“La situazione in Via Rigutini e Via Pescetti sta diventando insopportabile da parte dei residenti per il continuo passaggio dei mezzi pesanti che trasportano le terre di scavo estratte dal buco della stazione Foster ed è apparentemente incomprensibile che si continui ad utilizzare per il trasporto del materiale scavato i camion piuttosto che, come previsto dal progetto, la ferrovia che porta direttamente alle cave di Santa Barbara, destinazione prevista finora per la prima parte dei 3,5 milioni di terre provenienti dal nodo fiorentino dell'AV." – afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi che ieri sera ha partecipato ad una iniziativa dei residenti del Lippi contro le condizioni in cui la zona è ridotta dai lavori della TAV. “Si tratta di quasi 100 camion che giornalmente, con una frequenza di poco meno di 10 minuti l’uno dall’altro, transitano sulle due vie parallele della zona del Lippi prima di immettersi su Via Fanfani e poi imboccare l’autostrada A1.
Dubitiamo che la destinazione di queste terre di scavo siano le cave di Santa Barbara, ma considerando che finora il ricorso al trasporto su camion, assai impattante e meno conveniente economicamente, è stato esclusivamente utilizzato per portare il materiale, classificato come rifiuto, alle discariche, anche in questo caso i centinaia di camion in uscita dal cantiere del Lippi riteniamo siano diretti a qualche discarica sul territorio toscano, forse la stessa situata a Guasticce. Chi abbia deciso di autorizzare ciò, permettendo alle Ferrovie di continuare nei lavori invece che come sarebbe stato normale di obbligare a bloccare tutte le lavorazioni e a fare una ricognizione complessiva, non lo sappiamo ma sicuramente si è assunto una responsabilità assai pesante." “Chiediamo al Comune di fare immediatamente chiarezza su questo aspetto e ci auguriamo che nel frattempo non si stia tentando a percorrere scorciatoie normative o modifiche della Legge che abbiano come unico scopo quello di agevolare e permettere, ad ogni costo e in qualunque modo, la realizzazione del nodo fiorentino che continuiamo a ripetere troviamo dannoso, pericoloso, inutile e costoso.” “La terra che arriva a Castello dalla Stazione Foster è quindi terra da considerarsi rifiuto, come da anni stanno sostenendo i tecnici e i professionisti che insieme al Comitato No Tunnel TAV si stanno opponendo al progetto del nodo fiorentino ? – conclude Grassi – Si tratterebbe, se ciò fosse confermato, di una novità che farebbe incrementare esponenzialmente i costi dell’opera e il buon senso a questo punto imporrebbe a Ferrovie, al Comune e alla Regione di bloccare immediatamente i lavori e a ripensare un progetto meno impattante e di superficie come da sempre sostenuto da molti.”