A un mese dall’inizio sono circa 67mila (pari al 36.8% del totale) i questionari che sono tornati compilati all’ufficio comunale di censimento, sui 183mila inviati dall’Istat alle famiglie. Va tenuto presente però che di questi Poste italiane è riuscita a consegnarne solo il 90%, circa 164mila. Il canale di restituzione preferito fino a ora dai cittadini è stato comunque la consegna all’ufficio postale, con oltre 38mila questionari. La compilazione via internet è stata scelta da circa 23mila cittadini, poco più di un terzo del totale dei questionari rientrati, e circa il 12% di quelli totali attesi.
Circa 6mila questionari sono stati consegnati ai centri comunali di raccolta, dove i cittadini hanno potuto anche usufruire, in caso di necessità, dell’assistenza alla compilazione. A partire dall’ultima settimana di novembre entreranno in attività i rilevatori comunali che, muniti di tesserino di riconoscimento, dovranno recuperare i questionari dei cittadini che non hanno ancora risposto e consegnare i modelli a tutti coloro che, per vari motivi, non li hanno ricevuti. La partecipazione al censimento è un obbligo, oltre che un dovere civico.
Solo in caso di esplicito rifiuto, e non per disguidi di qualsiasi tipo, si può tuttavia essere soggetti a una sanzione che varia da 200 a 2mila euro. Nessuno, al di fuori degli operatori comunali degli undici centri di raccolta, o dei rilevatori, è autorizzato a fornire assistenza per la compilazione del questionario, né è autorizzato al trattamento dei dati personali, né, tantomeno, a richiedere compensi di qualsiasi tipo. Il censimento è gratuito e segreto. I recapiti e gli orari dei centri di raccolta sono consultabili sulla rete civica a questo indirizzo Sono stati segnalati, in varie parti d’Italia, tentativi di truffa e di raggiro.
I cittadini sono invitati, in caso di dubbio, a rivolgersi all’ufficio comunale di censimento (telefono 0553282203) e, eventualmente, alle forze del’ordine.