Votare a 16 anni? Perché no. Se ne parla lunedì, 14 novembre 2011, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala delle Collezioni di Palazzo Bastogi, in via Cavour 18 a Firenze. Un’iniziativa organizzata dalla Regione, in particolare dall’assessore alle riforme e alla partecipazione, assieme alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Siena. Un’occasione per confrontare le diverse esperienze già portate avanti in Europa. Ad introdurre il seminario sarà l’assessore toscano alle riforme e alla partecipazione Riccardo Nencini, che nell’agenda ha proprio l’obiettivo di allargare il diritto di voto ai sedicenni nei consigli di quartiere, o comunque di coinvolgerli attraverso nuovi strumenti di partecipazione.
La Finanziaria del 2008 ha difatti cancellato le circoscrizioni nelle città con meno di 250 mila abitanti: in Toscana sopravviverebbero solo a Firenze. Ma la Regione invita i Comuni (e li aiuterà) a costituire nuovi soggetti intermedi: a patto che siano snelli, flessibili e a costo zero. “In paesi come l’Austria – ha spiegato già altre volte Nencini – il voto ai giovani di 16 anni è consentito anche per il Parlamento. Noi pensiamo di istituirlo per allargare la partecipazione dal basso in questi nuovi soggetti intermedi fra i cittadini e i Comuni”.
Per recuperare anche il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. L’Austria è stata la prima in Europa, nel 2007, a consentire ai giovani di 16 anni di votare alle elezioni nazionali. Ma una decina di anni prima era già successo nelle regioni tedesche di Niedersachsen e Schlewig-Holstein per le elezioni locali. Lo stesso accade dal 2000 nelle isole britanniche di Man, Guernsey e Jersey, nel cantone svizzero di Glarus e da poco anche nella città di Brema in Germania. A discutere e mettere a confronto vantaggi e svantaggi dell’abbassamento del diritto di voto, così come le principali conseguenze per il funzionamento del sistema politico, saranno lunedì tre docenti e ricercatori: la dottoressa Kaat Smets dell’Università di Siena, il professor Tarli Barbieri dell’Università di Firenze e il professor Luca Verzinchelli di nuovo dell’Università di Siena.
Modererà il dibattito il professor Pierangelo Isernia, ancora dell’Università di Siena.