Il comandante Schettino è stato sospeso dal servizio, a darne notizia la stessa Costa Crociere dopo che nella giornata di ieri il legale di Schettino aveva dichiarato di non aver ricevuto notizie in merito ad una sospensione. La stessa compagnia si sarebbe dichiarata parte lesa negli ambiti procedurali dell'inchiesta. La "Donna del mistero" così la definiscono alcuni testimoni scampati al naufragio che l'avrebbero vista sempre al fianco del comandante Francesco Schettino. Secondo le procedure previste nella casistica delle navi da crociera sembrerebbe plausibile la presenza a bordo di persone non registrate, dette anche, ospiti in nero.
La compagnia dichiara di inizialmente di non avere notizie in merito a questa presenza sulla nave, né al fianco del comandante né come ex membro dell'equipaggio, (detto da alcune fonti in 'vacanza premio'). Nel corso delle ore la Costa chiarisce che la donna in questione risulta regolarmente imbarcata il 13 gennaio nel porto di Civitavecchia, con regolare biglietto emesso. La giovane moldava in questione si chiamerebbe Domnica e la sera dell'incidente sarebbe stata in plancia di comando dopo aver cenato con l'alto ufficiale della Costa Crociere.
In un momento così delicato per le indagini tutto è da valutare con la dovuta cautela e ci sono ancora troppi verbi al condizionale per decretare una vera e propria svolta verso una soluzione di alcuni enigmi. Se così fosse però, la giovane donna che in patria ha rilasciato una intervista nella quale spiega il suo ruolo durante le fasi di soccorso difendendo l'operato del comandante, avrebbe assistito alle fasi più concitate del dramma che si stava consumando e potrebbe dare agli inquirenti dei dati ulteriori sui quali elaborare le proprie congetture.
Non per i 'sarebbe' dunque la donna è salita alla ribalta dei media, ma perché si tratta di una ipotesi che potrebbe favorire, obiettivamente, se confermata, il corso delle indagini arricchendo il panorama delle testimonianze con una 'presa diretta'. Ad esempio si potrebbe capire quante e quali telefonate abbia fatto il comandante Schettino, nonostante i tabulati telefonici siano già al vaglio degli inquirenti. Quali gli ordini impartiti, gli spostamenti fisici, le indicazioni agli ufficiali ed all'equipaggio dati anche in via informale.
Tutte cose che la scatola nera non può rivelare. Proseguono le ricerche con la disposizione di altre cariche esplosive in una lotta contro il tempo che vede da una parte la necessità di trovare il maggior numero di dispersi da destinare alle critiche fasi del riconoscimento, e dall'altra la necessità di recuperare il carburante ancora presente nei serbatoi di una nave che, implacabile, continua a muoversi rischiando ad ogni ora che passa di inabissarsi nei 70 metri di mare che proseguono oltre la costa del Giglio. Una questione di tempo che potrebbe decretare il pericolo ambientale per i fondali dell'arcipelago toscano visto che il combustibile non è di quelli che galleggiano e che recuperi con i gommoni, ma si adagia come una pellicola sul fondale andando a 'macchiare' tutta l'area con la cionseguenza di interdire il regolare ciclo vitale della catena alimentare acquatica.