L’agricoltura toscana sempre più giovane. Sono 613 le domande presentate sul bando “pacchetto Giovani” del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, i cui termini sono scaduti lo scorso sabato. La richiesta di finanziamenti, dai primi dati che emergono, ammonterebbe ad oltre 70.000.000 Euro, di cui 50.000.000 circa per investimenti e 20.000.000 come premio di primo insediamento. Se questi dati fossero confermati, le richieste rappresenterebbero oltre il doppio della pure ampia dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione Toscana (circa 29 milioni di euro), che con il progetto “Giovani Sì” ha deciso di puntare fortemente sul ricambio generazionale.
La Cia Toscana è soddisfatta e giudica questo risultato molto incoraggiante per le prospettive dell’agricoltura. «La scelta del “pacchetto giovani” ha rappresentato una scommessa anche per noi che, per primi, l’abbiamo proposto. – afferma Chiara Innocenti, presidente dei giovani agricoltori della Cia Toscana (Agia) –. Il bando prevedeva infatti che l’accesso al premio di insediamento fosse collegato ad un impegno ad investire almeno 70mila euro, attivando le altre misure del PSR facenti parte del pacchetto.
Nonostante la crisi, il blocco del credito, le prospettive difficili per l’agricoltura, la risposta dei giovani c’è stata ed è stata potente; i giovani che vogliono impegnarsi in agricoltura sono tantissimi. In pochi ci avevano creduto – conclude Innocenti – e noi siamo fieri di essere stati tra questi». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana: «Fin dall’inizio – dice Pascucci - abbiamo sostenuto questa impostazione, che premia i giovani più intraprendenti e pronti a realizzare investimenti per dare vita ad imprese vere, scoraggiando la mera rincorsa al premio.
Le oltre 600 domande sul pacchetto giovani rappresentano un incoraggiamento per il nostro lavoro e premiano il deciso impegno della Regione Toscana verso i giovani». Nelle valutazioni della Cia Toscana emergono tuttavia anche alcune preoccupazioni: «Godiamoci questo risultato importante – prosegue Pascucci – ma evitiamo di dormire sugli allori. L’ampiezza della domanda dei giovani deve impegnare tutti a dare adeguate risposte ai problemi da affrontare: il primo aspetto riguarda il sistema del credito.
Se le banche sciaguratamente dovessero chiudere le porte aperte dalla Regione Toscana, tutto l’impegno profuso verrebbe vanificato e si deluderebbero le aspettative dei tanti giovani che hanno scommesso su sé stessi. Il secondo tema da affrontare riguarda la necessità di dare risposta alle oltre 300 richieste che, sulla base dei primi dati emersi, rimarrebbero escluse, non disponendo il bando di risorse sufficienti per soddisfare tutte le domande. Crediamo che – conclude il presidente della Cia Toscana – occorra fare ogni possibile sforzo per incrementare i fondi stanziati, consentendo di allargare l’accesso al pacchetto giovani ed incrementare il numero di nuove aziende agricole condotte da giovani».