di Nicola Novelli Foto di Corrado Sacchi Leonard Bundu ha la cintura europea dei pesi Welter. L'ha finalmente conquistata ieri sera al Palamandela di Firenze, dopo averla sfiorata quattro mesi fa a Roma. Nell'incontro di ritorno con il romano Daniele Petrucci il campione si è imposto ai punti in maniera netta esaltando il pubblico amico. E ora si apre per lui una nuova stagione. A 37 anni, moglie e due figli, Leonard Bundu arriva sul tetto d'Europa e può guardarsi intorno, aspirare in prospettiva al Mondiale.
Un traguardo insperato per un pugile che aveva pensato più volte al ritiro. E invece no, la notte di Firenze non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza verso nuovi e più ambiziosi traguardi. Bundu se li merita tutti. Con quel sorriso che conquista, simbolo di una nuova Italia, multietnica, tollerante, impegnata socialmente. Leonard è un paladino dello sport pulito e anche ieri sera insieme a Petrucci non ha smentito il suo stile corretto e rispettoso delle regole. Peccato che il pubblico presente in tribuna non sia stato all'altezza dei due campioni.
I tifosi di Petrucci, accorsi dal quartiere San Basilio con uno striscione provocatorio “Firenze trema, davanti ha te c'è Roma” hanno suscitato la reazione dei fiorentini sugli spalti. Tanto che in avvio dell'incontro in gradinata si sono scatenate risse furibonde, che hanno fatto il vuoto al centro della gradinata. Sino, fortunatamente, all'arrivo della polizia in tenuta antisommossa, che ha sedato le collutazioni, frapponendosi tra i contendenti. L'incontro è continuato in clima di maggiore calma, con le tifoserie che si sono limitate a scambiarsi sfottò da stadio.
Dopo due round di studio, Bundu è cresciuto progressivamente, prendendo il controllo dell'incontro. In platea amici e parenti lo sostenevano con passione, ogni round che passava sempre più rasserenati. La moglie e i bambini, la madre e i fratelli, oltre al solito Piero Pelù e una rappresentanza di amministratori locali, guidati dal sindaco Matteo Renzi. All'angolo il maestro Boncinelli tirato in volto, ma sempre più orgoglioso del suo campione, una ripresa, dopo l'altra, verso la conclusione vincente.
Che arriva, con un verdetto ai punti netto, forse anche oltre il valore dello sfidante, Petrucci, che ha sofferto e tenuto duro sino all'ultimo. Alla lettura del responso il pubblico alza le braccia al cielo, Bundu sorride, mentre la moglie, da sotto ring, gli porge il bambino e gli grida: “Grande, Leo, sei meraviglioso!”. E' davvero meraviglioso quello che è successo ieri sera. Bundu è la metafora di un'Italia sana e sincera, che stringe i denti e si defende dai colpi della crisi economica.
E' il simbolo di una nazione ringiovanita che vuole farsi strada e guardare lontano. In queste giornate tempestose in cui il nostro paese sembra essere sinonimo di sfiducia, in Europa pochi concittadini possono camminare a testa alta. Uno che gode del rispetto unanime è certo Leonard Bundu, con la sua corona EBU sulla cintura, una sorta di Mario Draghi della Boxe nazionale, sul ring senza paura, pronto per le sfide più ambiziose.
Approfondimenti
Videoriprese di Antonella Bundu