Per aiutare gli immigrati a usufruire dei servizi pubblici. La creazione di agenzie-casa che agevolino l'accesso al mercato abitativo e la realizzazione di guide multilingue per orientarsi nel mondo del lavoro o della scuola; l'individuazione di soluzioni per i minori in situazioni di disagio e l'avvio di campagne informative per educare gli stessi toscani alla società multiculturale. Sono alcuni dei tipi di intervento che potranno essere avviati in Toscana grazie alle risorse del Fondo nazionale per le politiche migratorie che la giunta, sulla base di una delibera proposta dall'assessore alle politiche sociali, Simone Siliani, ha provveduto a distribuire tra le 34 zone socio-assistenziali della regione.
"Abbiamo fatto la scelta di distribuire tutte le risorse al territorio, secondo il modello di programmazione della legge regionale 72/1997 sui servizi sociali -commenta l'assessore- Queste risorse serviranno a proseguire un lavoro già avviato da tempo, perché su questi temi la Toscana non è all'anno zero, ma può vantare un forte impegno e una grande capacità progettuale, in linea con una tradizione di civiltà". Si tratta di 2 miliardi e 755 milioni di finanziamenti, pari all'80% del fondo assegnato alla Toscana per il 1998, con l'obiettivo di promuovere programmi di educazione interculturale, accoglienza, alloggio, integrazione sociale, promozione di pari opportunità.
I progetti dovranno essere parte integrante dei piani zonali di assistenza sociale e pervenire entro il prossimo 30 aprile alla Giunta regionale, che nei 30 giorni successivi provvederà all'approvazione. Con la ripartizione, la giunta ha approvato gli "interventi prioritari" per il 1999 in materia di immigrazione. Tra di essi, la realizzazione di strumenti di diffusione della conoscenza dell'immigrazione e delle altre culture (campagne pubblicitarie, iniziative culturali ed artistiche), ma anche di informazione agli immigrati (guide plurilingue, sportelli informativi, giornali curati dalle associazioni di immigrati).
Prioritari anche gli interventi di sostegno all'apprendimento dell'italiano da parte dei minori stranieri e la promozione di percorsi e laboratori didattici destinati sia ad alunni toscani che di provenienza straniera con l'obiettivo della valorizzazione delle culture di origine; la creazione di agenzie-casa nelle aree con particolari difficoltà alloggiative e la formazione di mediatori interculturali; la sperimentazione di possibili soluzioni per i minori in situazioni di disagio (ad esempio, affidamento diurno o part-time, l'ampliamento e l'adeguamento degli orari materno-infantili e scolastici); l'assistenza a detenuti stranieri, così da superare barriere linguistiche, situazioni di emarginazione dentro il carcere, problemi derivanti dall'appartenenza a culture e religioni diverse, e l'impossibilità di usufruire di misure alternative.