LONDA– Riconoscere la cittadinanza italiana ai minori di origine straniera. È questa la richiesta che proviene, all’unanimità dal consiglio comunale di Londa. Un argomento molto delicato e di grande attualità , visto che anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha auspicato il cambiamento della legge sulla cittadinanza. Con la normativa vigente i bambini ed i ragazzi di origine straniera nati in Italia non sono cittadini italiani a meno che , maturate le condizioni di residenza ininterrotta previste dalla legge, i genitori non abbiano chiesto ed ottenuto la cittadinanza italiana quando il bambino era ancora minorenne.
Oppure, se la cittadinanza italiana non è stata richiesta dai genitori, i ragazzi, una volta raggiunta la maggiore età, hanno un solo anno per richiederla in modo autonomo, spesso però, chi ne ha diritto non è a conoscenza di questa norma e non sfrutta questa possibilità. Il Consiglio Comunale di Londa chiede con forza che la legge sia cambiata, anche alla luce del fatto che, sono quasi un milione in Italia i minori di origini straniere, che vivono nel nostro paese e condividono con i loro coetanei percorsi scolastici, di vita, sogni e speranze.
Per questo la richiesta del consiglio è quella di cambiare la legge e legare la cittadinanza al cosiddetto “Ius soli” che prevede che ogni nato in Italia acquisisca automaticamente la cittadinanza. “L’acquisto della cittadinanza – si legge nell’ordine del giorno - può rappresentare lo strumento per la piena integrazione nella nuova comunità per tutti coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo per la realizzazione di migliori condizioni di vita e questo vale in particolare per le seconde generazioni nate e cresciute sul suo territorio”.
Forte di questa convinzione il Consiglio conferma l’impegno dell’amministrazione comunale ad una azione informativa verso quei cittadini (i giovani vicini alla maggiore età) che potranno esercitare il loro diritto a chiedere la cittadinanza. Il consiglio londese sollecita anche i comuni vicini a prendere posizione sull’argomento, ed ha inviato il documento ai presidenti di Camera e Senato, al Consiglio Regionale e Provinciale ed al Consiglio Provinciale degli stranieri.