"E' con dolore, cordoglio e sgomento che ho accolto ieri la notizia del folle gesto di Gianluca Casseri - così scrive Saverio Di Giulio, leader di CasaPound a firenze al primo cittadino del capoluogo toscano - un'azione disperata, da squilibrato, che solo nei fondali più oscuri della psiche umana può trovare le sue insensate motivazioni. Ma di questo si occuperanno altri, più esperti di me nel decifrare i labirinti mentali in cui può perdersi un essere umano. Quello che invece posso dire, da responsabile provinciale di CasaPound Firenze, è che questo gesto tocca me, la mia comunità cittadina, provinciale, regionale e nazionale, in modo particolarmente vivo e doloroso.
Ed è un vero peccato che, anziché racchiuderci tutti in un silenzio di riflessione, qualcuno già straparli di restringere gli spazi di libertà e iniziare una insensata caccia alle streghe. Voglio essere molto chiaro: CasaPound Italia non ha alcuna responsabilità circa i fatti di ieri. Né politica, né ideologica, né morale. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nell'operato e nell'ideologia di CasaPound, che possa ispirare xenofobia e odio per il diverso. Non c'è legame diretto tra la nostra prassi e il delirio di Casseri, ma neanche alcun riferimento indiretto, implicito, ammiccante.
Tutto questo non può essere cancellato dal gesto di un folle. Che, purtroppo, era uno dei tanti simpatizzanti di Cpi. La sua era un'adesione che non implicava alcun coinvolgimento diretto con la vita quotidiana del movimento. Chiunque può diventare simpatizzante di Cpi, avvicinandoci nei nostri frequenti appuntamenti pubblici, senza che ovviamente venga richiesta da parte nostra una perizia psichiatrica come condizione dell'iscrizione. Gianluca Casseri non era un militante di Cpi: era un tizio solitario che nessuno conosceva bene, solito frequentare tutti gli appuntamenti pubblici genericamente “di destra” che avvenivano dalle sue parti.
In passato aveva diretto una rivista di fantasy, “La soglia”, con una discreta diffusione anche negli ambienti della destra istituzionale, e proprio come scrittore aveva proposto quattro o cinque articoli per un nostro sito internet. Articoli di taglio storico-letterario, alcuni persino sui fumetti. Nulla che lasciasse presagire un tale animo tormentato nel loro autore. Gianluca Casseri era – ci sembra ormai evidente, ma nessuno avrebbe potuto sospettarlo prima, almeno dalle brevi e marginali occasioni di contatto con noi – un uomo con problemi psichici molto seri.
Il tragico epilogo del suo dramma interiore non ha nulla a che fare con la politica. La mia opinione, tuttavia, è che la doverosa riflessione su questi fatti venga falsata e strumentalizzata se ad essa si accompagnano frettolose scomuniche che prendendo una scheggia impazzita criminalizzano tutto un ambiente politico-culturale. Aggiungere odio all'odio non fa bene a nessuno. Non serve, non è giusto. Per questo vi chiediamo – sia pur con i tempi e i modi che voi riterrete più opportuni – la possibilità di un incontro privato o pubblico, al fine di confrontarci con rispetto e, per quanto possibile, serenità". Il Partito Comunista dei Lavoratori Sezione Olga Valdambrini Firenze è di ben altro avviso e chiede l'immediata chiusura di CasaPound: "I fatti accaduti a Firenze non sono opera di un pazzo ma un atto di razzismo di matrice fascista.
L'assassino è un noto militante di Casapound, organizzazione neofascista che da circa due anni ha aperto una sede a Firenze, famoso per i suoi deliri razzisti e xenofobi. Il movimento antifascista fiorentino è da anni che si batte per la chiusura di tutti i covi fascisti in città, covi da dove si diffondono idee fasciste e razziste. La battaglia antifascista è costata cara al movimento, decine di perquisizioni, denunce ed arresti, per aver combattuto questa piaga che si stava diffondendo nella nostra città. Ormai è troppo tardi per versare lacrime di coccodrillo, le istituzioni fiorentine sono complici di quanto è successo, sia per non aver impedito l'apertura delle sedi di Casaggi, Casapound, Forza Nuova, La fenice, ecc sia per averle protette in questi anni di mobilitazione.
Esponenti della maggioranza di centrosinistra hanno anche partecipato più volte alle loro iniziative. Bisogna anche sfatare il tabù, ormai dilagato anche a sinistra e tra i sinceri democratici, che tutti hanno diritto di parola.Questi topi di fogna non hanno diritto di parola, a loro è stato tolto il 25 aprile del 1945 e non possiamo permettere che gli venga restituito. Denunciamo anche il ruolo del PDL che oltre a proteggere questi topi di fogna li foraggia con soldi, aiuti istituzionali e sedi, li candida come indipendenti in vari comuni della Toscana (per esempio a Figline dove è stato eletto un consigliere di Casapound nelle liste del PDL) e cerca accordi per le prossime elezioni politiche. I fatti di oggi ci dimostrano che la battaglia antifascista, sopratutto in un momento di grave crisi economica, è non solo attuale ma necessaria.
Invitiamo tutti i militanti della sinistra fiorentina, i lavoratori, i giovani, gli studenti e sopratutto gli immigrati ad intraprendere una lotta per chiudere tutte le sedi fasciste" Il dibattito ideologico è accompagnato da quello politico e non accennano a placarsi i toni del confronto neppure tra gli scranni istituzionali: la Lega Nord punta il dito sui danni provocati dal corteo spontaneo della comunità senegalese: "Il giorno dopo il duplice omicidio commesso a Firenze dallo scrittore di estrema destra, Gianluca Casseri, che si è poi suicidato, il consigliere regionale e commissario provinciale fiorentino della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, oltre ad esprimere «vicinanza alla comunità senegalese e alle famiglie delle vittime di questa follia omicida», si trova concorde con la linea del sindaco Matteo Renzi. «Sono d’accordo con Renzi – ammette Lazzeri – che ha deciso che il Comune si farà carico delle spese per il rimpatrio di Samb Modou e Diop Mor.
È un segno della nostra civiltà che fa capire come Firenze sia distante anni luce dai pensieri e dalle opere di Casseri. Contestualmente a questo, però, vista la segnalazione di diversi danneggiamenti a motorini e ad altre cose durante il corteo dei senegalesi, al quale si sarebbero infiltrati esponenti dei centri sociali, chiediamo al sindaco di farsi carico anche di rimborsare i danni subiti dalle famiglie fiorentine qualora non fossero individuati i diretti responsabili».