La Regione Toscana si costituirà parte offesa nel procedimento penale contro i responsabili della tragedia del Giglio. Lo ha annunciato in aula il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi nella sua comunicazione al Consiglio regionale. Quando ci sarà il rinvio a giudizio, la Regione si costituirà parte civile ed avanzerà richieste di risarcimento per i danni all’immagine, al turismo, al trasporto marittimo per i servizi di continuità territoriale, alle infrastrutture portuali.
Il presidente ha ricordato brevemente le varie fasi della tragedia e l’impegno della popolazione, delle organizzazioni di volontariato e dello stato ”a livelli alti di eccellenza”, per far fronte all’emergenza fin dai primi momenti. “Dobbiamo rivendicare con orgoglio – ha affermato Rossi – la capacità di soccorso ed intervento, fatto importante in un paese messo all’indice dalla stampa internazionale”. Il presidente ha ricordato che alla prima preoccupazione, salvare vite umane, è seguita quella sulla questione ambientale, apparsa subito rischiosa e complessa.
Nella riunione alla prefettura di Livorno il 16 gennaio con il ministro Corrado Clini è stato deciso di dichiarare lo stato di emergenza e nominare un commissario come figura plenipotenziaria. Il 20 gennaio è stato nominato il prefetto Franco Gabrielli e con la stessa ordinanza è stato previsto un organo consultivo con Regione, Provincia e Comune di Grosseto, affiancato da un comitato tecnico-scientifico del quale fa parte Arpat ed allargato alla partecipazione della Provincia e del settore regionale tutela del mare.
Ho chiesto agli organi competenti di tracciare rotte precise ed aspettiamo dal ministro un decreto ministeriale a legislazione vigente. “Il nostro mare deve essere sottoposto ad un controllo più rigoroso, come avviene per il traffico aereo attraverso le tecnologie più avanzate – ha sottolineato il presidente - Le regole da sole non bastano. Qualcosa è in corso di realizzazione, ma un po’ “all’italiana”, come un sistema di radar per individuare le navi fuori rotta”. Il presidente ha poi informato il Consiglio che sulla base delle verifiche fatte e certificate dal Rina (Registro navale italiano) la nave non necessita di ulteriori bloccaggi e risulta stabile, anche in caso di moto ondoso fino ad onde di 2,7 metri, più alte dell’onda massima attesa sul territorio.
E’ stato perciò deciso di avviare le operazioni di svuotamento del carburante, iniziate questa mattina, che non ostacolano le operazione di ricerca dei corpi dei dispersi. Le operazioni interessano i primi sei serbatoi e continueranno successivamente sugli altri sette. E’ stato inoltre aperto un altro accesso al terzo ponte, che permetterà di avere un quadro più completo della situazione. Da alcuni giorni sono state posizionate la “panne” assorbenti per arginare eventuali sversamenti e 130 volontari, con formazione specifica, sono pronti ad intervenire.
È stato inoltre previsto un sito per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti, che poi saranno sottoposti a controlli per essere trasportati altrove. “Siamo favorevoli all’utilizzo del mare per il trasporto delle persone e delle merci – ha aggiunto Rossi - Abbiamo fatto una scommessa con investimenti importanti sul porto di Livorno, ma la sicurezza delle persone e dell’ambiente è un impegno della Giunta”. Il dibattito “L’opera di salvataggio non merita solo un encomio.
Le popolazioni del Giglio e dell’Argentario meritano di più, ossia un’attenzione particolare per le ore drammatiche che stanno vivendo a causa del pericolo di una autentica catastrofe ambientale”. Lo ha dichiarato Andrea Agresti (PdL), aprendo il dibattito sulla comunicazione del presidente Rossi. “La nave non può stare lì, e tanto meno i rifiuti possono esser stoccati sull’isola – ha affermato - Su questo la Giunta deve prendere impegni precisi”. Agresti ha infine mosso un piccolo appunto alla macchina dei soccorsi.
Durante un suo sopralluogo al Giglio, ha spiegato il consigliere, ha infatti incontrato tredici volontari della Regione, che accompagnavano da soli due moduli per i servizi igienici e non sapevano come allacciare l’energia elettrica. “La presenza di un funzionario regionale quando si inviano uomini – ha osservato – è indispensabile e dovuta”. Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto) ha espresso “apprezzamento e condivisione” per la comunicazione del presidente, che ha indicato obbiettivi politici da perseguire, per evitare il ripetersi di simili tragedie.
“La salvaguardia dei cittadini va di pari passo con la salvaguardia ambientale – ha affermato – L’impegno contro il lavaggio delle cisterne va in questo senso”. “Condivisione ed apprezzamento” sono stati espressi anche da Monica Sgherri (FdS-Verdi), sia per l’estrema attenzione con cui ha seguito la tragedia, sia per le proposte politiche. “Le normative stentano a seguire l’evoluzione del settore economico e turistico – ha osservato – Le crociere sono in continua crescita, ma devono trovare un limite nel rispetto degli abitanti e del turista via terra”. Marco Taradash (PdL) ha osservato che vietare il passaggio delle navi da crociera e di grosse dimensioni dal ‘santuario dei cetacei’, come propone la maggioranza in una sua mozione, è “un’offesa all’intelligenza ed una dimostrazione di ignoranza”.
“L’economia toscana deve molto ai suoi porti – ha osservato – Il ‘santuario dei cetacei’ si estende dai confini del Lazio alla Provenza. I danni per i porti di Livorno, Piombino, Massa Carrara, che resterebbero esclusi dai grandi traffici, sarebbe incalcolabile”. “Non c’è la responsabilità di una sola persona, ma di un intero sistema di controllo” ha dichiarato Giuseppe Del Carlo (Udc), secondo il quale la Regione fa bene a costituirsi parte offesa, per “accertare fino in fondo la verità dei fatti” e per “la richiesta di danni al turismo ed all’economia nazionale, vista la risonanza mondiale della vicenda”.
A suo parere devono essere riviste al più presto le rotte di navigazione. Approvata mozione unitaria L’aula ha approvato all’unanimità una mozione firmata da tutti i gruppi consiliari. Il dibattito si è chiuso con gli interventi dei consiglieri Marcheschi (Pdl), Gazzarri (Idv), Ruggeri (Pd) e la replica del presidente Rossi. Il dibattito sulla comunicazione di Rossi si è chiuso con l’approvazione all’unanimità di una mozione unitaria, “segnale politico importante”, come aveva dichiarato il consigliere Giovanni Donzelli (Pdl), che aveva offerto la disponibilità ad una intesa comune. Nella mozione, firmata da tutti i gruppi consiliari, si impegna la Giunta ad attivarsi, d’intesa con il Governo, per “accelerare i tempi di sicurezza e rimozione del relitto” e “garantire l’individuazione e il monitoraggio di rotte certe, in piena sicurezza, senza danneggiare le attività turistico-commerciali dei porti regionali”, in difesa dell’eco sistema dell’Arcipelago toscano. Nel corso del dibattito Paolo Marcheschi (Pdl), dopo essersi associato al cordoglio per le vittime della Concordia e all’apprezzamento per i soccorsi, ha invitato a riflettere sulle rotte.
“Questo argomento ci porta ad una italietta che non vorremo vedere – ha sottolineato – l’avvicinamento alle coste è una procedura da non rendere più possibile”. Da qui la richiesta al Presidente della Giunta di battere, se necessario, anche il pugno sul tavolo del coordinamento, e soprattutto di fare tutto il possibile per quella che è la priorità assoluta per la Toscana, ovvero la sciagura ambientale, e quindi le operazioni di svuotamento del carburante. Marta Gazzarri (Idv) ha parlato di due sciagure: la perdita delle vite umane e i rischi per l’ecosistema, che invitano a riflettere sulle sorti di un arcipelago fortemente penalizzato.
Basti pensare all’episodio dei fusti tossici nel mare di Gorgona, lo scorso 17 dicembre, e alla recente tragedia della Costa Crociere, con il suo carico di carburante. “Regolarizzare le rotte – ha concluso – non significa penalizzare il commercio e il turismo marittimo, ma vuol dire difendere il nostro Arcipelago, in un percorso che il Presidente Rossi ha attivato con celerità”. Marco Ruggeri (Pd), partendo dalle Istituzioni tutte che sono state capaci di dare una percezione positiva ai cittadini, nonostante le enormi difficoltà, si è soffermato sulla sicurezza in mare, argomento sul quale il paese non sembra essere troppo attrezzato.
Le coste toscane, in sequenza, sono state interessate dalla tragedia del peschereccio, dai rifiuti tossici e dalla Concordia, “tre vicende che hanno portato alla ribalta il problema della sicurezza”. “Nessuno pensa di chiudere i traffici marittimi – ha affermato – ma occorre trovare un giusto equilibrio tra sviluppo economico e sicurezza”. Anche il presidente della Giunta Enrico Rossi, nella replica, è stato particolarmente deciso: “la Toscana si trova davanti due sfide, da un lato la fase dell’emergenza, che ci impegnerà non poco, dall’altro la soluzione di una problematica di carattere politico enorme, ovvero la dismotrazione che è possibile conciliare lo sviluppo economico con la difesa dell’ambiente”. Fonte foto: Vigili del fuoco