Ci sono prestiti per centinaia di milioni (e che interessano quasi duemila aziende) garantiti da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione, e che le banche ancora non hanno erogato. “Occorre accellerare i tempi – dice Rossi – : tra la delibera di Fidi e l’erogazione del prestito non dovrebbero trascorrere più di tre mesi. Ma soprattutto vogliamo sapere il perchè di questo blocco, visto che in questo modo si immobilizzano inutilmente risorse della Regione”. Nel corso del consueto briefing settimanale con i giornalisti il presidente della Toscana ha parlato oggi di credito alle imprese.
La Bce ha messo a disposizione delle banche 270 miliardi di euro all’1 per cento. Ma le banche hanno stretto la cinghia, anche in Toscana: soprattutto negli ultimi mesi. Lo dicono le associazioni di categoria, lo conferma Banca d’Italia e Fidi Toscana per quanto riguarda i finanziamenti garantiti con le risorse della Regione. L’allarme ieri lo ha lanciato la Cna. Tre i punti del ragionamento di Rossi, che propone un nuovo accordo per sbloccare le erogazioni bancarie ed un ruolo ancora più centrale di Fidi: liberare il pregresso anzitutto, ovvero 400 milioni di prestiti garantiti ma non erogati; aggiungere velocemente altri 20 milioni di garanzie sempre attraverso Fidi, in grado così di coprire prestiti per ulteriori 400 milioni; ma anche utilizzare di più le risorse messe a disposizione delle imprese, attraverso altre banche, dalla Cassa Depositi e Prestiti.
“Non vogliamo mettere nessuno all’indice – spiega Rossi – ma con le banche dobbiamo sederci attorno ad un tavolo per capire da dove nascono certe criticità. E superarle”. Riportiamo sotto l’intervento di Enrico Rossi, sullo stesso tema, pubblicato oggi sul blog “Il signor Rossi”, www.ilsignorrossi.it “La situazione economica del Paese, quindi anche della Toscana, è di giorno in giorno più preoccupante. Urgono interventi immediati e iniziative coraggiose per non abbandonare il campo allo scoramento, al ripiegamento e all’accettazione delle tendenze recessive senza volontà di reazione. La Regione non può fare tutto, e non ne ha la pretesa, ma nulla deve restare intentato per salvare imprese, posti di lavoro e progetti di sviluppo.
Stiamo lavorando ad un “Pacchetto Economia” per sostenere le imprese, lo sviluppo e il lavoro. Pensiamo a iniziative da intraprendere nei prossimi giorni e mesi, a iniziare dal problema del credito, che sta soffocando la nostra economia e in particolare le piccole e medie imprese. A quanto ci risulta, la stretta creditizia ha comportato, nei primi mesi del 2012, un restringimento del credito erogato pari a un quarto rispetto a quello dei mesi precedenti. Insomma, si tratta di un vero e proprio collasso. Senza addentrarci in complesse questioni finanziarie, il sistema bancario italiano ha usufruito in modo assai consistente delle disponibilità messe in campo da Bce, ma poche di queste risorse sono andate alle imprese e alle famiglie.
Si è preferito comprare Btp e altri titoli di Stato, ma non si è dato ossigeno all’economia. Ora si deve invertire la rotta. Lo strumento che la Regione Toscana ha a disposizione per contribuire a questo processo è rappresentato da Fidi Toscana, la finanziaria regionale. L’iniziativa che vogliamo intraprendere a favore delle imprese toscane è di mettere a disposizione di Fidi Toscana, la finanziaria regionale, un finanziamento che serva da garanzia per attivare con le Banche uno stock di prestiti in grado di invertire l’attuale tendenza.
Confidiamo in una risposta positiva da parte delle Banche. Fino ad oggi Fidi Toscana, con fondi regionali, ha concesso garanzie per ben 1250 milioni di euro, a fronte dei quali le banche hanno effettuato erogazioni per circa 850 milioni. Mancano quindi all’appello circa 400 milioni che attendono di essere finanziati da parte del sistema bancario. Noi chiederemo alle banche di dare adeguate spiegazioni su questa mancata erogazione. Tenendo conto anche che la Regione Toscana ha concordato con loro di alzare i tassi di interesse per adeguarli all’aumento dello spread. La Regione, sempre tramite Fidi, proporrà un accordo alle Banche per garantire nei prossimi mesi erogazioni per ulteriori 400 milioni di euro.
Una cifra importante, che può incidere in modo significativo sulla situazione. Infatti, sommando le cifre di quanto già deliberato da Fidi con le nuove disponibilità si giunge a uno stock di prestiti superiore a 800 milioni, che possono davvero sostenere tutto il sistema economico della Toscana per il 2012. Insomma, dopo aver rivisto a favore delle banche i tassi di interesse, intendiamo rilanciare in forma straordinaria il ruolo di Fidi. Ci aspettiamo risposte chiare e concrete. Un altro punto su cui vogliamo sollecitare il sistema bancario ad intervenire è la disponibilità della Cassa depositi e prestiti.
Nel 2011 l’Istituto ha messo a disposizione del sistema bancario toscano 370 milioni di euro finalizzati ad erogare credito alle piccole e medie imprese. Una somma consistente, utilizzata solo in parte. Infatti solo il 6% del plafond nazionale è stato richiesto dal sistema del credito regionale. Meglio della Toscana hanno fatto sia il Veneto con il 15% che l’Emilia Romagna con l’11. Mi domando dove sta il problema.* È poco chiara la ragione per cui le Banche non hanno utilizzato in modo proporzionato rispetto al Veneto e all’Emilia Romagna le risorse disponibili.
Infatti il 6% risulta davvero troppo basso per la Toscana. Si poteva e si può fare di più.* Come Regione inviteremo ad un confronto le Banche e la Cassa depositi e prestiti, per discutere insieme come migliorare e ampliare la concessione del credito all’economia toscana”.