L’Osservatorio ambientale per il Nodo ferroviario Alta Velocità di Firenze, presieduto dall’ing. Giacomo Parenti, direttore dell’Area di Coordinamento Sviluppo Urbano del Comune di Firenze, ha ricevuto oggi il presidente dell’associazione Idra, che aveva inoltrato richiesta di audizione lo scorso anno a dicembre. Girolamo Dell’Olio ha illustrato una memoria in 20 punti, e documentato con 9 nuovi allegati i dettagli critici dell’operazione TAV a Firenze: nelle pieghe del palleggio di competenze e responsabilità fra Comune, Regione, Ministeri e Osservatorio si annidano, secondo Idra, minacce di danni gravissimi all’erario, inaccettabili in un ciclo di crisi globale come quello che attraversa l’economia nazionale ed europea.
Non solo: dopo il segnale di grave allarme idrogeologico che risuona drammaticamente in questi giorni in più parti d’Italia, sono sempre più concrete a Firenze, ha affermato Dell’Olio, le prospettive di impatti ambientali devastanti. A questo scenario, con tunnel e stazione ‘subacquea’ facilmente assimilabili a trappole, Idra ha dedicato l’ultimo punto della propria analisi, avanzando una proposta provocatoria. “Dopo gli eventi disastrosi verificatisi nelle ultime settimane in svariate regioni d’Italia, fra cui la Toscana, e in considerazione della nota e documentata vulnerabilità della città di Firenze rispetto alle criticità di tipo idrogeologico, l’Associazione Idra propone a codesto OA, nella persona del suo Presidente, di valutare l’opportunità di sottoscrivere a fronte dell’allarme generatosi nell’opinione pubblica un esplicito documento di garanzia che alla luce: - dei recenti eventi che hanno colpito su grande scala nel 1966 e nel 1992 importanti aree della città di Firenze, e su scala minore punti minori vulnerabili, in particolare sottopassi e parcheggi interrati; - dell’evidenza dei cambiamenti climatici in atto che determinano anche alle nostre latitudini fenomeni sempre più frequenti e intensi di tropicalizzazione delle precipitazioni; - delle emergenze ambientali constatate in queste settimane su numerose regioni e città del territorio nazionale, e in particolare nella nostra Toscana, per effetto della crescente impermeabilizzazione del suolo, dissesto dei territori e della palese fragilità idrogeologica dei territori rurali e urbani; - delle dichiarazioni del Segretario dell’Autorità di bacino del Fiume Arno dott.ssa Gaia Checcucci, che lo scorso 2 novembre, riferendosi alla potenziale minaccia rappresentata dalle esondazioni dell’Arno ha affermato: “Un caso analogo al 1966 o al 1992 [...] sicuramente potrebbe creare qualche problema grosso a Firenze, perché mancano ancora le opere, gli interventi strategici, che aiutano Firenze a considerarsi definitivamente fuori da quel tipo di scenario”; - delle dichiarazioni del 5 novembre scorso da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri on.
Silvio Berlusconi dopo l’alluvione di Genova: “È evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie”; l’OA può in ogni caso escludere, sulla scorta dei dati scientifici in suo possesso e delle garanzie tecniche che accompagnano il progetto esecutivo di sottoattraversamento e di stazione sotterranea AV per il Nodo ferroviario fiorentino, che il relativo intervento contribuisca ad accrescere la possibilità del riverificarsi di eventi alluvionali critici in Firenze, o determini condizioni di pericolosità oggettiva aggiuntiva per gli utenti del passante sotterraneo in presenza di precipitazioni intense e durature, ritenendo ininfluenti sulle condizioni di sicurezza dei passeggeri e dei cittadini residenti le sinergie negative derivanti dalla cementificazione del sottosuolo”. Idra ha posto sul tavolo dell’Osservatorio anche altri temi cruciali: - la dubbia trasparenza dei soggetti controllati nei confronti non soltanto della cittadinanza, ma degli stessi soggetti pubblici chiamati a svolgere il ruolo di controllo; - l’ufficialità sin qui negata agli atti prodotti e illustrati da Idra nel corso delle tre audizioni precedenti (memorie e documenti tecnici): nessun numero di protocollo – ancorché ripetutamente sollecitato - risulta attribuito al materiale consegnato; - la mancata pubblicità degli atti dell’Osservatorio, a partire dai verbali delle sue sedute e dai documenti oggetto di confronto e discussione. Nella memoria presentata Idra chiede poi che l’Osservatorio organizzi “almeno quattro primi appuntamenti informativi pubblici a Firenze, nel corso dei quali sia dato accesso alla popolazione perché possa informarsi, porre domande, sciogliere dubbi, avanzare proposte”, e suggerisce che “gli incontri si svolgano in ciascuna delle aree maggiormente impattate dalle cantierizzazioni: Campo di Marte, Via Circondaria-Viale Corsica, Rifredi-Firenze Nova, Castello”.