Queste Rsu a seguito di ripetuti tagli al TPL sono preoccupate per gli esuberi che si sono creati e che con il ripetersi di riduzioni corse e relativi turni, aumenteranno in numero crescente. Grazie a complesse trattative tra Aziende ed RSU, ad oggi siamo riusciti con grande difficoltà a gestire il personale in esubero ricorrendo a pensionamenti accompagnati,(a carico dei dipendenti) a ferie programmate, e ad accordi di solidarietà tra colleghi. La nostra preoccupazione scaturisce dai nuovi tagli che l’azienda ci ha comunicato a seguito delle direttive avute dagli Enti concedenti.
La riduzione dell’esercizio si annuncia sull’ordine del 5% che sommato al 13% dell’anno precedente ammonta ad un totale del 18% circa. Ricordiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che la nostra categoria (autoferrotranvieri) non ha ammortizzatori sociali, né tantomeno la cassa integrazione, quindi in casi di forzata necessità le aziende ricorrono al puro e semplice licenziamento mettendo in seria difficoltà la sopravvivenza delle famiglie. Se tutto questo non bastasse, il Governo centrale ha prorogato l’età pensionabile ritardando l’uscita dei colleghi che stavano maturando il diritto alla pensione.
Chiediamo alla Regione, alla Provincia, agli enti concedenti, quali misure intendono adottare per salvaguardare gli attuali addetti? Come intendono gestire la situazione degli esuberi? Con il bando di gara unica quanti Km hanno ancora intenzione di tagliare? Quali servizi vogliono offrire all’utenza? Si pensa solo al risparmio o anche alla mobilità dei cittadini, diritto previsto dalla costituzione? Quali saranno i servizi minimi garantiti? Abbiamo bisogno di risposte certe e non di demagogia politica ! Altro aspetto che vogliamo evidenziare è la ripercussione che questi tagli producono all’utenza e in particolar modo ai pendolari e studenti che giornalmente utilizzano i mezzi pubblici.
Ci si riempie tanto la bocca con slogan a favore dell’ambiente, dell’aria inquinata che respiriamo a causa del traffico nelle città, però andiamo a tagliare i servizi pubblici costringendo i lavoratori pendolari ad usare la propria auto. Ci sembra che le due cose siano in netto contrasto perché si parla in un modo e si agisce nell’altro. Chiediamo pertanto che gli Enti in indirizzo prendano posizioni a difesa dell’occupazione e della salute pubblica. In attesa di conoscere quanto prima le Vostre decisioni, rimaniamo a disposizione per qualsiasi incontro, discussione, apertura di un tavolo a sostegno di quanto sopra esposto.
Senza adeguate risposte sarà inevitabile procedere verso il conflitto, coinvolgendo i lavoratori di tutta la Toscana.