La crisi che attanaglia il paese e la Toscana e che fotografa una realtà regionale con pochissimi segni più ci consegna una Cgil in salute che continua a crescere. Sono 505.091 gli iscritti alla chiusura del tesseramento 2011, più 719 sul 2010, crescono gli attivi diminuiscono i pensionati. I 68.603 nuovi iscritti fotografano un turn over rilevante a dimostrazione della buona accoglienza dell'azione della confederazione. In calo i pensionati (-1.62%) anche perché con le finestre del governo Berlusconi sono stati molti meno coloro che sono andati in pensione e dunque è stato difficile il turn over rispetto ai naturali decessi.
Gli attivi crescono di 5.161unità (+ 2.18 % ). Crescono gli iscritti in sei province su 10, si registrano lievi flessioni nelle province di Siena (-0.15%), Pistoia (-0.31%) Massa Carrara (-0.34%), più consistente il calo ad Arezzo (-3.20%). Per quanto riguarda le categorie le flessioni fra i meccanici (-0.81%) e fra tessili-chimici-elettrici (-5.05%), fotografano il dramma della crisi del manifatturiero con la chiusura di centinaia di piccole e medie aziende e della crisi, tutt'altro che finita, delle grandi imprese.
I dati sono stati presentati stamattina in conferenza stampa dalla segretaria regionale con delega all'organizzazione Dalida Angelini, da Walter Liotta coordinatore regionale del dipartimento e da Pierluciano Mennonna che per Cgil Toscana ha la responsabilità del dipartimento legalità. La sua presenza ha messo in valore la scelta della Cgil nazionale, regionale e territoriali che sul tema della legalità svilupperanno iniziative per tutto il 2012, non a caso sulla tessera Cgil di quest'anno ci sono le effigi di Falcone e Borsellino. “Sono orgogliosa del risultato”, ha detto tra l'altro in conferenza stampa Dalida Angelini, “ in un anno in cui sono ci sono stati gli attacchi più duri nei nostri confronti da parte del governo Berlusconi e nel mezzo di una crisi profonda non ancora finita”.
“Il tesseramento”, ha aggiunto, è un fatto strettamente connesso alla nostra linea 'politica', è un punto centrale della nostra battaglia sulla democrazia e rappresentatività”. “Il risultato che abbiamo portato a casa è per tutti coloro che vi hanno contribuito”, ha continuato Angelini, “ fonte di autonomia, orgoglio per un modo di fare sindacato e forte elemento di identità”. “Il risultato di quest'anno”, conclude, racconta cosa abbiano fatto per dare risposte collettive, ma anche individuali, al bisogno della persona, assumendo la sfida di traghettare quella risposta in azione collettiva attraverso la contrattazione sociale e territoriale.