"Caos sulla linea ferroviaria della Faentina, migliaia di pendolari ostaggi di guasti, ritardi, soppressioni e veri e propri “sequestri di persona”. Una catena allucinante di illegalità compiute sulla pelle dei pendolari e sul diritto alla mobilità. Sottotono la presenza delle istituzioni" questi i temi della domanda di attualità presentata dai consiglieri Verdi e Calò al presidente Barducci "Ennesimo bollettino di guerra riportato dalle testimonianze dei pendolari del Mugello sulla linea ferroviaria Faentina che per due giorni consecutivi (solo gli ultimi in ordine cronologico) è stata dominata dal caos e da un susseguirsi inaccettabile di guasti, ritardi, soppressioni e veri e propri “sequestri di persona”. Lunedi 13 il guasto di un convoglio nei pressi di Campomigliaio ha bloccato l'intera linea per ore senza che un minimo di informazione fosse fornita ai pendolari: il treno 21474 delle 8.01 da Borgo San Lorenzo a Firenze è stato prima annunciato in ritardo di 20 minuti, poi annunciato in partenza e infine soppresso con la notizia giunta prima dal passaparola tra i pendolari che non dalla comunicazione di Trenitalia e con le persone in attesa al gelo.
Soppressi inoltre anche i treni delle 7.23 e delle 8.32 con conseguenti ritardi praticamente su tutte le corse della giornata in entrambe le direzioni. Martedi 14 il treno delle 7.23 da Borgo San Lorenzo a Firenze si è bloccato a Fontebuona per il congelamento della nafta nel serbatoio ed è rimasto fermo per più di un'ora con motore spento e quindi senza riscaldamento con i viaggiatori (“in ostaggio” al gelo) arrivati a destinazione alle 10.18 dopa tre ore dalla partenza. Il treno delle 8.01 è stato soppresso, ed utilizzato sembra per spingere il convoglio bloccato, quello delle 8.32 sostituito con un autobus navetta arrivato a Firenze alle 10.
Numerose le soppressioni anche nella direzione opposta e tutte le corse, in entrambe i sensi di marcia, hanno subito ritardi fino a 90 minuti creando inaccettabili disagi per tutti quei pendolari che hanno dovuto ricorrere a permessi sul lavoro o addirittura, per i malcapitati dell'Alto Mugello, ricorrere alle ferie. Il caos è proseguito nella mattinata del 15 febbraio quando diversi orari sono cambiati senza che nessuna comunicazione fosse fornita con treni partiti in anticipo, altri in ritardo con viaggiatori lasciati a piedi e altri costretti ad aspettare treni che arrivavano praticamente a caso. Più volte il Gruppo provinciale di Rifondazione è intervenuto sulle problematiche della linea Faentina, da troppo tempo a nostro avviso le proteste dei pendolari sono rimaste inascoltate da parte degli Enti competenti.
Riteniamo che ora la situazione sia evidentemente intollerabile e che misure urgenti debbano essere adottate passando dalle parole di solidarietà e ai richiami di circostanza ad azioni concrete. I sindaci del territorio, l'Unione dei Comuni debbono subito farsi carico della situazione esigendo il rispetto del Contratto di Servizio e pretendendo dalla Regione Toscana e dall'Assessore ai Trasporti un piano di intervento immediato per affrontare la questione con investimenti che possano portare risposte concrete ai problemi. Non è più tollerabile che gli accordi stipulati a margine della realizzazione dell'Alta Velocità in Mugello rimangano sulla carta, anche perché le conseguenze ambientali prodotti dalla realizzazione di tale opera sono evidenti e tangibili.
I 31 milioni di euro previsti per la Faentina debbono essere rivendicati con forza e messi a disposizione per la riqualificazione della linea e del rinnovo di un parco macchine vetusto e soggetto a guasti che compromettono quotidianamente la qualità del servizio sulla tratta. La presunta mancanza di risorse disponibili non può più essere addotta come scusa: per le linee veloci le risorse si sono trovate negli anni passati e si continuano a trovare (basti pensare al faraonico progetto di sottoattraversamento di Firenze per non andare alla Val Di Susa), a tutto discapito del trasporto regionale e del pendolarismo sulle tratte brevi. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno che confermare questa necessità e impongono a tutti i soggetti istituzionali coinvolti (dai Comuni fino alla Provincia) di organizzarsi per rivendicare con forza il rispetto della dignità di un intero territorio e dei suoi cittadini. I silenzi dei sindaci non sono più ammissibili, il bon ton istituzionale nei confronti della Regione ha contribuito soltanto a peggiorare la situazione.
Adesso occorre, se realmente si hanno a cuore le sorti della Faentina e i diritti dei pendolari, creare un Tavolo Tecnico tematico che unisca istituzioni e pendolari in una rivendicazione strutturata e costante dello stanziamento delle risorse per l'acquisto di nuovi treni" I Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire dettagliatamente su quanto avvenuto ai danni dei pendolari del Mugello nelle giornate del 13,14,15 febbraio 2012.
A fronte della cronicizzazione delle disfunzioni del trasporto ferroviario sulla linea Faentina , del mancato rispetto degli accordi stipulati tra Enti Locali e Trenitalia a partire dal 1995, del persistere delle violazioni sul Contratto di Servizio e dei diritti dei pendolari chiedono se non si ritenga opportuno che la Provincia di Firenze si faccia promotrice senza alcun indugio di un TAVOLO con i Comuni del Mugello per aprire una vertenza vera con Regione Toscana e Trenitalia" così concludono Andrea Calò e Lorenzo Verdi.