Firenze - “Mi chiedo, dopo le lettere di diffida arrivate in questi giorni al ferroviere Riccardo Antonini, secondo Rfi, chi avrebbero dovuto scegliere le famiglie delle vittime come consulente per la strage di Viareggio. Forse un igienista dentale?”, commenta Marco Manneschi. “Le minacce di licenziamento arrivate al ferroviere rappresentano una sfida alla memoria delle vittime da parte delle Ferrovie che vorrebbero ridurre il criterio di lealtà aziendale al rispetto del puro interesse di parte, dimenticandosi che esso prevede inevitabilmente un limite nella ricerca della verità processuale, tanto più in casi in cui sono coinvolte le vite di decine di persone.
Una consulenza qualificata da parte di un ferroviere esperto risulta essere un elemento fondamentale per le vittime ed i familiari che concorrono all’accertamento della verità processuale nell’esercizio del diritto al risarcimento del danno”. “Come Italia dei Valori – conclude Manneschi - esprimiamo la nostra solidarietà al ferroviere Riccardo Antonini, che si è reso disponibile, nel nome dell’interesse pubblico per l’accertamento della verità - un principio che non può essere sottomesso a quello della lealtà aziendale - a fornire le sue conoscenze e la sua esperienza come consulente durante il processo”.