Accade ancora. Dura la vita a Firenze per i candidati alla poltrona di sindaco. Il candidato dell'opposizione abbandona il partito che lo ha lanciato, il partito è sempre lo stesso, quello della Libertà.. libertà di cambiare. "Ma non paragonateci a Domenico Valentino!" esclamano i nuovi esponenti della Lista Civica (Valentino, ex Soprintendente, contrapposto a Leonardo Domenici, si eclissò all'interno del Gruppo dei Verdi diventando comprimario del professor Giovanni Varrasi, resta a memoria la stretta di mano tra i due candidati diventati compagni di maggioranzandr).
Nessuna polemica col PdL e la volontà di restare nell’ambito del centrodestra all’opposizione della maggioranza di centrosinistra e della giunta guidata dal sindaco Renzi. Con queste premesse Giovanni Galli, Massimo Sabatini, Alberto Locchi e Antonio Giambanco hanno annunciato questa mattina alla stampa in Palazzo Vecchio la loro uscita dal gruppo del PdL e la fondazione del nuovo gruppo “Lista Galli cittadini per Firenze”, nome che ricalca quello della lista in cui i consiglieri erano stati eletti alle elezioni amministrative del 2009, con la significativa aggiunta della dicitura “cittadini per Firenze”.
“Rivolgiamo innanzitutto un grazie al PdL per l’opportunità che ci è stata data – hanno dichiarato i quattro consiglieri –, ma crediamo che in questa fase di ricostruzione del partito, in cui si punta alla campagna tesseramenti, e successivamente a congressi e primarie, la nostra presenza di candidati civici diventasse ingombrante. Da qui è scattata la riflessione, e la nostra scelta è stata quella di continuare il lavoro iniziato in campagna elettorale e poi in consiglio comunale per dare voce alle esigenze dei cittadini di Firenze che ci hanno dato il loro voto, uscendo dallo schema della politica delle contrapposizioni tra diverse ideologie”.
I consiglieri non badano molto ai formalismi "Abbiamo presentato centinaia di emendamenti, atti su atti, tutti bocciati senza neppure discussione. Questo solo perché siamo rimasti schiacciati nella lotta tra Destra e Sinistra. Se questa è la politica allora ci fa schifo". Quindi? "Vogliamo sperare, sperare di poter cambiare abbracciando nuovamente le esigenze dei cittadini, ripartendo da loro. Forse otterremo sulle nostre proposte dei voti trasversali". A patto di non diventare nemici di tutti: "Lasciateci la speranza" esclamano.
In questo senso, Galli (che mantiene il ruolo di capogruppo nella nuova formazione) ha annunciato una prima iniziativa: un’assemblea aperta a tutti i comitati cittadini che si svolgerà il prossimo 5 ottobre. “L’obiettivo – hanno aggiunto Galli e gli altri consiglieri – è quello di far uscire allo scoperto tutte le realtà presenti sul territorio per creare un terreno comune di proposte per la città, senza che ciascuno si limiti a guardare al proprio ‘orticello’”. Galli, Sabatini, Locchi e Giambanco hanno ribadito la loro volontà di “collaborare con il PdL nel contrastare la politica ‘autocratica’ del sindaco Renzi che fin qui ha prodotto molte pagine sui giornali ma pochissimi risultati concreti nelle questioni che più toccano gli interessi e i desideri dei fiorentini”, ed hanno infine assicurato il proprio impegno su temi quali il contrasto a questo progetto per l’alta velocità, la sicurezza, il decoro, lo sviluppo dell’aeroporto, la creazione di un nuovo stadio per la Fiorentina e misure efficaci per sviluppare il turismo a Firenze. "Quella di Giovanni Galli sindaco fu una scelta disastrosa dell'ultimo momento ed anche il Pdl dovrebbe fare un mea culpa in quanto la sua candidatura non era adeguata alla sfida per Firenze” - dichiara il deputato Guglielmo Picchi a seguito delle dimissioni dI Giovanni Galli dal PDL.
“Ritengo che quella di Galli sindaco e leader dell'opposizione in Palazzo Vecchio dopo abbiano sfasciato il gruppo consiliare comunale del Pdl. L'ho appreso oggi ma le intenzioni di Galli di lasciare il gruppo sono state annunciate ad intermittenza da tempo e le ritengo incomplete in quanto Galli si dovrebbe dimettere dall'assemblea consiliare e permettere al primo dei non eletti della lista del centro destra, Jacopo Bianchi, di subentrare nelle fila del Pdl in Palazzo Vecchio”. “Se Giovanni Galli -conclude l'onorevole Guglielmo Picchi – fosse coerente con ciò che ha detto in campagna elettorale ed agli elettori si dimetterebbe immediatamente da consigliere comunale”. "La decisione da parte di Giovanni Galli di lasciare il Pdl dimostra quanto questa scelta sia dettata dalla sola voglia della ricerca di una nuova poltrona contravvenendo al mandato elettorale che, pur bocciandolo come sindaco di Firenze, lo aveva eletto consigliere comunale secondo la legge elettorale" dichiara Jacopo Bianchi ex consigliere del Pdl e primo dei non eletti in Palazzo Vecchio.
"Sono a conoscenza del fatto – dichiara Jacopo Bianchi - che pur ricoprendo il ruolo di capogruppo, Giovanni Galli non aveva la tessera del Partito, testimoniando un caso unico e ridicolo. Come può un capogruppo che non ha voce in capitolo nelle scelte di un partito e nella linea politica dello stesso gruppo consiliare che avrebbe dovuto guidare, rimanere in Palazzo Vecchio? Galli è buffo perchè dalle numerose critiche dei tanti cittadini ed elettori del centro destra e del Pdl è emerso che mancava frequentemente dagli scranni di Palazzo Vecchio, e che era spesso assente nelle riunioni dei capigruppo e nelle commissioni.
Mi chiedo come possa una persona che ha fatto carte false per essere candidato a sindaco di Firenze, intercendendo addirittura con il premier Silvio Berlusconi per essere candidato nell'anno 2009 forte del suo essere personaggio legato al calcio, parlare oggi della “fase di rinnovamento” del Pdl affermando di sentirsi “ingombrante” a tal punto da costituire una nuova lista per allontanarsi da Il Popolo della Libertà. Gli elettori – continua Bianchi - lo hanno votato come candidato del maggior partito del centro destra, il Pdl, e quindi se si sente così lontano dallo stesso partito, l'unica scelta corretta, invece di ringraziare chi lo ha portato in Palazzo Vecchio, sarebbe quella di dimettersi da ogni incarico e non occupare un posto che oggi non gli è gradito.
Giovanni Galli è si ingombrante- continua Bianchi- in quanto sa bene che non dimettendosi non permette, a chi dovrebbe, di rientrare in consiglio comunale nelle file del Pdl, partito che lo ha candidato e che gli ha dato il supporto elettorale per essere oggi in Palazzo Vecchio. Inoltre – conclude Bianchi – non superano le dita di una mano i temi che Giovanni Galli ha trattato come esponente e capogruppo del Pdl al di fuori del giuoco del calcio, oggi purtroppo mi fido dei molti cittadini che mi dicevano che non era proprio adatto al ruolo di candidato sindaco della città d'arte per eccellenza, ed anche- mi pare- di consigliere comunale". "AAA PdL cercasi, ovvero dove è finito quello che dovrebbe essere il primo partito di opposizione ridotto oggi a 6 persone dopo la fuoriuscita del capogruppo Galli seguito da Locchi, Sabatini e Giambanco”.
Lo dice il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi che aggiunge: “Poco prima della pausa estiva il PdL dava i numeri invece di prenderli alle elezioni. Oggi si accorge che l’aritmetica non è il suo forte e che i numeri non stanno dalla sua parte. Se la matematica non è un’opinione da 14 che erano i componenti originari del gruppo, sono rimasti in 6 e ciò che stupisce è che ad andarsene sia proprio il capogruppo nonché candidato perdente alle amministrative del 2009. Una domanda mi sorge spontanea, più che da capogruppo, da cittadino: ma avevamo davvero bisogno di una proliferazione di gruppi all’interno del Consiglio comunale? " E per quanto riguarda il giudizio espresso dal capogruppo della Lista Galli- cittadini per Firenze nei confronti di Renzi Bonifazi aggiunge: “A Giovanni Galli dico che parte male e che dovrebbe almeno questa volta cominciare a dire cose che trovano riscontro nella realtà.
Basterebbe leggere l’intervista pubblicata oggi da un quotidiano cittadino per toccare con mano cosa sta facendo il sindaco”.