Semplificazione, tempi più brevi nel rilascio delle pratiche e controllo del territorio: sono i princìpi degli uffici dell’Edilizia privata del Comune di Firenze, la cui attività è stata illustrata dall’assessore alle Politiche del Territorio Elisabetta Meucci. “Se da un lato si è registrato un calo sensibile nella presentazione di DIA e soprattutto di permessi a costruire, dovuto anche alla crisi economica, dall’altro i numeri dimostrano il forte impegno degli uffici nel disbrigo delle pratiche edilizie” ha spiegato l’assessore, nel fare il punto sui dati relativi al lavoro degli uffici di via Andrea del Castagno negli ultimi quattro anni. In particolare, i permessi a costruire sono passati dai 298 del 2008 ai 56 del 2011 (dati aggiornati al 17 ottobre scorso); di queste ultime 56 pratiche, 28 sono in istruttoria, 8 sono già definite e 20 da istruire.
Mentre per quanto riguarda le DIA (dichiarazione inizio attività, che non ha bisogno di risposte da parte del Comune) sono passate dalle 5.750 del 2008 alle 2428 del 2011. Anche se in questo caso c’è da ricordare che le DIA, come ben sanno gli addetti ai lavori, sono state sostituite in parte dalle ‘dichiarazioni di attività libera’ (che sono state 2355 nel 2011) e in parte dalla SCIA (segnalazione certificata inizio attività), che permettono di iniziare subito i lavori (mentre con la DIA si dovevano aspettare 20 giorni).
E proprio sulle SCIA c’è da segnalare una importante novità introdotta dal Comune di Firenze. “Quello che eventualmente poteva rallentare la presentazione delle DIA – ha detto l’assessore - era la necessità di allegare sempre e comunque l’autorizzazione paesaggistica; un appesantimento che riguardava gli immobili situati nell’80% del territorio fiorentino. Ma oggi si è pensato di risolvere questo problema per gli interventi che non hanno bisogno di autorizzazione paesaggistica, prevedendo nei modelli di SCIA una dichiarazione del progettista incaricato, che attesta come l’intervento rientri in una delle fattispecie previste dalla legge che non richiedono tale preventiva autorizzazione.
Ovviamente, nei casi in cui l’autorizzazione paesaggistica sia necessaria, sarà compito del professionista munirsi della predetta autorizzazione. E’ altrettanto certo che un minor numero di domande di autorizzazione paesaggistica renderà più spedito il rilascio delle stesse autorizzazioni da parte del Comune, quando questo è obbligatorio per legge”. Da parte sua, il direttore dell’Urbanistica Domenico Palladino, ricordando che il nostro Regolamento Edilizio prevedeva un controllo ‘a sorteggio’ delle DIA in una percentuale non inferiore al 30%, ha spiegato che “in realtà il forte impegno degli uffici al controllo del territorio ha fatto sì che venisse verificata nel corso degli anni una percentuale ben superiore di quella prevista dal Regolamento.
E sicuramente tale attività non ha bloccato l’attività edilizia: le DIA presentate, a meno che non fossero espressamente bloccate dagli uffici, diventavano operative decorsi 20 giorni dal deposito in Comune. E ugualmente i dati dimostrano come sia stata efficace anche l’attività degli uffici relativamente ai permessi di costruire”.