Continuano le tragedie nel nostro Paese che vedono nel dissesto idrogeologico e le scarse azioni di messa in sicurezza del territorio, le cause principali. L’Italia, ormai è noto, è caratterizzata da un territorio geologicamente giovane e instabile dove le calamità naturali sono all’ordine del giorno. E purtroppo gli ultimi avvenimenti drammaticamente ci ricordano che la pericolosità del nostro territorio è da tenere costantemente sotto osservazione. “Non si può abbassare la guardia in un Paese quasi totalmente a rischio idrogeologico – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – dove il 70% del totale dei Comuni, sono a potenziale rischio elevato.
La totalità del territorio di Calabria, Umbria e Valle d’Aosta, il 99% delle Marche e il 98% della Toscana sono in questa situazione”. “Dopo le numerose calamità - continua Giurlani - che stanno colpendo in questo periodo quasi incessantemente il nostro Paese, non è più ammissibile una logica degli interventi del giorno dopo, ma deve essere chiaro che è necessario un Piano Nazionale per la messa in sicurezza dei territori, per ridurre il dissesto idrogeologico e idraulico. Serve grande prevenzione e quindi ingenti risorse continue per gli interventi.
In particolar modo i Comuni dei territori montani, non devono essere soli. Il problema in montagna non è tanto legato all’abusivismo ma alla manutenzione straordinaria e ordinaria in quanto il territorio montano necessita, più della pianura, di essere curato e salvaguardato, e ciò può attuarsi solo con politiche specifiche per la montagna, cosa che ora è del tutto assente”.