In mattinata il sindaco Matteo Renzi era presente ai microfoni di una emittente locale quando tra le telefonate dei cittadini è spuntana anche quella di un noto sindacalista di Ataf. Merigo Leoni ha ripetuto le proprie istanze al sindaco a nome dei dipendenti dell'Azienda di trasporto fiorentina.. per la serie "Mi tocca telefonargli in radio per parlarci". Lo scambio di battute sulla Privatizzazione della ditta. Il sindaco è tornato sui soliti punti, la richiesta ai dipendenti di fare uno sforzo, a parità di stipendio, che il primo cittadino continua a ritenere più alto della media nazionale, chiedendo minori pause e maggiore lavoro "Una richiesta che qualunque azienda in crisi potrebbe fare e qualsiasi dipendente sarebbe d'acordo, meno che i sindacati di Ataf.
se non vogliono discuterne con noi, vedrete che il soggetto privato avrà modo di farsi capire con più chiarezza. Se invece decidono di venirci incontro possiamo prendere in considerazione l'ipotesi di mantenerla pubblica. Quando dico pubblica intendo dei cittadini che la sovvenzionano pagando regolarmente il biglietto" Sindacati presenti invece davanti alla Prefettura: 'Più corsie preferenziali uguale meno sprechi', 'Ataf è dei cittadini, sindaci rispettate il referendum', 'salviamo il diritto alla mobilità', e 'vendesi autista rivolgersi a Renzi'.
Striscioni e cartelli contro la privatizzazione di Ataf che alcune decine di autisti hanno appeso Prefettura di Firenze, durante un presidio in occasione di un incontro tra azienda e sindacati. Al centro dell'incontro le procedure di raffreddamento per lo sciopero previsto a dicembre e il piano industriale dell'azienda. All'uscita alcuni commenti sono arrivati per via indiretta passando per il Social Network che piace tanto a Renzi: Alessandro Nannini scrive: "La procedura ha avuto esito negativo, si va allo sciopero.
Bonaccorsi non ha saputo per l'ennesima volta dire quale sarà il futuro di ataf, della gara, dei livelli occupazionali, l'unica cosa certa è che per lui la vendita è l'unica soluzione e intanto la mensa se ne va" poi il coordinatore della RSU se la prende con quanti non hanno partecipato al presidio "Stavolta non c'era la salsiccia.." scrive riferendosi ad altri eventi in cui era previsto il banchetto aziendale. Sempre su Facebook nel gruppo "Non svendere Ataf" spicca un altro commento: "Il presidente Bonaccorsi, arriva con più di un'ora di ritardo dall'orario di inizio previsto.
Illustrato, ma solo a grandi linee il Piano Industriale inoltre toccato il discorso mensa. L'aumento di un euro a pranzo (proposto dalle OO.SS.) nella riunione precedente non ritenuto sufficiente dall'azienda per poter far rimanere la gestione ad Ataf. Una frase colta al volo dal Presidente "ho a cuore il destino delle 1300 famiglie". A parte i sindacalisti, delusione grande per la mancata partecipazione al Presidio organizzato dala RSU. Solo una decina di autisti. Brutto segno il menefreghismo, non si può sempre e solo delegare agli altri.
Presenti molti giornalisti e varie tv. Non abbiamo fatto un gran figura..." In programma in settimana un ulteriore incontro tra i sindaci che fanno parte del Consiglio direttivo dell'Azienda pubblica e l'Assessore ai Trasporti Luca Ceccobao che dovrà portare la parola del presidente Enrico Rossi e della Giunta toscana su un tavolo più che aperto, spaccato. Filippo Bonaccorsi, presidente di Ataf, indice una conferenza nel pomeriggio per esternare la propria contrarietà di presidente all'ennesimo 'sgarbo' verso l'utenza: "Il sesto sciopero da inizio anno e solo perché sono contrari all'idea della privatizzazione", contro la forma insomma e non contro la sostanza, questo il parere di Bonaccorsi.
"Ci sono aziende che hanno rischiato di chiudere, di mettere tutti in cassa integrazione, e nessuno ha scioperato, qui nessuno ci rimette un euro e invece..." conclude il presidente che ricorda come le questioni Privatizzazione e Bando di gara regionale siano distinti ed affidati a logiche diverse, la prima spetta all'Azienda che dal piano industriale individua le criticità, l'altra è un fatto istituzionale. Matteo Renzi resta convinto di non partecipare alla Gara regionale per il Trasporto pubblico con le regole dettate, al momento, dalla Regione Toscana.
Una situazione che vede scettiche molte parti politiche. Il segretario regionale UDC Marco Carraresi in qualità di consigliere regionale si è detto dispiaciuto del braccio di ferro che preoccupa e che continua tra l'Azienda e Palazzo Vecchio "Una Gara senza Firenze è impensabile. Al tempo stesso ha ragione Renzi quando dice che il vecchio modo di concepire il trasporto pubblico deve cambiare, ma ci sono tanti modi per farlo e la rottura, la contrapposizione non porta niente di positivo" Antonio Lenoci