Il lato rosa della cooperazione è sempre foriero di ottimi risultati. Nonostante la pesantezza della crisi economica ancora in atto, la cooperazione al femminile fornisce ancora flessibilità ed elasticità per le donne che riescono a coniugare l’impegno tra le mura domestiche con ottimi risultati sul fronte lavorativo. In vista della festività dell’8 marzo, è questo il messaggio che lancia Confcooperative Siena, storicamente al fianco delle donne che sempre più spesso hanno dato vita a realtà virtuose nel mondo della cooperazione.
«Confcooperative nazionale, da alcuni anni ha dato vita alla Commissione Nazionale Dirigenti cooperatrici che opera attraverso le Commissioni regionali – sottolinea Cinzia Collodi, segretaria di Confcooperative Siena -. Le dirigenti delle Commissioni provinciali di Siena sono membri dei Cif, Comitati Imprenditoria Femminile, istituiti presso le Camere di Commercio. Al momento, a livello nazionale, regionale e provinciale, stiamo lavorando sul progetto Fil, il Filo Famiglia-Impresa-Lavoro, il cui obiettivo è sviluppare un sistema virtuoso supportato da Confocooperative, per offrire risposte a soci e socie che favoriscano la conciliazione del lavoro con la vita familiare, in particolare mirate alla completezza del lavoratore-donna, nel rispetto degli obiettivi d’impresa».
La Commissione Dirigenti cooperatrici Toscana è nata l’8 marzo 2008 ed opera a livello provinciale tramite la rete degli sportelli Pari (Politiche attive Azioni di sostegno all’imprenditoria Risorse per lo sviluppo Informazione sulle opportunità di finanziamento), di cui Cinzia Collodi ne è proprio la referente su Siena. «Il mondo cooperativo – conferma il presidente di Confcooperative Siena, Mario Marchi – si tinge sempre più di rosa. Stiamo assistendo ad una crescita in termini di numeri e di servizi erogati che fanno della nostra provincia un territorio all’avanguardia.
Donna e cooperativa è un binomio che si sta confermando dinamico e innovativo tanto da permettere crescita occupazionale, condivisione di responsabilità ed integrazione». Delle 128 associate a Confcooperative Siena, ben 30 sono a prevalenza femminile, 2500 circa le socie su un totale che si aggira introno alle 5000 unità. Nelle 30 cooperative rosa, su 950 soci circa, oltre 700 sono donne, di cui circa un settimo extracomunitarie. Realtà virtuose – Una componente femminile che spesso rappresenta il motore propulsivo della cooperazione, dato che riesce a tenere e a dare risposte efficaci anche di fronte al perdurare della crisi economica in atto.
«Attraverso Confcooperative siamo venute a contatto e ci siamo confrontate anche con realtà e ditte molto diverse dalla nostra – dice Ippolita Lorusso presidente della Cooperativa Elicona e consigliere di presidenza di Confcooperative Siena -. La ‘cooperazione tra cooperative’ è sicuramente un ottimo viatico per creare interscambiabilità e reciproche collaborazioni, un fattore che risulta determinante non solo per la gestione interna ma anche per quella esterna e con il confronto costante con altre e diverse realtà.
Un percorso, questo, che può solo definirsi come virtuoso». «La cooperazione al femminile risulta molto utile non solo per l’elasticità e la flessibilità che dimostrano le nostre socie, ma anche per la facilità con cui si favorisce l’inserimento nel tessuto sociale delle donne extracomunitarie – aggiunge Giuseppina Lonzi, vicepresidente della cooperativa Clean Sistem ed anche lei nel consiglio di presidenza di ConfCooperative Siena -. C’è condivisione e proprio per questo vedo che le nostre donne straniere riescono, attraverso la cooperazione, a conoscere meglio comportamenti e regole cui attenersi nel posto di lavoro.
Tutti fattori che ci rendono coinvolte in un progetto condiviso per cercare anche nuove opportunità e nuovi committenti». Cooperative grandi e piccole che, specialmente nel settore pedagogico-educativo si basano molto su figure femminili. «Le caratteristiche strutturali delle donne, la loro maggiore capacità creativa, le rende indispensabili per il settore dei servizi offerti soprattutto all’infanzia – sottolinea Serena Favilli, presidente di Camaleonde –. La cooperazione è un’ottima risposta all’attuale crisi economi ca.
Se una cooperativa è ben strutturata permette una gestione più elastica e flessibile nella gestione del lavoro, sia verso l’interno che verso l’esterno. Un fattore indispensabile soprattutto per le madri e per tutte quelle donne che si dividono tra mondo lavorativo e quotidianità domestica».