Ha suscitato scalpore l'arresto per detenzione ai fini di spaccio un insegnante dell'istituto superiore Itis Enriques di Castelfiorentino. L'uomo è stato indicato da una telefonata anonima. Sulla sua auto, parcheggiata davanti all’Itis sono stati trovati 5 grammi di cocaina già divisi in dosi e 45 grammi di marijuana. Una notizia che lascia a bocca aperta in un comune di 17.959 abitanti. E non solo. Sono state molte le reazioni. I docenti ed il personale A.T.A. dell’Istituto “F.Enriques” di Castelfiorentino, addolorati e sconcertati per l’arresto del collega Giuseppe, manifestano il loro apprezzamento per la sua professionalità, correttezza e disponibilità in ambito lavorativo.
Fiduciosi nel corso della Giustizia per un sollecito chiarimento della posizione del collega, che ha diritto, comunque, alla presunzione di innocenza fino a prova contraria, sottolineano, sconfessando le affermazioni di molte testate giornalistiche, la comprovata serietà e correttezza di tutto il corpo docente e personale della scuola, da sempre attento alla crescita culturale, professionale e civica dei propri studenti. Inoltre, è giunta anche la dichiarazione, tramite comunicato stampa, da parte di Patrizia Paperetti, Dirigente scolastica dell'Istituto Superiore "F.Enriques" di Castelfiorentino che ha scritto: "Sono profondamente turbata da quanto accaduto e fiduciosa nell'operato della Magistratura.
L'Istituto Superiore "F.Enriques" è una realtà scolastica storica, ubicata nel territorio della Valdelsa, nella quale operano docenti seri, motivati e con elevate competenze professionali. La scuola è attenta ai bisogni educativi dei propri studenti e promuove continue iniziative di educazione alla legalità e alla convivenza civile e democratica." “Psss… Noi spacciamo idee, lascia stare quella merda!”. Questa la frase dello striscione apposto stanotte all’ingresso dell’Istituto superiore di Castelfiorentino.
“L’ambiente scolastico è diventato terreno di caccia per i “venditori di morte”. E’ inquietante pensare che, anche coloro che dovrebbero istruire, sono complici di promuovere questa piaga sociale che distrugge e lobotomizza le menti dei giovani.” Interviene Cosimo Pisoni, responsabile delle scuole della Valdelsa, che aggiunge: “In questa società dove l’immagine viene prima di tutto, i ragazzi vendono la propria anima al “diavolo” per trasgredire, per acquistare uno status symbol tra i propri coetanei, per avere l’illusione di non essere omologati al sistema.
Fare uso di cannabis non rende ribelli solo perchè la legge lo vieta, anzi, omologa alla massa, omologa a tutti quei tossici, troppo impegnati a ricercare dosi (coca, ero, pasticche, fumo, erba), per avere il coraggio di occupare piazze, scuole, strade e gridare a gran voce l’ indignazione verso questo sistema che ci nega un futuro, ci vuole schiavi del consumo, ignoranti, privi di stimoli.” Da qui l’appello degli studenti de La Fenice: “non gettate la vita tra le mani di chi vi vuole male, non gettatevi nelle braccia di chi sta cercando di togliervi il futuro.” Visto il continuo ed impetuoso dilagare della droga nelle scuole, La Fenice si prepara già dai prossimi giorni ad una campagna di sensibilizzazione sul tema, che coprirà la maggior parte degli istituti di tutta la provincia fiorentina.