Sono una trentina le vertenze sul tavolo regionale di crisi aperte in questo inizio 2012. Sono interessati circa 10.000 lavoratori prevalentemente del settore manifatturiero che rischiano il posto; a questi si aggiungono le micro imprese che non fanno notizia, ma che più di altre pagano la crisi. "Nell'ultimo bimestre dell'anno, i dati saranno resi noti tra pochi giorni - sottolinea CGIL Toscana - li presenteremo in modo organico nel primo rapporto 2012 “Focus Economia” redatto dal nostro istituto di ricerca IRES, rimbalza e torna a crescere la cassa integrazione, rallenta la produzione industriale, si blocca il flusso del credito.
Del resto è stata proprio la difficoltà finanziaria unita a scelte spregiudicate, riorganizzazioni sbagliate e non presunti differenziali di costo con altri paesi, rigidità di alcun tipo o i limiti infrastrutturali del territorio, ad aver causato le crisi conclamate di cui parlano le cronache di questi giorni. Il tema, anche per la nostra regione che pure ha investito diverse decine di milioni di euro nel sostegno alla crescita e al lavoro di qualità, è lo sviluppo, non la flessibilità del mercato del lavoro che anzi conferma la tendenza nella nostra regione ad un 90% di nuovi lavori creati con una durata temporale molto breve.
La crisi rende drammatica la situazione dei giovani precari, ma anche di tanti ultracinquantenni travolti dalla chiusura della propria azienda e che hanno visto allontanarsi (spesso di qualche anno) la possibilità dell' aggancio ai requisiti per la pensione a causa di una riforma su cui confermiamo un giudizio di iniquità. Si tratta di centinaia di persone (non di numeri) che vivono condizioni drammatiche senza prospettiva. Per questo, ci batteremo anche dalla Toscana, perché il prossimo confronto con il Governo parta dai problemi reali e non dai presupposti di ideologie fallite, che assegnano al mercato ogni virtù salvifica.
Il tema oggi è ammortizzatori sociali per tutti, riduzione delle forme precarie di assunzione e lavoro, sostegno alla crescita anche con un rinnovato intervento pubblico cercando le risorse dove sono e da chi non ha mai pagato, con un forte contrasto alla rendita speculativa. Il resto è propaganda della peggior specie". Mensilità in arretrato e ritardi nei pagamenti. La situazione alla Seac srl di Calenzano, i cui dipendenti usufruiscono degli ammortizzatori sociali, non è certamente delle più rosee.
Sull’argomento interviene la Lega Nord Toscana per mezzo del consigliere regionale e commissario provinciale fiorentino, Gian Luca Lazzeri, che chiede «se corrispondono al vero le ricorrenti notizie di una certa difficoltà nell’erogare le dovute mensilità ai lavoratori nonostante l’accordo firmato il 7 novembre scorso tra la proprietà, le parti sociali e gli Enti locali». Infatti, secondo alcune fonti interne, nell’accordo siglato tra la Seac srl, i sindacati, la Provincia di Firenze, la Regione Toscana e Confindustria sarebbero stati riportati i termini con cui l’azienda avrebbe dovuto pagare le mensilità di agosto entro il 30 novembre (bonifico effettuato il 5 dicembre) e quella di settembre e la tredicesima entro il 31 dicembre.
«A tutt’oggi, però – chiosa l’esponente leghista –, ci risulta che i lavoratori non abbiano ancora ricevuto queste due mensilità che, sommate a quelle dei mesi di ottobre, novembre e dicembre fanno ben cinque stipendi. Pare che questa erogazione subirà ulteriori ritardi e le voci sulle difficoltà vengono confermate dal fatto che, con valuta 6 gennaio, i lavoratori riceveranno solo un acconto sulla tredicesima. Le spese fisse, come il mutuo, l’affitto e le utenze, però, non accettano ritardi nemmeno di pochi giorni e i lavoratori vanno tutelati».
Il Carroccio annuncia un’interrogazione in Regione «per sapere se si possono fugare queste voci di preoccupazione e per sapere quali sono i reali impegni delle parti sociali. Chiediamo, inoltre – conclude Lazzeri –, rassicurazioni anche sul pagamento delle altre mensilità e del resto della tredicesima». Anche il commissario della sezione “Piana Fiorentina” del Carroccio toscano, Jacopo Alberti, esprime la propria «solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Seac. Come Lega Nord, prenderemo ogni iniziativa del caso a sostegno dei lavoratori affinché vengano tutelati e affinché non ci siano ulteriori ritardi nei pagamenti».