“Il ricorso proposto dalla Regione Toscana al Tar del Lazio contro il parere dell’ISPRA per la caccia in deroga al fringuello è un atto senza precedenti e che disconosce non solo le numerose procedure d’infrazione aperte dalla Commissione Europea contro l’Italia ma soprattutto le pesanti condanne della Corte di Giustizia all’Italia per l’eccessivo e pessimamente gestito utilizzo dello strumento della deroga previsto dalla direttiva. Che addirittura a ricorrere contro l’autorità scientifica nazionale per strappare la caccia in deroga ai piccoli passeriformi sia un’amministrazione pubblica è qualcosa che va davvero oltre l’immaginabile, facendo temere l’abbandono di ogni buon senso.” Questa la dura dichiarazione congiunta delle associazioni Amici della Terra, ENPA, LAC, LAV, Legambiente,LIPU, No alla Caccia, WWF Italia. “Il parere non favorevole dell’ISPRA circa la richiesta della Regione Toscana di far sparare in deroga ai fringuelli, piccoli passeriformi di pochi grammi e specie non cacciabile, si basa su solidissime motivazioni chieste proprio dalla Commissione Europea, che in assenza di dati scientifici attendibili (principio precauzionale) impone di non autorizzare alcuna deroga.
La risposta “piccata” proposta dagli uffici caccia della regione con il ricorso al Tar è figlia dei peggiori fautori di caccia selvaggia ed è distante anni luce da un’amministrazione regionale con la storia di attenzione al territorio e ai beni comuni quale è la Toscana.” “Chiediamo dunque al Presidente Enrico Rossi - concludono Amici della Terra, ENPA, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, No alla Caccia, WWF Italia - di intervenire affinché, riportando nel solco del buon senso e del buon agire l’azione dell’amministrazione, venga prontamente ritirato il ricorso al Tar del Lazio, allontani coloro i quali letteralmente stanno ‘spingendo’ la Sua regione verso caccia selvaggia, ricollocando così pienamente la Toscana tra i protagonisti in Italia della crescita culturale e amministrativa della protezione e conservazione del grande patrimonio naturale affidatoci in nome e per conto delle generazione future”.