Polemiche sull'organizzazione e sui tempi. Anziani in fila all'alba a fine novembre per un provvedimento fatto slittare all'ultimo istante. Autocertificazione e valutazione ad hoc davanti al medico. La Tessera Sanitaria a cosa serve? «La vicenda dei ticket ha messo a nudo le incapacità gestionali dell’assessore al Diritto alla Salute, Daniela Scaramuccia, nell’affrontare un problema che ecceda la routine. Questo era un disastro già annunciato e le code interminabili e la confusione che regna sovrana la dicono lunga sul fallimento del progetto cosiddetto “esenzione ticket”.
Come Lega Nord non possiamo fare altro che chiedere le dimissioni dell’assessore per questo fallimento». È quanto chiede, in una nota, il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, che già a fine ottobre si pronunciò sull’esenzione del ticket sanitario. All’epoca, l’esponente leghista contestò l’“esperimento” dell’assessore Scaramuccia promuovendo l’uso della tessera sanitaria per l’esenzione dai ticket. «Si è voluto fare una cosa diversa dagli altri – chiosa Lazzeri – non sapendo, però, come gestirla.
Fino a oggi la Regione Toscana è stata capace di grandi campagne di comunicazione dove s’informano i cittadini sui propri diritti e sui propri doveri, ma sull’esenzione dai ticket regna solo la confusione che ha messo in impasse proprio la popolazione più fragile, ossia gli anziani». Per il consigliere membro della IV° commissione “Sanità” «hanno fallito anche i Direttori Generali che non sono stati in grado di attivare una macchina organizzativa capace di far fronte alle esigenze degli utenti.
Gli stessi Direttori Generali sono responsabili se, consapevoli di queste difficoltà, non hanno informato preventivamente l’assessore». Ma Lazzeri affonda il colpo soprattutto sull’assessore alla sanità. «In conclusione, purtroppo c’è una sola cosa che può rendere giustizia alle difficoltà di migliaia di cittadini toscani: l’assessore deve prendere atto del proprio fallimento e agire di conseguenza. In questa Regione, sfortunatamente, quando le cose non vanno bene nessuno paga, nemmeno politicamente».