"Malattie, disabilità e mortalità possono essere prevenute con l'adozione di stili di vita sani, e l'attività fisica è un fattore determinante. In molte malattie croniche la disabilità è aggravata dalla sedentarietà: un circolo vizioso che può essere corretto con adeguati programmi di attività fisica. Mi auguro che, anche grazie a manifestazioni come quella di oggi, l'Afa possa diventare una pratica sempre più diffusa tra i cittadini toscani". L'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha partecipato oggi pomeriggio all'Afa Day che si è tenuto a Empoli, allo stadio "Carlo Castellani".
La manifestazione, aperta gratuitamente a tutti i cittadini, giunta quest'anno alla sua settima edizione, ha visto le esibizioni dei partecipanti ai corsi Afa, alternate a momenti di musica e di spettacolo. I programmi Afa (Attività fisica adattata), che la Regione Toscana propone ai suoi cittadini ultrasessantacinquenni, hanno avuto un notevole sviluppo in tutte le Asl della regione, dove sono attivi circa 800 corsi (con 188 soggetti erogatori), che hanno coinvolto finora oltre 22.000 cittadini.
La Asl 1 1 di Empoli ha sicuramente un ruolo leader in Toscana nella promozione dell'Afa, con oltre 6.000 partecipanti in 280 corsi. E il modello organizzativo della Asl di Empoli ha ispirato anche realtà di altre regioni (Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Umbria, Friuli, Veneto, Liguria, Basilicata). C'è anche un forte interesse anche da parte di medici e amministratori stranieri: Bulgaria, Polonia, Svizzera, Usa. L'Afa consiste in programmi di esercizio fisico non sanitari, svolti in gruppo (in media 17 partecipanti per 2 o 3 sedute di esercizio alla settimana), appositamente studiati per persone con malattie croniche (artrosi, osteoporosi, Parkinson), finalizzati alla modificazione dello stile di vita, per la prevenzione secondaria e terziaria della disabilità.
"La speranza di vita si allunga costantemente - ha detto l'assessore Scaramuccia - Oggi in Toscana è di 84 anni per le donne e 79 per gli uomini. Ma a fronte di una maggiore attesa di vita, l'invecchiamento della popolazione lancia nuove sfide. Dobbiamo quindi essere in grado di garantire la miglior salute possibile, prevenendo e rallentando le patologie croniche. In Toscana abbiamo scelto di spostare l'attenzione dalla sanità di attesa, che aspetta il cittadino sulla porta dell'ambulatorio o dell'ospedale, quando già la malattia si è presentata, alla "sanità d'iniziativa", che va incontro al cittadino prima che la malattia si manifesti o si aggravi, in modo tale da prevenirla o rallentarne il decorso". Nei cinque anni di sperimentazione, l'Afa è stata controllata attentamente dalla Regione, che ha valutato sicurezza ed efficacia dei programmi di esercizio, in collaborazione con Università di Firenze, Istituto Superiore di Sanità e i National Institutes of Health statunitensi.
Ed è stato verificato che l'Afa: è sicura anche per soggetti molto anziani e fragili; migliora il mal di schiena e altre condizioni dolorose dovute alla scarsa attività motoria; migliora il movimento e il cammino; riduce l'isolamento sociale; migliora l'umore dei partecipanti.