A scuola di documentario con laboratori gratuiti

Promossi da “Documentaristi Anonimi”, dal 23 settembre, presso Fondazione Sistema Toscana. Laboratori sui processi di creazione e produzione del cinema del reale. Salgono in cattedra registi, produttori e antropologi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2011 18:23
A scuola di documentario con laboratori gratuiti

Al via domani, venerdì 23 settembre, un ciclo di 10 seminari organizzati dai “Documentaristi Anonimi” (l’associazione dei documentaristi toscani) sui processi di creazione e produzione del cinema del reale, ad ingresso libero, presso la sede di Mediateca in via San Gallo, 25 (dalle 17 alle 20) fino a febbraio. La prima lezione è dedicata alla “Videoarte e Documentario” e sarà tenuta dal regista Marcantonio Lunardi e dalla professoressa Elena Marcheschi (Dottore di ricerca di arti elettroniche dell'Università degli studi di Pisa).

Il numero di posti e’ limitato ed e’ dunque richiesta l’iscrizione sul sito www.documentaristianonimi.it. “Documentaristi Anonimi”, Associazione Documentaristi Toscani raccoglie autori, cineasti, produttori, operatori, studiosi e appassionati del cinema documentario in Toscana. L’associazione, che ha il patrocinio della FST – Mediateca Toscana Film Commission, nasce nel 2009 da un’idea del Festival dei Popoli, che, sull’egida del successo dei documentari toscani, ha sollecitato l’incontro tra i numerosi professionisti attivi sul territorio.

Tra i prossimi programmi dell’associazione la seconda edizione degli Stati Generali del Documentario a Firenze il prossimo 26 Novembre. Programma CANTIERI DEL DOCUMENTARIO LABORATORI di CREAZIONE del CINEMA DEL REALE SETTEMBRE 2011 - FEBBRAIO 2012 ORE 17.00 – 20.00 circa presso LA BIBLIOTECA di FST MEDIATECA REGIONALE TOSCANA via S. Gallo 25 Venerdì 23 settembre 2011 MARCANTONIO LUNARDI (regista) 
ELENA MARCHESCHI (Dottore di ricerca di arti elettroniche dell'Università degli studi di Pisa) 
 VIDEOARTE E DOCUMENTARIO.

I possibili punti di contatto sui temi sociali e politici 
Partendo dall'esempio dalle opere di alcuni fotoreporter, documentaristi e videoartisti cerchere- mo di comprendere i punti di contatto tra le due esperienze artistiche e professionali con una particolare attenzione al racconto politico e sociale. Nel cantiere verranno descritte inoltre due esperienze di ricerca artistica di Lunardi. La prima dal titolo Laboratoire Italie già inserita in mostre e festival e la seconda Italian Family in fase di realizzazione e sviluppo.


Data: Venerdì 23 settembre 2011 | Venerdì 30 settembre 2011SILVIA LELLI (antropologa, documentarista) IL DOCUMENTARIO ETNOGRAFICO: costruire la rappresentazione senza perdere il soggetto All’intersezione tra ‘rappresentazione’ e ‘realtà’ sta il documentario etnografico: una costruzione intersoggettiva in delicato equilibrio, né positivista né postmoderna. 
Tra diversi generi del documentario parliamo di teorie, metodologie e pratiche del film etnografico, dall’antropologia visiva 'standard' a varie forme di partecipazione dei soggetti, attraverso case studies da progetti eseguiti o in corso, quali La direttrice d'orchestra, Jorge a vuelo, Storie di ordinaria busvia.
Una posizione politico-culturale contro la postmodernità che ha dissolto realtà e fatti che invece esistono.

Giovedi 6 ottobre 2011 FEDERICO MICALI (regista e produttore) 
 LA RICOSTRUZIONE DI UN EVENTO: tra teste parlanti e arrampicate sugli specchi 
 L'Ultima Zingarata nasce come cortometraggio di finzione (un nuovo finale del film Amici Miei realizzato con l'eccentrica partecipazione di centinaia di comparse) e diventa un documentario. L'esigenza, venuta fuori in corso d'opera, era quella di raccontare il vero punto centrale di un progetto in grado di muovere una città intorno ad un'idea che aveva coinvolto alcuni protagonisti della commedia all'italiana, Mario Monicelli in primis.

La difficoltà principale è stata invece quella di andare a ricostruire la struttura di un soggetto pensato soltanto a posteriori. Il Cantiere vuole ripercorrere questo excursus che spesso accomuna i vari documentari di ricostruzione, con riferimento anche all'esperienza di Cinema Universale d’essai che ha ripercorso la fantastica storia di un cinema attraverso gli smisurati racconti dei suoi anarchici spettatori. Giovedi 13 ottobre 2011
 GIOVANNI DONFRANCESCO (documentarista e produttore) 
 STONE: quando una storia è una e trina Dove ricercare il filo narrativo di un film documentario? E' possibile mettere insieme una storia che in realtà ne contiene tre? 
L’autore e produttore mette a nudo e condivide le problematiche strutturali del suo nuovo progetto filmico: STONE, una storia a cavallo tra la Toscana e il Vermont, che si sviluppa nel corso degli ultimi tre secoli.

E discute sulla necessità di effettuare scelte drammaturgiche durante la genesi di un film ma anche della gioia di lasciarsi trasportare da trame narrative nascoste e impalpabili. 
 Venerdì 13 gennaio 2012 GIOVANNI CIONI (cineasta) 
 BIGGER THAN LIFE. Il reale della persona nel cinema del reale: personaggio, protagonista, interprete di se stesso, fantasma...? con estratti di In Purgatorio, Nous/Autres e di lavori in corso Se si parla di cinema del reale, si parla del reale delle persone che entrano a far parte del film, che danno la loro presenza, la loro storia, un momento della loro esistenza, qualcosa della loro identità, al film.

E dopo? 
La questione dell'etica che il cineasta adotta con il suo interlocutore è fondamentale, ma non basta. In questo cantiere vorrei riflettere sulla questione con i partecipanti, a partire da lavori ultimati (frammenti di Nous/Autres, di In Purgatorio) e di lavori in corso (Per Ulisse, e un progetto in fase di ideazione, di cui ho iniziato le riprese, con il mio vicino di casa, contadino novantenne). 
Lo spunto del cantiere mi è nato recentemente, quando ho rivisto un personaggio di Nous/Autres di 10 anni fa: Nous/Autres è un film sulla memoria di due anziani profughi ebrei a Bruxelles.

Il film confronta il racconto del loro vissuto al loro presente, e questa questione è al centro del cantiere. Di In Purgatorio, viaggio personale che prende spunto dal culto del purgatorio a Napoli, mi soffermo su alcuni racconti di sogni, sull'importanza che rivestono questi racconti per chi li narra, per parlare del "patto" tra chi filma e chi racconta per il film. Il progetto Per Ulisse è un lavoro con persone che hanno traversato la dipendenza, il carcere, la vita di strada, e la questione è proprio quella di riappropriarsi di un'identità.

In questo percorso il fatto di fare un film comporta una responsabilità particolare. 
 Venerdì 20 gennaio 2012CLEMENTE BICOCCHI (documentarista) NON FARSI SOPRAFFARE DAGLI EVENTI Un progetto lungo cinque anni, oltre cento ore di girato, un’idea che si sviluppa e che cambia nel tempo, un montaggio ‘titanico’: l’autoproduzione, un approccio ‘amatoriale’ e l’eccessivo coinvolgimento personale in un progetto, rischiano di rovinare la tua salute mentale, il tuo rapporto con gli altri, la fiducia in quello che fai.

Ne vale la pena? La cosa paradossale è che alla fine dici: 'sì'. Attraverso l’esempio del mio documentario 60 ANNI, dopo il quale avevo giurato che mai più nella vita sarei ripassato da un’esperienza del genere, vorrei riflettere sui rischi, ma anche sulle sorprese che un simile approccio al documentario comporta. 
60 ANNI - C. Bicocchi (2006 - 56'). Daria a tre anni ebbe la sua prima esperienza con la guerra: nel paese dove abitava, Roccasecca, vicino Cassino, il fronte rimase per sei mesi.

Nel 2001, Daria Frezza (61 anni, professoressa di storia all'università) inizia un viaggio nella memoria, privata e collettiva, nella zona del basso Lazio, per creare un archivio di testimonianze orali su quelle drammatiche vicende. Come compagno di viaggio sceglie me, suo figlio. 60 anni è il tempo che ci separa dalla guerra, ma non solo: è anche la differenza tra le parole e le immagini, il continuo andare avanti e indietro nel tempo che caratterizza le vite di queste persone, i luoghi dove vivono e questo film, che in realtà parla più dell’oggi che del passato.


 Venerdì 27 gennaio 2012MAURIZIO MARTINELLI (documentarista) 
 IL DOCUMENTARIO POLITICO e MILITANTE NEGLI ANNI '60 IN ITALIA. La ribellione contro un Sistema. Venerdì 3 febbraio 2012STEFANO BENELLI (documentarista) FAMIGLIE SENZA CONFINI: dall’idea del doc alla fiction e ritorno Il cantiere nasce dal film di fiction Hip Hop Pizza girato a partire da storie di ragazzi in una struttura residenziale. Partito dall’idea di rappresentare una situazione reale, ho optato per la fiction, elaborata sulla base di un laboratorio con giovani apprendisti attori, data la difficoltà di superare alcuni ostacoli sociali, etici e burocratici per realizzare un documentario: un’analisi-bilancio di come sia possibile superarle nel rapporto con una realtà umana e sociale così delicata.

Venerdi’ 10 febbraio 2012 MICHELE LEZZA (documentarista) LE 16 CORDE WORK IN PROGRESS. Il tempo necessario per realizzare un film documentario: aspetti produttivi e chiave d'accesso in un mondo non tuo. 
 Approdato al professionismo all’età in cui un pugile appende i guantoni al chiodo, Lenny Bottai diventa in pochi anni campione internazionale IBO, IBF e italiano dei super welter. La sua vera forza è la sua gente che lo segue ovunque combatta, tutti quegli anni passati a fare il capo ultras della curva più comunista d’Italia non sono passati invano.


Vorrei portare la mia esperienza di questo documentario (che è in fase di montaggio) e analizzerei le varie fasi. Il primo approccio col protagonista. Come poter entrare in un mondo non tuo. La parte produttiva vantaggi e svantaggi di una produzione partecipata. Il documentario cambia in fase di ripresa, adattamento e nuova sceneggiatura in continuo evolversi. L'importanza di un teaser.
 Venerdì 17 febbraio 2012 DUCCIO RICCIARDELLI (documentarista) VIAGGIO A PLANASIA, UN DIARIO DI LAVORAZIONE: L’ostruzione reale.

La realizzazio- ne di un progetto documentario in uno spazio ristretto. 
Il Cantiere affronterà le fasi della lavorazione e della realizzazione del documentario Viaggio a Planasia (2010) film realizzato sull’isola di Pianosa, una ricerca audiovisiva sul suono e sull’immagine che finisce per diventare un’esperienza esistenziale e sensoriale per i componenti della troupe. Un’esplorazione fisico-ottica in un territorio di confine lontano da ogni percorso turistico.

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