Manifesti di liberazione animale e uno striscione, con la scritta "Tebaldo Lorini la colpa non è tua, ma di chi pubblica le tue ricette", sono stati affissi la scorsa notte da militanti di '100% Animalistì a Bologna, Milano e Limena (Padova), davanti alle ditte che distribuiscono il volume 'Ricette proibitè di questo gastronomo e conoscitore del folklore toscano, edito da Polistampa e in uscita l'1 marzo. Gli animalisti, con una nota in cui spiegano i motivi dei 'blitz', sottolineano che queste ricette "propongono di cucinare, dopo averli assassinati, animali che normalmente oggi non vengono mangiati nel nostro paese, neppure da chi si nutre abitualmente di cadaveri.
In 50 ricette Lorini insegna come preparare e servire volpe, riccio, rondinotto, asino, tartaruga e altre specie. Ma - secondo le anticipazioni sul volume - ci sono anche cicogna arrosto, cigno con le arance e spezzatino di tasso." La scusa è: perchè certi animali si possono mangiare e altri no? E qui noi - rileva '100% Animalistì - siamo perfettamente d'accordo: non c'è nessuna differenza tra mangiare il panda o il pollo, la scimmia o il maiale, il cane o il manzo. Infatti tutti gli animali sono uguali, esseri viventi e senzienti, che hanno diritto a vivere secondo la loro natura.
Nessun animale deve venir mangiato, nè ucciso per qualsiasi motivo o sfruttato dagli umani. Estendere la gamma degli animali 'commestibilì non è certo positivo. È un gioco di perversione del gusto che non ha nessuna giustificazione, e abbassa ancora il già basso livello di sensibilità della maggioranza della gente verso gli animali che non siano cani o gatti«. Secondo '100% Animalistì, »Lorini vuole fare sensazione proponendo ricette abominevoli, che magari qualche maniaco cercherà di applicare, a danno degli animali.
Meglio avrebbe fatto a raccogliere le ricette tradizionali a base di vegetali, ben più tipiche e vere delle aberrazioni culinarie da lui proposte!«.