A raccontarci Totemaju è Ester D’Argenio , da molti anni dedita allo studio e alla sperimentazione delle svariate forme di linguaggio non verbale, direttrice artistica di Totemaju - danze etniche e arti sceniche talvolta discussa per le scelte coraggiose come quella di proporre quest’estate al Giardino Buonamici a Prato, una sorta di musical basato su ‘Memorie di una maitress americana’ di Kimball mantenendo intatta la crudità di linguaggio del testo originario. Ma non solo per denuncia e provocazione, l’associazione Totemaju si distingue per il riuscire a fondere tradizione e innovazione e per la scelta di non percorrere vie facili e commerciali ed è una vera e propria fucina di artisti di richiamo nazionale e internazionale. “La magia del teatro e una sensualità retrò sono i due ingredienti che ci fanno appassionare al Burlesque.
Qualcuno lo intende una maniera esplicita dello spogliarsi, l’associazione Totemaju lo intende come l’arte del nascondere, l'arte del pudore. Finto, ma… pudore. Sarà per questo che piace tantissimo alle donne. Addirittura forse più che agli uomini piuttosto abituati al consumo rapido di pornografia. E’ l'idea di giocare con la seduzione attraverso un personaggio, che ci affascina, tirando fuori quello che non si esterna nella vita di tutti i giorni, divertendosi a interpretare dei lati di sé che probabilmente non emergono nell'ambito della quotidianità, sperimentando vari tipi di gestualità che vanno dalla lentezza raffinata dell’attesa alla velocità dissacrante dell’ironia. Non è una scuola di formazione per spogliarelliste, ma un’esperienza per tutte le donne e per tutte le età, il Burlesque non richiede corpi in forma, per forza tonici o palestrati.
Non ci sono canoni da rispettare. Finalmente un messaggio fortemente positivo: si può essere donne, e piacersi, e piacere, senza dover essere conformi agli impossibili modelli estetici in auge. Trasgressive, aggressive, candide, mantidi, lolite, sciantose, vamp, pin up… proiettate nell’ 800 o negli anni 20, 30, 40, 50 del secolo scorso… si annaspa nella storia del costume con trucco e acconciature d’epoca, rincorrendo con il gusto della cura del particolare l’oggetto vintage autentico o verosimile.
E’ il gioco delle maschere che da sempre ci affascina. Il Burlesque Bon Ton di Betty Rose deliziosa performer frizzante, spumeggiante molto apprezzata da pubblico e critica sulla scena nazionale, insegna il suo modo di fare burlesque cercando di far capire che non basta togliersi un guanto o una calza, ma che ci sono altre forme artistiche che fanno parte di questa disciplina, fondamentali per poterla definire completa. Nel corso delle lezioni cercherà di individuare e tirar fuori il personaggio che sta in ognuna delle allieve.
Betty Rose è danzatrice professionista con una formazione di teatro e di operetta, il suo Burlesque Bon Ton si ispira al Teatro di Rivista italiano; la sua cifra stilistica assolutamente riconoscibile ha una base teatrale; si fonda infatti su uno studio attento della gestualità, della mimica. Si parla quindi non di uno spettacolo improvvisato, basato sullo strip; ma di uno spettacolo italiano genuinamente vintage, che rende omaggio agli anni Trenta/Cinquanta italiani.
Cherry Bloom, un nome affermato nel panorama burlesque italiano, una delle prime italiane a divenire professionista in quest’arte. Oltre ad essere una performer burlesque professionista è anche una Pin-Up model, posa costantemente in art works ispirati a bellezze di altra epoca. Cherry, Pin-Up anni ’50: forme generose, labbra rosse e vestitini a pois, una seduttrice senza inibizioni che sembra uscita dalle celeberrime illustrazioni di Gil Elvgren. La sua dedizione per quest’arte è la sua chiave vincente, prima di essere una professione è una passione. Si è esibita con successo su molti palchi italiani tra cui in quello del mitico Connie Douglas.
Oltre alla carriera di performer, percorre quella di insegnante, durante gli ormai celebri bachelorettes parties, organizzati dal lussuoso e raffinato erotic shop Zou Zou, nei quali insegna alle spose le basilari regole della seduzione, ma anche dell’ironia, mini workshop che permettono alle donne di cimentarsi tra le mura delle proprie abitazioni, in questa antica arte, le spose si divertono ed apprendono tecniche di seduzione raffinata ed ironica da usare nella prima... notte di nozze e nelle migliaia successive o forse da non usare mai, vivendosi il workshop solo come un momento di celebrazione di sé.
Betty e Cherry sono diversissime tra loro, scelte apposta per dire alle donne che non c’è un solo tipo fisico o un solo personaggio al quale affezionarsi ma anzi ci sarà da sbrigliare la fantasia e farsi condurre per mano dalle ‘dive’ in un divertente ironico e dissacrante gioco delle maschere. Non un invito a sottomettersi al modello imperante della donna - oggetto ma il tentativo di sgominare la frustrazione del paragone con i modelli impossibili di bellezza femminile giocando col nostro corpo con complicità tra donne.
E se il Burlesque ci aiuta a trasformare quelli che consideriamo i nostri punti deboli in punti forza, è fatta!” Sarà proprio la sede di Totemaju di Montale, in provincia di Pistoia ad ospitare gli stage di Burlesque in Toscana. Informazioni più dettagliate sul sito www.totemaju.it