I periti nominati dal gip, il giudice per le indagini preliminari, hanno depositato la loro relazione in merito al disastro ferroviario. In base all'accertamento tecnico sarebbe da escludere una responsabilità diretta delle Ferrovie dello Stato. A loro giudizio lo squarcio sulla cisterna dalla quale è fuoriscito il gpl responsabile dell'esplosione e della strage che provocò 32 morti e 15 feriti, fu causato dalla cosiddetta piegata a zampa di lepre, un elemento indispensabile dello scambio tra i binari e non da uno dei picchetti, chiamati in gergo “livellette”, che servono da punti di riferimento per collocare correttamente i binari e per verificarne eventuali spostamenti.
E' su queste due ipotesi che si gioca la responsabilità o meno da parte di Ferrovie dello Stato nella strage. Le due perizie sembrano invece concordi nell'evidenziare le gravi carenze di manutenzione e di controllo del carro ferroviario e dell'assile, il cui cedimento per fatica ha provocato il deragliamento del convoglio e la strage. La Regione Toscana, attualmente parte offesa in attesa di costituirsi parte civile anche in rappresentanza delle vittime e a loro tutela , sarà presente con i propri legali all'udienza di incidente probatorio, in programma a Lucca il 2 novembre prossimo.
Sarà in quell'occasione che il Gip Simone Silvestri ascolterà i periti Vangi e Licciardello e permetterà a tutte le parti di porre domande e richiedere chiarimenti in merito ai contenuti di questa seconda perizia. “Avevo già avuto modo di dirlo sabato scorso e voglio ripeterlo oggi: è necessario dare il benvenuto a tutti i contributi tecnici, anche se divergenti tra loro, il cui attento esame e confronto permetterà di arrivare all'obiettivo che ciascuno di noi ha, cioè quello di appurare la verità sui perchè ciò che non doveva accadere è invece successo e di giungere all'individuazione delle responsabilità, a tutti i livelli.
Il nostro pensiero deve essere rivolto sempre alle vittime e ai loro familiari, che attendono risposte certe. Per questo la Magistratura sta conducendo le proprie indagini in maniera accurata ed efficace. Occorre dare tempo alle indagini e agli accertamenti, non dividerci tra tifosi di opposte teorie, proseguire nell'opera di ricostruzione e nella richiesta di una nuova legislazione europea capace di garantire più sicurezza nei trasporti ferroviari. Viareggio sia il paradigma di un impegno collettivo e concorde in questo senso”.
Enrico Rossi, commissario alla ricostruzione di Viareggio in seguito al disastro ferroviario del 29 giugno 2009, commenta così la consegna al Giudice delle indagini preliminari, Simone Silvestri, della perizia di oltre 600 pagine redatta dai periti Dario Vangi e Riccardo Licciardello.