“Voglio ringraziare tutti gli operatori sanitari della Asl 9 di Grosseto e i volontari che fin dai primi momenti hanno prestato ai naufraghi della nave affondata al Giglio tutti i soccorsi e l’assistenza necessari. In poche ore sono state controllate più di 4.000 persone, e ricoverato in ospedale chi ne aveva bisogno. La tragedia di venerdì notte ha dimostrato ancora una volta che il servizio sanitario e il volontariato della Toscana sono in grado di esprimere grande professionalità e generosità.
Sono davvero orgogliosa che il servizio sanitario toscano possa contare su persone come queste”. E’ il grazie dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia a operatori e volontari per la tempestività e la competenza con cui sono intervenuti per soccorrere i passeggeri e i membri dell’equipaggio della Concordia. Il piano di emergenza predisposto dalla Asl 9 è scattato subito dopo il lancio dell’allarme, e ha coinvolto complessivamente un centinaio di persone: la maggior parte personale sanitario, ma anche personale di supporto.
Molti si sono presentati spontaneamente. Nell’arco di circa due ore, la centrale del 118, oltre al rinforzo della centrale stessa con il personale rintracciato e resosi prontamente disponibile, ha allestito due postazioni mediche avanzate sull’isola del Giglio: al porto, in una tenda riscaldata, e nei locali degli ambulatori della Asl. Sull’isola sono state trasferite altre due ambulanze del volontariato, che si sono aggiunte alle due normalmente presenti. In tutto sono stati prontamente trasferiti e impiegati per le operazioni di triage e assistenza ai naufraghi: 5 medici del 118, 6 infermieri, i volontari delle associazioni, cui si sono aggiunti 1 medico di medicina generale, che è di base al Giglio, e 1 medico di guardia medica. Altre due postazioni mediche avanzate sono state allestite a Porto Santo Stefano, con due medici e due infermieri dell’emergenza-urgenza e i volontari: una nei locali della palestra, una in una tenda della Croce Rossa. Sono stati impiegati in tutto: 25 ambulanze, 16 infermieri e 10 medici. Sono stati impiegati anche due elicotteri del soccorso Pegaso della Regione Toscana: Pegaso 2, il cui equipaggio ha fatto 6 viaggi, e Pegaso 3 per il trasferimento verso Siena. In totale sono stati 19 i pazienti trasferiti con gli elicotteri. Nella giornata di sabato sono giunti a dare il cambio due medici e tre infermieri del 118 di Arezzo. Nell’ospedale di Grosseto e in quello di Orbetello sono stati immediatamente chiamati il personale medico e infermieristico a riposo.
Nell’arco di pochi minuti sono arrivati negli ospedali i rianimatori, i neurologi, gli ortopedici, gli specialisti del pronto soccorso, operatori della farmacia, e tutto il restante personale attivato per gestire la gravissima allerta. Tutti i naufraghi sono stati sottoposti a triage, sono stati visitati e assistiti tutti i feriti, e di nuovo sottoposti a triage prima di prendere posto sui traghetti per Porto Santo Stefano. Alla discesa dai traghetti, i naufraghi sono stati di nuovo assistiti e, se necessario, trasferiti in ambulanza ai pronto soccorso di Orbetello e di Grosseto.
I pazienti più gravi sono stati trasferiti con gli elicotteri, uno al neurochirugico di Siena. In tutto, alle 9 di sabato mattina erano stati trattati nei due pronto soccorso 36 naufraghi feriti; per 21 di loro è stato necessario il ricovero. Le patologie più frequenti sono state ipotermia e traumatismi. In totale, i Pronto soccorso di Grosseto, Orbetello e Massa Marittima hanno dato assistenza a 110 naufraghi (tra cui 3 bambini, assistiti al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Grosseto).
Di essi, 14 sono stati ricoverati a Grosseto (8) e Orbetello (6), cui si aggiunge 1 caso trasferito a Siena. Ad oggi, restano 5 ricoverati tra Grosseto e Orbetello. Il “cantiere” del Giglio è stato chiuso alle ore 7.15, e sono rimasti i sanitari per assistere alle operazioni di imbarco del naufraghi restanti. Il presidio è ora attivo per l’assistenza ai soccorritori. L’impegno continuerà anche nei prossimi giorni, fino alla completa conclusione della vicenda. Nella mattinata di sabato è stato attivato un nucleo di psicologi per gestire gli aspetti specifici direttamente nelle postazioni mediche avanzate di Porto Santo Stefano.