In 18mila secondo la questura, molti di più per gli organizzatori, sfilano nelle strade di Firenze per rispondere al martedì tragico della caccia al senegalese condotta dal ragioniere xenofobo Gianluca Casseri, 50 anni, pistoiese, simpatizzante di CasaPound. Dopo l'omicidio di due ambulanti in Piazza Dalmazia, la comunità africana da tutta Italia si è ritrovata. Il corteo e' arrivato in piazza Santa Maria Novella, con canti e bandiere senegalesi. ''Chiediamo una svolta nella politica del governo nei confronti dell'immigrazione, servono azioni non programmi'' ha detto Pape Diaw, portavoce della comunita' senegalese di Firenze, intervenendo dal palco. Un lungo fiume che attraversa tutta la città.
E' il corteo per dire no al razzismo dopo la strage in cui un estremista di destra ha ucciso Modou Samb e Mor Diop. Un fiume di persone: italiani, senegalesi e persone di altre nazionalità manifestano insieme per le vie della città contro il razzismo. "No al razzismo, no al razzismo". E' questo il grido che ha risuonato per le strade di Firenze. Dietro cartelli e striscioni della comunità senegalese fiorentina, ci sono i gonfaloni, in primo piano quello della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e della Provincia di Prato.
Al centro del corteo sfilano i leader politici che hanno aderito. "La piu' bella manifestazione per 150 anni -esclama Nicky Vendola- Oggi a Firenze ho visto l'Italia che non si abitua a convivere con il veleno dell'intolleranza, l'Italia che non cancella le proprie virtu' civiche, l'Italia che sceglie la solidarieta', l'Italia che si ribella ai pogrom antirom". ''Non ci si puo' consolare - ha detto il segretario del PD Pierluigi Bersani riferendosi a Gianluca Casseri - con l'idea dei pazzi''.
E Paolo Ferrero: ''In Italia sta rinascendo un fenomeno, oggi minoritario ma non piccolissimo, di fascismo razzista. Bisogna smettere di tollerare che dietro un discorso culturale si stia risdoganando l'idea del fascismo". ''In Italia ci sono leggi pericolose come la Bossi-Fini, che non aiutano a risolvere il problema del razzismo'' afferma Maurizio Landini, segretario della Fiom, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione. Cittadinanza italiana per Moustapha Dieng, 34 anni, Sougou Mor, 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni, i tre feriti gravemente dal killer Gianluca Casseri in piazza Dalmazia e in San Lorenzo.
E' la richiesta avanzata dal presidente della Regione Enrico Rossi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal palco di Piazza Santa Maria Novella, dove si è conclusa oggi la grande manifestazione antirazzista indetta dalla comunità senegalese. “Cari amici senegalesi – ha esordito il presidente Rossi – voglio prima di tutto ringraziarvi a nome di tutti i democratici per averci invitato e per averci consentito di ritrovare con voi la nostra anima democratica. Oggi è stato un giorno di silenzio e abbiamo ascoltato parole di speranza.
Ma sentiamo anche una certa rabbia perchè le istituzioni italiane non sono riuscite a tutelare la vita di due persone e l'integrità di altre tre. Non siamo riusciti nel nostro compito”. “Dobbiamo parlare il linguaggio della verità. Ci chiediamo se le istituzioni abbiano combattuto con sufficiente rigore il razzismo. Non penso che sia così. Troppi episodi di violenza, segregazione, esclusione si ripetono. Rischiamo di perdere la nostra anima. Amici senegalesi, aiutateci. Sentiamo intorno a noi un clima di apatia, che ci fa vergogna come italiani democratici.
Sentiamo troppo spesso ripetere una parola: follia. Non è così. Quanto è accaduto è frutto di una cultura, di una ideologia che spingono alla violenza fascista e razzista”. “In tutta Europa – ha proseguito il presidente Rossi - sta emergendo il terrorismo razzista, un clima preoccupante alimentato dalla paura del diverso, in cui si scaricano le frustrazioni di una fortezza in declino. Non abbiamo più molto tempo. C'è stata troppa tolleranza, tutta una politica ha costruito la sua fortuna sul razzismo.
Dobbiamo essere chiari ed erigere un muro alto e forte contro le discriminazioni e il razzismo”. “A Firenze – ha detto ancora il presidente Rossi – la Procura si è mossa e noi appoggiamo le sue iniziative. Chiediamo al Parlamento di essere vigile e di introdurre norme nuove e più efficaci per impedire che questa cultura si diffonda su internet e in altri ambienti. Se necessario rivediamo le leggi esistenti”. “La presenza dei migranti tra noi è stata troppo a lungo vissuta come una questione di ordine pubblico, come una invasione o una usurpazione.
Abbiamo una legge voluta per punire la clandestinità che va abolita, perchè tiene nell'angoscia migliaia di giovani e perchè punisce una condizione, non dei reati. In Toscana abbiamo una legge che garantisce a tutti il diritto di assistenza e di cura e l'abbiamo dovuta difendere davanti alla Corte costituzionale. Amici senegalesi, imparate e difendete la nostra Costituzione”. “Chiedo al presidente Napolitano – ha detto ancora il presidente Rossi – di riconoscere ai tre senegalesi feriti la cittadinanza italiana, come atto concreto di riconciliazione con la loro comunità.
Credo anche che i bambini di genitori stranieri che nascono in Italia dovrebbero essere subito italiani e credo che il fatto che il 10% della forza lavoro del nostro paese non abbia diritto di voto costituisca un regresso per la democrazia. E infine è ora di dire basta con le parole malate, vucumprà, extracomunitario, clandestino, badante: facciamo pulizia anche con le parole”. “Amici senegalesi, a voi chiedo in particolare di essere comprensivi con i nostri anziani, avvicinatevi a loro, parlate con loro: vi capiranno.
E restate qui, non lasciatevi intimidire o spaventare. Siamo noi – ha concluso il presidente Rossi – che vi chiediamo di restare perchè abbiamo bisogno di voi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, delle vostre famiglie nella società, dei vostri bambini nelle scuole. Grazie per quello che state facendo. Aiutateci a costruire una Italia più democratica e più giusta”. "Giovedì 22 dicembre - spiega Presidente del Consiglio provinciale di Firenze, David Ermini- il Consiglio provinciale ha invitato i responsabili della Comunità senegalese e il Console Eraldo Stefani all'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi, che è rimasta profondamente scossa per l'accaduto e che si stringe intorno ai cari delle vittime, ai loro amici, ai feriti.
Il nostro territorio e la nostra cultura non cederanno mai al razzismo" Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil, presente alla manifestazione di oggi pomeriggio a Firenze, ha sfilato per l'intero percorso, da Piazza Dalmazia a Piazza Santa Maria Novella dietro lo triscione della Cgil Toscana, ha espresso "grande soddisafazione per la riuscita della manifestazione e per come il mondo del lavoro ha raccolto l'appello della comunità senegalese". "Quella di oggi", ha detto ancora, è la miglior risposta contro un atto di barbarie ed un duplice omicidio fascista e razzista". "Scendiamo in piazza - commenta l'on.
Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, che ha guidato la delegazione - per ribadire e rinverdire i valori fondanti della nostra società, della nostra regione e della città di Firenze: integrazione, inclusione, tolleranza. Perché la pace, come ho letto su un cartello qui in strada, per non rimanere una parola vuota, deve divenire un comportamento civico". "La strage di Firenze - continua Evangelisti - ci insegna quanto purtroppo sia ancora lungo il cammino sulla strada della tolleranza e dell'integrazione tra popoli, culture e religioni diverse.
Per rafforzare la nostra grande tradizione di ospitalità e accoglienza, dobbiamo tutti, nelle Istituzioni e nella vita di tutti i giorni, riaffermare senza esitazioni i diritti fondamentali dell'uomo. Diritti sociali e civili, diritto di cittadinanza e ius soli, diritto al lavoro e alla legalità". "È questa - conclude Evangelisti - l'unica strada per far uscire il Paese dalle secche non soltanto economiche e finanziarie in cui è piombato negli ultimi anni". La delegazione era composta da numerosi dirigenti e militanti Idv, tra cui la Responsabile regionale del Dipartimento Immigrazione, Mariella Valenti, il Coordinatore provinciale Idv Firenze, Alessandro Cresci, e numerosi eletti dell'area fiorentina. Con un minuto di silenzio in ricordo di Diop Mor e Samb Modou, i due senegalesi uccisi martedì scorso, si sono aperti i lavori dell’incontro “La Toscana, il futuro, il bene comune” organizzato da ADESSO, associazione del cattolicesimo democratico diretta dal deputato Pd Antonello Giacomelli, svoltosi questa mattina al Palacongressi di Firenze.
E data la manifestazione in programma nel pomeriggio promossa dalla comunità senegalese, l’iniziativa si è conclusa per l’ora di pranzo in modo da permettere a tutti di potervi partecipare. Si indaga intanto sugli scomparsi due pc in uso al killer dei senegalesi. Voleva uccidere ancora, Gianluca Casseri. Un orribile terzo tempo, dopo la mattanza in piazza Dalmazia e tra le bancarelle di Borgo San Lorenzo, da consumare chissà in quale altro angolo di Firenze. Nel parcheggio sotterraneo del mercato però lo ha bloccato la Polizia. Foto di Luciano Curatolo e Nicola Novelli
Approfondimenti
- Rifondazione: sabato in piazza da antifascisti e antirazzisti, con Paolo Ferrero
- Firenze contro il razzismo, Morganti preoccupato, adesioni da tutta Italia
- Firenze si prepara a una grande manifestazione
- Crescono le adesioni alla manifestazione di solidarietà ai senegalesi
- Firenze scende in piazza contro il razzismo