Lunedì 6 giugno ore 21.00 al Centro Sociale “Il Pozzo” via Lombardia 1/p a le Piagge, serata referendaria. Una serata dedicata ai quesiti referendari che ci apprestiamo a votare nelle giornate del 12 e 13 giugno, un incontro per chiarirci ancora un pò le idee caso mai ce ne fosse bisogno, un modo perprepararci a questo evento che condizionerà il futuro di noi tutti. Non solo chiacchiere però, ci sarà anche un momento conviviale a base di gelato, torte e “acqua della fonte” 'se poi capita un pò divino o spumante non ci fa comunque male' - spiegano gli organizzatori del Comitato provinciale due si per l’acqua bene comune, Valeria Nardi del Coordinamento comitati della Piana e Alessandro Santoro, Prete delle Piagge. Per il WWF, che trasmette oggi una sua Memoria alla Corte Costituzionale, esiste un’ampia giurisprudenza costituzionale che tutela i principi ispiratori dei promotori dei referendum, sino a consentire di effettuare un referendum, quale quello sul nucleare, modificando il quesito originario.
Esistono invece dubbi sugli aspetti formali di legittimazione del Governo qualora questi intenda, come preannunciato, sollevare il conflitto di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale per la decisione assunta dalla Corte di Cassazione, alla luce del fatto che le disposizioni oggetto dell’intervento della Corte di Cassazione siano contenute in una legge, approvata dal Parlamento. In coerenza con l’analoga azione nei confronti della Corte di Cassazione del 31 maggio scorso, la memoria del WWF arriva alla Corte Costituzionale alla vigilia dell’Udienza sull’ammissibilità del referendum sul nuovo quesito individuato dalla Cassazione. Dichiara Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia – “Secondo le nostre valutazioni siamo convinti che l’intervento del Governo e del Parlamento, mediante l’abrogazione delle disposizioni oggetto di referendum, ha quale implicito fine esclusivamente quello di eludere le garanzie costituzionali a tutela del referendum come tipico mezzo di esercizio della sovranità popolare, elemento già rilevato dall’Ufficio Centrale per il Referendum della Corte di Cassazione.
Questo è un ennesimo escamotage dell’ultim’ora per togliere la parola ai cittadini”. Sulla sostanza il WWF richiama l’ampia giurisprudenza costituzionale, citata anche dall’Ufficio Centrale per il Referendum della Corte di Cassazione, che censura chiaramente il ricorso ad artifici legislativi quali quelli usati nella redazione dei commi 1 ed 8 dell’art. 5 dl decreto Omnibus (dl 34/2011) finalizzati esclusivamente a bloccare il referendum, pur rimanendo l’intenzione del legislatore fondamentalmente identica (in particolare Sentenza della CC n.
68/1978) e sostiene la decisione dell’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione che ha correttamente trasferito la consultazione referendaria sui commi 1 e 8 dell’art. 5 del decreto, ora convertito in legge. Il WWF ricorda che è sempre la sentenza della Corte Costituzionale n. 68/1978 da cui si ricava la conferma della correttezza di questa impostazione: con quella sentenza la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell’art. 39 della legge che regola i referendum (l.
n. 352/1970), nella parte in cui non prevede che “se l'abrogazione degli atti o delle singole disposizioni cui si riferisce il referendum venga accompagnata da altra disciplina della stessa materia, senza modificare né i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente né i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti, il referendum si effettui sulle nuove disposizioni legislative”. Sulla forma il WWF argomenta che esistano fondati dubbi sul fatto che sia in capo al Governo sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato da parte del Governo a fronte del fatto che l’Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di Cassazione con la propria ordinanza di traslazione del quesito referendario sia entrato in conflitto con il legislatore.
Il WWF si limita ad evidenziare che qualora in astratto fosse corretta tale argomentazione, appare evidente che legittimato a sollevare il conflitto non sia il Governo ma esclusivamente il Parlamento che ha approvato l’emendamento proposto dall’Esecutivo. Se pertanto una lesione delle prerogative costituzionali c’è stata questa deve essere esclusivamente lamentata dalle due Camere. Ma il Referendum procede anche on the road. Il camper Idv alla Easy Green di Scandicci.
“Siamo qui – commenta Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana – perché vogliamo ribadire che quello del referendum non è soltanto un voto contro qualcosa, ma per promuovere un’idea di una seria politica industriale, completamente assente in Italia da più di vent’anni, che fa delle energie rinnovabili uno dei cardini dello sviluppo del nostro Paese. Dire no al nucleare, infatti, significa sostenere gli investimenti nelle fotovoltaico, che invece questo Governo, con il Decreto Romani, ha praticamente cancellato”. “In questo senso, la vertenza della Easy Green rappresenta un caso esemplare e potrebbe essere un modello su scala nazionale di riconversione e sviluppo”, aggiunge Rizzo.
“La fabbrica che non c’è, come si legge sullo striscione che campeggia all’entrata della Easy Green, è il frutto dell’assenza e irresponsabilità da parte di questo Governo, che di fatto ha bloccato il percorso di reindustrializzazione dell’area. Questa settimana sarà decisiva sia per i referendum, sia per la Easy Green, poiché si auspica che le proposte di acquisto da parte della nuova società si formalizzino per avviare in tempi brevi la ripresa del processo produttivo”. La tappa del Referendum on the road a Scandicci si colloca all’interno di un tour, del camper Idv, con i lavoratori, tra la gente, nelle fabbriche, che dopo la visita di questa mattina anche alla Richard Ginori di Sesto, vedrà il camper referendario toccare realtà significative come la Mabro di Grosseto, la Solvay di Rosignano, la Power One di San Giovanni Valdarno, la Piaggio di Pontedera, la CGlobal di Pisa e la Lucchini di Piombino. Martedì 7 e mercoledì 8 giugno concerto e dibattito organizzati dal Partito democratico di Certaldo, due eventi per promuovere il voto ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno: «Abbiamo due obiettivi chiari raggiungere il quorum e far votare 4 sì» afferma il segretario del Pd locale, Yuri Furiesi «Il nostro partito si è mobilitato e ha organizzato molte iniziative, il clou delle quali si terrà fra domani e mercoledì.
Votare ». Martedì 7 giugno ore 21 alla discoteca Y i Giovani democratici di Certaldo hanno organizzato un concerto con due importanti gruppi: Jig Rig (musica celtica) e Jaguaribe (musica reggae). Durante la serata sarà presente un gazebo del Pd con materiale informativo sul referendum. « E' molto importante la presenza e l'entusiasmo dei Gd a sostegno della campagna referendaria- dichiara Furiesi- la serata è stata organizzata con l'intenzione di avvicinare il maggior numero di persone, specialmente giovani, a temi apparentemente distanti, ma che in realtà sono vicini al quotidiano.
I Giovani democratici ritengono che per migliorare il futuro del nostro Paese è necessario investire sulle energie rinnovabili, garantendo la sicurezza della popolazione e riducendo l'impatto ambientale per produrre energie pulite, che sono fattore di sviluppo economico e creano nuovi posti di lavoro; non privatizzare il servizio idrico in modo da mantenere l'acqua pubblica; garantire la legge uguale per tutti e quindi un paese autenticamente democratico». Mercoledì 8 giugno alle ore 21 in piazza Boccaccio (in caso di pioggia alla saletta comunale, via II Giugno) è prevista un'iniziativa sui temi ambientali dal titolo: “Nucleare a chi? Il nostro ambiente è differente!”.
Yuri Furiesi introdurrà il tema e ne discuterà con Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr Firenze; Marco Pellegrini, chimico ed esperto ambientale; Alessandro Murratzu, geologo e collaboratore Forum Ambiente PD Certaldo; Brenda Barnini, segretario Pd Empolese Valdelsa. Coordina Lorenzo Capecchi, agronomo e collaboratore del forum Ambiente Pd Certaldo. Non è da meno Siena: “Domenica 12 e lunedì 13 giugno c’è una battaglia di democrazia da vincere, la battaglia del referendum.
Il Partito democratico invita tutti i senesi ad andare a votare 4 sì, per bloccare il nucleare, il legittimo impedimento e la privatizzazione dell’acqua”. Con queste parole Giulio Carli, reggente del Pd di Siena, lancia l’appello al voto dei democratici senesi in vista dell’appuntamento elettorale di domenica 12 e lunedì 13 giugno prossimi. Dal Pd l’invito a votare 4 Sì “La netta affermazione del centrosinistra – afferma Carli – alle ultime elezioni amministrative ha dimostrato chiaramente che il vento sta cambiando in tutto il Paese.
Domenica e lunedì i cittadini hanno un’altra occasione importante per dare un segnale di svolta. Un segnale che va al di là degli schieramenti politici e che tocca questioni centrali nella vita delle persone. L’aria, l’acqua, la giustizia, infatti, sono temi che non hanno colore politico e che interrogano ognuno di noi. Il Pd su questi argomenti ha le idee chiare e invita a votare quattro sì. Un sì per abrogare il legittimo impedimento, norma costruita intorno al premier per favorirlo e consentirgli di non comparire in tribunale nei processi che lo riguardano.
Un sì contro la privatizzazione dell’acqua e contro la norma che permette di trarre profitto dal bene dell’acqua potabile. Un sì, infine, contro la costruzione delle centrali nucleari in Italia, tema di cui questo governo ha fatto una bandiera e che ora tenta di sottrarre al giudizio degli italiani, attraverso manovre di Palazzo vergognose”. No al nucleare, Siena e l’Italia puntino sulle rinnovabili “Il responso della Corte costituzionale sul quesito referendario che riguarda l’uso dell’energia nucleare previsto per domani, martedì 7 giugno,– continua Carli – è fondamentale per il raggiungimento del quorum.
Il governo, che punta a difendere la norma ad personam del legittimo impedimento, vuole a tutti i costi cancellare dal voto quel tema che, anche sulla scia del disastro giapponese, potrebbe consentire di superare la soglia del 50 per cento. Come cittadini e come senesi dobbiamo continuare la nostra battaglia contro il nucleare anche perché la Provincia di Siena, a differenza del Governo e del centrodestra, ritiene prioritario investire nelle energie rinnovabili e nella ‘green economy‘. L’amministrazione provinciale si sta muovendo in questa direzione per fare di Siena, entro il 2015, la prima provincia ‘carbon free’, sostenendo l’uso energie rinnovabili ed incentivandone il più possibile l’utilizzo.
Questa scommessa è stata raccolta anche dalla città di Siena che nei prossimi anni, con l’amministrazione guidata dal sindaco Franco Ceccuzzi, avrà un ruolo di primo piano per la realizzazione di una filiera delle rinnovabili e del risparmio energetico. Sono sicuro – conclude Carli – che i senesi, ancora una volta, risponderanno all’appuntamento referendario partecipando in massa a un voto nel quale si decide un pezzo importante del futuro nostro e di quello dei nostri figli”. A Firenze, in piazza della Repubblica, i servizi pubblici locali tra riforma e referendum Scritti di Claudio De Vincenti e Adriana Vigneri presentazione presso il Caffè Letterario Giubbe Rosse, martedì 7 giugno. Ne discutono con Claudio De Vincenti: Gaia Checcucci, segretario Autorità di Bacino del Fiume Arno, Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana “Acqua e produzione alimentare” è invece la giornata di studio di martedì 7 giugno alle ore 9.30, presso la Sede dell’Accademia dei Georgofili. Saranno analizzate possibili gestioni delle risorse idriche per garantire livelli di produzione adeguati al soddisfacimento alimentare mondiale. Chairman: Pietro Piccarolo (Università di Torino) Relatori: Giampiero Maracchi (CNR-IBIMET): “Cambiamento climatico, risorsa idrica e territorio”; Pasquale Steduto, (Land & Water FAO): “Aumento della produttività dell’acqua in agricoltura”; Davide Viaggi (Università di Bologna): “Analisi economica e disegno delle politiche per la gestione dell’acqua ad uso irriguo: tra efficienza ed equità”; Alessandro Santini (Università di Napoli Federico II): “Sviluppo ed evoluzione tecnologica degli impianti di irrigazione”; Guido D’Urso (Università di Napoli Federico II): “Nuove tecnologie per la gestione della risorsa idrica in agricoltura”; Luis Santos Pereira (Università di Lisbona): “Mettiamo in discussione le nostre conoscenze: può la ricerca rispondere alle esigenze degli agricoltori?” Mercoledì 8 giugno, in attesa del prossimo referendum, il Circolo Vie Nuove invita a partecipare al dibattito pubblico dal titolo "Ma l'Acqua, è mia o sua?" al quale parteciperanno Erasmo D'Angelis, Presidente di Publiacqua; Jerome Douziech, Amministratore delegato della società Nuove Acque di Arezzo; Filippo Fossati, Presidente Uisp nazionale; Corrado Oddi del Forum iitaliano per i Movimenti per l'Acqua.
La presenza di importanti figure dirigenziali del settore, permetterà di approfondire, soddisfare dubbi e curiosità, andando a prendere in esame tutte le varie possibilità contemplate dai quesiti referendari in oggetto. L'icontro si terrà alle ore 21, presso il Circolo Vie Nuove di Firenze, in v.le Giannotti, 13. Ingresso libero.