Boy George torna in Italia

Venerdì 21 ottobre a Le Mirage

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2011 21:46
Boy George torna in Italia

Icona della musica anni ’80, frontman degli storici Culture Club, autore di grandi successi internazionali, Boy George torna in Italia per un unico, imperdibile, appuntamento, in veste di dj, venerdì 21 ottobre a Le Mirage di Monte San Savino (Arezzo). Serata caldamente consigliata da Italia Wave Love Festival, che sostiene l’evento attraverso i propri canali di promozione. Trucco marcato, fascino ambiguo ed uno stile sempre aperto a nuove esperienze. A cinquant’anni suonati, Boy George si conferma l’agit-prop che ha sovvertito i canoni dell’immagine british.

Dalla fine dei ‘90 affianca all’attività di musicista – l’ultimo album solista, “Ordinary Alien”, è del 2010 – quella di Dj, con risultati altrettanto positivi. La Bibbia del genere, Dj Magazine, lo ha inserito nella top 100 mondiale, mentre i suoi set risuonano nelle dancehall di Amsterdam, Berlino, Ibiza, Parigi, New York... Mai la stessa scaletta, ovviamente. In consolle l’artista britannico attinge ad un repertorio vastissimo, che va dalla house degli esordi alla techno, dai ritmi ipnotici del dub alle ultime derivazioni dell’elettronica: trance, 2step, chill out...

Non mancano parentesi pop, qualche inevitabile auto-citazione e campionamenti da Deep Purple, Fleetwood Mac e altri mostri sacri. In sostanza, uno show tra i più originali e alternativi della dance di oggi. Mentre, è bene ricordarlo, fervono i preparativi per la reunion dei Culture Club, annunciata dallo stesso Boy George per il 2012. George Alan O’Dowd – vero nome di Boy George – nasce a Londra il 14 giugno 1961. Dopo essere stato il cantante di Culture Club dall’82 al ’86, esordisce come solista nel 1987 con l’album “Sold”.

Seguono “Tense Nervous Headache” (1988) e “Boyfriend” (1989), mentre sul mercato americano esce “High Hat”. Due anni dopo viene pubblicato “The Martyr Mantras”. In Inghilterra nel frattempo forma un nuovo gruppo, i Jesus loves you, e fonda una propria etichetta discografica, la More Protein, attraverso la quale – sotto lo pseudonimo di Angela Dust – incomincia anche la carriera da produttore. Nel 1995 esce “Cheapness and Beauty”, mentre dopo un silenzio di quattro anni viene pubblicata l’antologia di pezzi rari “Unrecoupable One Man Bandit”.

Durante il resto degli anni Novanta, Boy George lavora anche come dj in vari club – sia in Inghilterra sia in America – e il suo lavoro viene raccolto nel disco “Essential Mix” del 2000. Di due anni più tardi è invece “U Can Never Be 2 Straight”. Dopo una breve reunion dei Culture Club, tra il 2003 e il 2004 Boy George da’ vita a un altro progetto musicale, quello dei The Twin. Pubblica così l’album “Yum Yum” e l’ep “The Twin”. Si trasferisce per un paio d’anni a Manhattan e nel 2005 è la volta di “Straight Ep”, lavoro contenuto nell’autobiografia “Straight”.

Seguono vicende giudiziarie legate al presunto uso di droga, con vasta eco sui media di tutto il mondo. Dopo il ritorno a Londra nel 2008 intraprende la tournée "Songs that make you dance and cry Boy George Live", a cui fanno seguito ben tre versioni del singolo "Yes we can". Intanto Living TV trasmette in Inghilterra "Living with Boy George", documentario in cui George mostra la sua quotidianità di persona ed artista, sospesa tra coerenza e contraddizione, genio e sregolatezza. Sregolatezza che lo riporta nelle aule di tribunale: stavolta ad accusarlo è una escort, sequestro di persona.

Segue una condanna a 15 mesi e l’obbligo di portare un braccialetto elettronico che ne localizza gli spostamenti. Saldato il debito con la giustizia, sul finire del 2009, George si tuffa a capofitto in una serie di nuovi progetti: incide nuove canzoni, ricomincia i suoi DJ set, lancia artisti, concede interviste e si presta a session fotografiche. L'ennesima rinascita di un artista che, tra mille contraddizioni, rimane un punto di riferimento nella cultura pop moderna.

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