Presso la casa del popolo di Badia a Settimo si è svolto l'incontro per la presentazione del progetto della passerella sull'Arno che collegherà Badia a Settimo alla stazione ferroviaria di San Donnino e da lì in soli 10 minuti sarà possibile raggiungere Porta al Prato nel cuore di Firenze. Una rivoluzione per chi, tra i presenti alla serata, aspettava l'opera da 50 anni e da anni resta imbottigliato nel traffico o si perde tra gli snodi quotidiani del Ponte all'Indiano. Relatori della serata: Marco Gamannossi, Assessore Urbanistica Provincia di Firenze, Loretta Lazzeri, consigliere PD Provincia e Simone Gheri, Sindaco di Scandicci. 180 metri di lunghezza, realizzata in travi in ferro a cassone a sezione variabile, progettata dall'architetto Luigi Ulivieri servirà ad incrementare ancora di più il trasporto pubblico su ferro, permettendo di raggiungere la stazione centrale di Santa Maria Novella in soli tredici minuti. Il costo complessivo dell'intervento è di 3,5 milioni di euro.
L'opera sarà realizzata nello stesso luogo dove era anticamente posizionata una passerella in legno e un sistema di trasporto tramite traghetto. Un progetto che arriva a soli 4 mesi dall'accordo, frutto dell'impegno messo in campo dal PD Scandicci a partire dal 2009 con la manifestazione "Vogliamo salire anche noi!". Prevista in tempi brevi l'assegnazione dei lavori. A presentare le specifiche del progetto è l'assessore all'urbanistica della Provincia di Firenze, Marco Gamannossi: "Con questa opera a lungo attesa che consentirà di sviluppare la mobilità alternativa nelle sue componenti, pedonale e ciclabile, arriviamo ad una vera integrazione con il mezzo pubblico tenendo fede alla nostra idea del trasporto su ferro".
Sarà possibile arrivare con l'auto sino alla zona del cimitero per poi parcheggiare nell'apposita area realizzata (80 i posti previsti) e recarsi poi a piedi presso la stazione di San Donnino, "che andrà potenziata e migliorata" spiega l'assessore. Una passerella con un solo punto di appoggio "come se una mano la sollevasse dall'Arno" ed una struttura sinuosa che varia la propria larghezza dai 4 ai 6 metri lungo la traversata del fiume. Tra i presenti palpabile l'entusiasmo, ma anche lo scetticismo per un'opera molto chiacchierata dove la burocrazia ancora una volta ha caricato il peso dell'inconcludenza.
"Adesso ci siamo" ha sottolineato Gamannossi che ha evidenziato il lavoro compiuto dagli uffici tecnici della Provincia nelle varie fasi del procedimento, che ha richiesto la sinergia di più professionisti per un gruppo di lavoro interdisciplinare ed intermodale tramite il quale si è potuto ridurre tempi e costi di progettazione. L'assessore si è detto certo di poter arrivare in tempi brevi a poter utilizzare i binari di superficie e le stazioni periferiche, opportunamente ridisegnate, per sfruttare tutta la rete che verrà sottratta all'attuale traffico ferroviari attraverso la realizzazione del nodo TAV fiorentino "Abbiamo un colloquio aperto con Ferrovie e torneremo a parlare anche delle singole Stazioni che potranno e dovranno essere degli svincoli nevralgici per la nuova mobilità sulla quale punto molto" Non è mancato chi ha sollevato il problema del trasporto biciclette su treni e tramvia, chi ha colto l'occasione per ricordare l'importanza strategica e storica dell'antica Badia di Settimo visitabile per i turisti al pari dei monumenti fiorentini, o chi ha fatto notare i tempi della tratta ferroviaria che al momento vede il transito del treno ad ogni ora.
Ed il collegamento ciclabile con il Quartiere 4 di Firenze? Un'altra delle domande. C'è anche chi vorrebbe una mobilità più fluida verso Mantignano ed Ugnano dove "son vecchie strade di campagna" ma l'opinione del Comune di Scandicci è diversa e non intende pesare sul territorio con una mobilità caotica, puntando invece sulla mobilità alternativa. La Tramvia Linea 1 piace, la scommessa delle passate legislature è stata vinta, lo dicono i numeri. Il sindaco Gheri arriva a dire che "Per la mole di passeggeri, nelle ore di punta prevediamo di dover aggiungere un vagone alla tramvia" questo quando sarà realizzato il ''famigerato'' scambiatore.
Trattasi di quel contenitore di auto indicato durante la fase di cantierizzazione, come l'elemento fondamentale ed imprescindibile per la riuscita del progetto Tramvia Scandicci-Firenze. "Non c'è stato bisogno dello scambiatore - sottolinea Gheri - i dati ce ne rendono atto, ma lo faremo, perché serve, perché vogliamo incrementare ulteriormente il servizio, e quindi lo faremo". Gheri fa il punto sul sistema tramviario ed il suo tono è deciso: "Tutti noi aspettiamo che si inizi la realizzazione delle altre linee, altrimenti arrivare a Santa Maria Novella e restare bloccati lì non serve a nessuno".
Ricorda a tale proposito tutto il lavoro svolto durante i 5 anni di cantierizzazione "lasciatelo dire a chi ci è passato. Si tratta di compiere un'opera difficile, ma quel che abbiamo fatto noi come 'pionieri' visto che era la prima infrastruttura realizzata a Firenze da anni.. dovrebbe servire ora per fare prima e meglio. Non dimentichiamoci il nostro lavoro e non parliamo di 1000 giorni o altro. Non conta il numero dei giorni, conta portare a compimento l'opera" di Antonio Lenoci