marciana.
Cinque milioni li ha messi la Regione dal proprio bilancio, altri tre (e non i cinque promessi ed attesi) sono arrivati dal governo. Si tratta comunque solo del primo stralcio di interventi, visto che i danni accertati sono molto superiori – si parla di 18 milioni e mezzo solo per imprese e privati – e c’è poi da mettere in conto la messa in sicurezza dell’area: “priorità assoluta – ribadisce il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – per limitare in futuro il rischio di nuovi allagamenti”.
In tutto il piano di interventi necessari ammonta ad oltre 50 milioni. Il via libera al primo stralcio di 8 milioni arriva dopo la firma oggi dell’ordinanza del presidente Rossi, nella sue vesti di commissario straordinario. Nel primo lotto ci sono tutti gli interventi per il ripristino di opere e strutture pubbliche danneggiate o distrutte e gli interventi di sistemazione idrogeologica a difesa degli abitati e delle coste: lavori per poco meno di 3 milioni e mezzo. Ci sono le prime azioni di mitigazione del rischio idraulico (1 milione e mezzo su 25 milioni) e 80 mila euro di rimborsi alle associazioni di volontariato intervenute nell’emergenza.
Ci sono i primi contributi per i cittadini che hanno avuto la casa distrutta o danneggiata oppure l’auto ed altri veicoli. A disposizione ci sono 500 mila euro, a fronte dei 2 milioni di danni conteggiati.Ci sono i primi contributi in conto capitale alle imprese (2 milioni e 420 mila euro); anche in questo caso si tratta solo di una prima tranche, a fronte dei 15 milioni di danni accertati. Per le imprese in questi mesi la Regione Toscana era già intervenuta tramite Fidi Toscana con garanzie gratuite su finanziamenti bancari, necessari a ripartire, e interessi per il primo anno azzerati. I dettagli dei lavori del primo stralcio Tra gli interventi più consistenti del primo stralcio c’è sicuramente la costruzione di una cassa di deposito per il Fosso Alzi (1 milione e 480 mila euro), ma anche lo scavo del porto e il ripristino della linea di riva a Marina di Campo (570 mila euro) oltre al ripascimento delle sabbie di Alzi (135 mila euro).
Nel lotto sono compresi anche gli attraversamenti del fosso Galeo a Literno e del Fosso Stabbiati (402 mila euro). Altri 291 mila euro sono stati impegnati per la sostituzione delle isole ecologiche a scomparsa per la raccolta dei rifiuti, allagate e non più utilizzabili, e 176 mila per la ricostruzione, a Marina di Campo, del lungomare Mibelli e Nobellini. Serviranno invece 128 e 12 mila euro, sempre a Marina di Campo, per la manutenzione straordinaria delle strade, dai lungomari a via Montecristo, da via Fucini e degli Albarelli al parcheggio Pertini.
La risagomatura dell’alveo del fosso Bovalico e la costruzione di un muro di sponda costerà 320 mila euro: 200 mila è la spesa prevista per un muro di contenimento in località “Gli Olmi”, lungo la strada che costeggia ancora il fosso Alzi. Per la manutenzione straordinaria della scuola media “Giusti” sono stati impegnati 460 mila: i lavori dovranno essere fatti prima di settembre. Altri 116 mila euro sono destinati alla manutenzione della pavimentazione via Renaio e via Martinaccia, 195 mila per via Costa, via della Lecciola, via Ayali, viale Pietri e piazza da Verrazzano, 132 mila euro per piazza Torino e 150 mila per la rimessa in efficienza del ponte sul fosso Bovalico. Gli interventi di mitigazione del rischio idraulico previsti in questo primo piano stralcio riguardano il territorio del Comune di Campo nell’Elba, ma già nei prossimi giorni sarà predisposto un secondo stralcio con il quale verranno avviati anche gli interventi nel Comune di Marciana.
Lunedì infatti la giunta regionale approverà una delibera di variazione di bilancio con la quale saranno resi disponibili per il commissario ulteriori 2 milioni di euro con i quali saranno avviati gli interventi sul fosso Vallegrande: complessivamente il costo di questa opera sarà di oltre 5 milioni di euro.