Il sindaco Matteo Renzi torna sul tema di San Lorenzo, delle bancarelle, degli ambulanti 'privilegiati' e della Giunta che lavora, che fa le cose: "Parliamo di un suolo pubblico, pubblico, non privato" ha ribadito. Da questo tutto ha avuto inizio, prima con l'idea di revocare tutte le licenze, per una riorganizzazione qualitativa e quantitativa, poi la volontà di riqualificare l'area sottraendola allo stato di degrado, passando per la necessità di aprire la visuale sulla Basilica dei Medici, fino alla necessità di far passare un bussino dell'Ataf, che oggi è diventato un'ambulanza.
"Non ci passa neppure l'ambulanza", ha detto infatti il sindaco, a margine della conferenza di fine anno, ma negli occhi dei commercianti c'è quanto accaduto pochi giorni fa subito dopo la tragica sparatoria messa in atto da Gianluca Casseri ai danni di alcuni ambulanti senegalesi, quando tra i banchi è passato il mezzo dei Vigili del Fuoco, e quindi il problema dello spazio appare oggi opinabile. Quel che non è opinabile è l'ennesimo affondo del primo cittadino verso gli ambulanti "Dichiarano di media 8 mila euro l'anno - ha tuonato Renzi - ma vi sembra possibile?".
La frase si aggiunge ad una serie di definizioni tra le quali "pantofolai che vivono di rendita" indicando così i proprietari dei banchi che hanno affittato le licenze e riscuotono lauti affitti restandosene a casa. Stavolta non hanno fatto orecchi da mercante e ci hanno sentito molto bene i bancarellai di San Lorenzo che si sono detti "Offesi" da una simile dichiarazione "che tenta ancora una volta di colpire tutti, mentre se qualcuno sbaglia occorre controllare e colpire chi eventualmente sbaglia".
La riflessione però prosegue "certo se si tratta di qualcuno che ha il banco nelle zone morte del Mercato (le parallele alla piazza del Mercato Centrale) c'è anche da capirlo, lì in tanti hanno chiuso e reso la licenza, circa 17 banchi mancano all'appello". Non è andato giù neppure il tentativo di far passare i banchi come un luogo di attrattiva dell'abusivismo e del degrado, per tutta risposta "Ma che siamo la Polizia noi? Dobbiamo controllare il degrado e l'abusivismo? Se c'è degrado, se ci sono venditori abusivi, non siamo mica noi che li ospitiamo nei nostri banchi, ma che discorsi sono?". Vie di fuga più che dedite allo shopping quelle che conducono in piazza del Mercato Centrale.
Sono le vie dove dovrebbero spostarsi alcuni dei banchi che, secondo la Delibera comunale, votata da una maggioranza 'allargata e rafforzata', dal 15 di aprile dovranno abbandonare l'attuale posizione in piazza San Lorenzo sul fianco della facciata e recarsi temporaneamente in piazza Annigoni (c'era anche l'ipotesi piazza Piave poi cancellata dall'atto in Commissione), per poi, una volta risistemata la piazza del Mercato Centrale, prendere posto in piazza all'ombra dell'ottocentesco Mercato coperto.
"Un 'area che subirà grandi trasformazioni" ha detto sempre il sindaco. Un'area che nonostante la pessima reputazione, i fatti di cronaca nera e la bagarre commerciale, si presenta come residenziale ed appetibile, basti pensare che un appartamento in vendita davanti all'ingresso del Mercato di San Lorenzo, 40 metri quadrati al terzo piano e senza ascensore viene valutato circa 5500 euro al metro quadro. Due agenti della Polizia Municipale che solitamente svolgono il loro turno in zona spiegano che "Ci sono turisti che non domandano come raggiungere i monumenti, ma ci chiedono dove sia il mercato di San Lorenzo, è un classico, ogni giorno decine di persone, lo ritengono un luogo simbolo e storicamente rilevante". Una delle preoccupazioni degli ambulanti è di perdere la reperibilità commerciale, il che equivale alla metà del lavoro svolto su strada "Tu puoi avere tutta la merce che vuoi - sottolinea un venditore - ma se i clienti non ti trovano, a chi la vendi? E lì dietro non ci trova nessuno". In tanti ricordano il periodo di mobilitazione vissuto quando Graziano Cioni, ex Assessore comunale, propose semplicemente di spostare i banchi dal marciapiede alla strada.
Al tempo nessuno presentò un piano alternativo, un progetto partecipato, che invece stavolta è stato fatto, da professionisti, ma non è piaciuto. "Avevamo proposto di ridurre e rifare i banchi, di liberare un tratto di strada e di riorganizzarci in altro modo, ma hanno risposto picche e lo hanno fatto in un modo che non ci è piaciuto. Hanno promesso che ci saremmo rivisti a metà gennaio, invece ci hanno fatto a fine anno questo bel regalo di Natale" E adesso? "A noi non resta che mettere in moto i nostri legali, il ricorso al Tribunale Amministrativo è già pronto.
Siamo pronti anche a ritirarlo se si riapre la trattativa, ma la vediamo dura dopo la Delibera approvata prima in Giunta e poi in Consiglio con tutti i voti necessari, nonostante le promesse di qualcuno che poi - occhi al cielo - si è tirato indietro" Ant Len