“Ancora una volta si passa sulla testa dei cittadini per assecondare interessi privati. E in questa operazione Pd e Lega Nord vanno a braccetto”. E’ dura la replica della consigliera Marina Staccioli, ex leghista ora confluita nel Gruppo Misto, nei confronti della bocciatura di una mozione contro la realizzazione del rigassificatore offshore a pochi chilometri dalle coste di Rosignano Solvay. A far naufragare la mozione, che chiedeva la revisione del progetto e un’attenta valutazione del rischio, il voto contrario della maggioranza (ad esclusione di Monica Sgherri – Rfc-Verdi), del Pdl e della Lega Nord, che, all’epoca della presentazione aveva appoggiato l’atto. “Il progetto presenta delle criticità non paragonabili ad altri impianti costruiti.
Il terminale sarà realizzato in un’area densamente popolata, soprattutto nella stagione estiva, passerà sotto alla linea ferroviaria e a diverse strade, prima di raggiungere la Solvay. E’ facile immaginare il disastro che potrebbe essere provocato da un eventuale incidente. Basti pensare ai danni causati a Viareggio dall’esplosione di una sola cisterna”. E gli incidenti in questo tipo di impianti, ricorda Staccioli, sono tutt’altro che rari. “Dal dopoguerra ad oggi – sottolinea la consigliera - sono avvenuti 26 gravi incidenti in gasdotti e strutture di stoccaggio del GNL, il più grave in Nigeria nel 2005, in un impianto del tipo di quello previsto a Rosignano.
Con un’esplosione del genere l’intera Rosignano verrebbe completamente spazzata via”. “Senza contare il fatto che nel raggio di 40 km di costa, da Livorno a Piombino – continua Staccioli – ci sarebbero ben tre strutture ad alto impatto ambientale ed elevato rischio industriale. La costa toscana rischia di diventare una polveriera”.