Formazione continua e aggiornamento, integrazione dei percorsi specialistici tra ospedale e territorio, disciplina del ruolo e della funzione del responsabile di branca. Sono questi i punti salienti dell’accordo regionale per i medici specialisti ambulatoriali interni che è stato firmato oggi pomeriggio negli uffici dell’assessorato al diritto alla salute, a Firenze. Il documento, che si rivolge a circa 730 medici specialisti convenzionati, è stato sottoscritto dall’assessore Daniela Scaramuccia, dai direttori generali delle Asl, dal presidente della SdS Amiata Grossetana e dai segretari regionali dei sindacati di categoria (SUMAI, CISL Medici, Federazione Medici UIL FPL). “Con questo accordo – dichiara l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – i medici specialisti appartenenti a queste sigle sindacali vengono integrati a tutti gli effetti nel Servizio sanitario regionale, per superare una logica di mera prestazione, e inserirli nella programmazione e in un percorso di presa in carico del cittadino.
Era dal 2005 che non si faceva un accordo con loro. In questo modo si rafforza il ruolo di professionisti che da anni operano all’interno del Servizio sanitario toscano”. L’organizzazione della formazione continua e dell’aggiornamento è uno dei punti definiti dall’accordo. La formazione dovrà rappresentare uno strumento di integrazione dello specialista ambulatoriale con le altre figure coinvolte nell’assistenza e nel continuo miglioramento di qualità dell’assistenza stessa. Uno specifico finanziamento annuale, per la formazione continua obbligatoria dei medici convenzionati, è fissato in base alla programmazione regionale e ad eventuali proposte delle Aziende.
Una quota del finanziamento dovrà essere destinata alla specialistica ambulatoriale. Queste attività dovranno soddisfare il 70% dei crediti formativi, mentre il restante 30% verrà coperto con percorsi formativi autogestiti. La chiave dell’accordo è l’integrazione ospedale territorio. Gli stessi specialisti che i cittadini vedono sul territorio, li ritroveranno poi anche in ospedale. L’integrazione dei percorsi specialistici definisce i rapporti tra la specialistica ambulatoriale interna, le strutture aziendali ospedaliere e territoriali ed il dipartimento Cure primarie.
L’organizzazione integrata è orientata all’innovazione e finalizzata alla continuità terapeutica, alla presa in carico complessiva dell’utente, alla migliore allocazione delle risorse e ad un’ottimizzazione dei percorsi assistenziali. Vengono inoltre individuati i percorsi integrati territorio-ospedale e quindi la tipologia ed i volumi delle prestazioni da erogare in ambito ospedaliero e territoriale, anche in funzione del contenimento delle liste di attesa e della attuazione della Sanità di iniziativa. Infine la disciplina del ruolo e della funzione del responsabile di branca, previsto all’interno di una organizzazione che ha come obiettivi la continuità terapeutica e la presa in carico complessiva dell’utente.
Oltre a coordinare gli specialisti della branca relativamente agli aspetti tecnico- professionali, partecipa alla individuazione ed alla realizzazione degli standard strutturali e tecnologici, necessari a garantire gli obiettivi specifici di assistenza, e alla definizione dei diversi livelli di complessità organizzativa delle sedi territoriali, in coerenza con l’assetto organizzativo e la programmazione dipartimentale delle attività specialistiche complessive.