Medici ‘itineranti’, in servizio in più ospedali dell’area vasta per ottimizzarne la produttività? La Regione ci pensa, i professionisti si ribellano, e il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) dice no: «Così – tuona – si sacrifica il bene del paziente sull’altare dei tagli alle risorse, unico totem che la giunta regionale pare ormai ossequiare nel confezionare le sue politiche sanitarie». Il nodo è quello del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera toscana.
E’ lì che l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia interviene a colpi di scure tagliando da un lato i pronto soccorso degli ospedali definiti ‘di fascia A’, dall’altro prevedendo che i medici e gli operatori sanitari suddividano il loro monte ore lavorativo in due, anche tre ospedali non necessariamente della stessa provincia, visto che l’organizzazione riguarderebbe l’area vasta. «Si tratta di un’idea inaccettabile – sostiene Mugnai – soprattutto perché scardina del tutto il rapporto medico-paziente, prezioso ‘plus’ nel servizio sanitario e nell’efficacia dei percorsi diagnostici e di cura.
E’ evidente che una simile scelta tutto fa, tranne che mettere il paziente e i suoi bisogni al centro delle politiche sanitarie. Tutt’altro: nei pensieri della giunta regionale, ormai, di centrale c’è solo l’abbattimento dei costi e la contrazione delle risorse destinate al servizio sanitario puramente detto. Mai una volta che si intervenisse a tagliare l’apparato di Estav, Società della Salute, proliferazione di ruoli amministrativi e via sperperando». Sulla questione, Mugnai ha già predisposto un’interrogazione alla giunta regionale nella quale chiede di conoscere dettagliatamente e in forma scritta contenuti, motivazioni, obiettivi e soggetti interessati dalla proposta di riorganizzazione made in Scaramuccia.