'Derma-Affare fatto': medici corrotti dalle case farmaceutiche

Ospedali controllati: sei arresti ad opera dei carabinieri del Nas. Enrico Rossi: "Sanità toscana fatta da tanti onesti". Gian Luca Lazzeri (Lega Nord): "Sanità toscana fiore all’occhiello, ma di che cosa?"

Redazione Nove da Firenze
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01 ottobre 2010 13:21
'Derma-Affare fatto': medici corrotti dalle case farmaceutiche

Firenze - Inchiesta a Firenze. Sei in maniette: prescrivevano ai propri pazienti farmaci di alcune multinazionali. In sei sono stati condotti nella mattinata di oggi, nella sede del Nas a Firenze a seguito di una vasta operazione in varie province della Toscana. A capo un noto professore universitario. Il primario arrestato è Torello Lotti, 57 anni, primario e titolare di numerose cariche specialistiche in dermatologia. "La sanità pubblica toscana non sarà perfetta ma è buona e soprattutto fatta da tante persone oneste che ogni mattina si alzano dal letto e vanno a farla funzionare come meglio sanno e comportandosi correttamente".

Queste le parole a caldo del presidente della Regione Enrico Rossi, interpellato dai cronisti circa l'operazione dei Nas che questa mattina ha portato a una serie di misure cautelari nei confronti di sanitari di varie regioni italiane. "Da sempre collaboriamo con i Nas – ha proseguito il presidente – e da sempre combattiamo comportamenti scorretti. Se emergeranno le prove di illegalità è bene che si colpisca e se saranno accertati danni al sistema sanitario ci costituiremo parte lesa.

Ma la sanità pubblica toscana, lo ripeto, non ha niente a che vedere con altri sistemi che invece sono investiti da fenomeni di corruzione. Mai i vertici della nostra sanità sono stati toccati da questo, e quando qualcuno ci ha provato ne sono usciti completamente prosciolti e senza macchia". "Abbiamo un sistema sano in Sanità, solo un caso di un'accusa ingiusta conclusasi con la scarcerazione, poi il sistema è talmente ampio che situazioni anche di questo tipo ci possono essere. 50mila dipendenti e 10mila convenzionati, abbiamo il monitoraggio della spesa farmaceutica per singolo prescrittore, la prima regione a farlo, proprio per scovare le irregolari prescrizioni.

Se ci sarà necessità di costituirsi parte lesa lo faremo, in modo fermo e deciso anche in difesa dei cittadini, per il rispetto della legalità e del diritto alla salute" spiega Daniela Scaramuccia, assessore toscano con delega alla Salute. "Sanità toscana fiore all’occhiello, ma di che cosa?" è quanto si chiede Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale Lega Nord Toscana (membro IV° Commissione di Sanità) che aggiunge: "Arresti e emissioni di ordinanza di custodia cautelare per una presunta associazione a delinquere composta da medici accusati di essere stati corrotti per prescrivere determinati farmaci, col coinvolgimento delle aziende interessate, che sono numerose.

Questa vicenda ha connotati penali sui quali sta indagando la Magistratura e sui quali noi non vogliamo entrare. Ma, indipendentemente dall’esistenza o meno dei reati, emerge un quadro di rapporti che denotano che il Sistema Sanità della Regione Toscana non ha in atto alcun tipo di antidoto o di strumento di controllo per intercettare fenomeni di questo genere". "È possibile che spetti alla Magistratura farci vedere questo scenario e che alla Regione non riesca un sano controllo di gestione per intercettare questa situazione? - si chiede ancora il consigliere - La Giustizia farà il suo corso, ma, indipendentemente dalla rilevanza penale di questi fatti, c’è un problema di opportunità, un problema di non trasparenza tutto politico che deve far trovare al governatore Enrico Rossi, ex assessore alla sanità della Regione Toscana, il coraggio di dire che qualcosa non ha funzionato.

Ma dall’altra parte ci deve essere l’intelligenza delle forze politiche presenti in Consiglio Regionale di assumere quei provvedimenti legislativi necessari per coniugare trasparenza, libero mercato e economicità. E poi si accusa il Governo di tagli. Questo è l’ennesimo caso di sperperi da parte della Regione. Mentre da una parte non si sa come fare per dare sostegno agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie che non sono in grado di sostenere i costi della loro assistenza, mentre sono ancora bloccati a Firenze gli accessi alle RSA, dall’altra assistiamo e temiamo che questa sia solo la punta dell’iceberg di un sistema molto più ampio e assistiamo a un ingente spreco di denaro pubblico.

Noi come Lega Nord Toscana abbiamo presentato subito un’interrogazione regionale nella quale chiediamo che tipi di rapporti abbia avuto la Regione con le persone coinvolte nell’operazione del Nas di Firenze. Inoltre chiediamo alla Giunta che attivi un’unità di controllo che, attraverso la verifica sugli acquisti fatti anche dalla Estav, sia finalizzata all’individuazione di possibili punti critici nelle varie procedure di spesa". "Il presunto coinvolgimento nell’indagine denominata ‘Derma-Affare fatto’ di alcuni illustri professionisti, responsabili di importanti strutture sanitarie toscane, desta forte preoccupazione e grande apprensione, oltre a sollevare un interrogativo legittimo: la Regione ha davvero esperito ogni procedura di controllo a suo carico? Per la cultura garantista che ci contraddistingue, prima di proferire giudizi attenderemo lo sviluppo dell’inchiesta.

Certo, se le indagini confermeranno le attuali ipotesi investigative, risulta strano che una tanto articolata rete di ‘malaffare’ possa essere sfuggita ai controlli della Regione" commenta Stefano Mugnai (Pdl). "Per restare all’immagine utilizzata dal governatore Rossi, siamo perfettamente d’accordo sul fatto che nella sanità toscana – così come nella nostra Toscana tutta – vi siano tante persone oneste. Sono proprio loro che meritano si faccia piena luce su questa vicenda e su come abbiano operato i sistemi di controllo posti in essere dalla Regione.

Non può, non deve accadere che vengano prescritti dei farmaci che, anziché curare le malattie, possano potenzialmente far male. Ritengo pertanto opportuno che l’assessore Scaramuccia venga a riferire in Consiglio regionale, o quanto meno in Commissione, sulla vicenda" conclude Mugnai.

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