In Consiglio comunale si è consumato l'ennesimo "Caso Maggio Musicale" con l'Assessore da Empoli che non risponde alla domanda di attualità proposta dalle opposizioni sullo strappo verificatosi tra dipendenti, sindacati e dirigenza. Giuliano da Empoli ha rimandato ad una relazione che il sindaco intende svolgere durate il prossimo Consiglio comunale, una decisione che ha mandato su tutte le furie l'opposizione che ha sottolineato la "mancanza di rispetto verso l'istituzione consiliare". "Perdo il treno per Venezia.." la giustificazione da parte dell'assessore alla Cultura che ha abbandonato l'aula dopo le repliche dei consiglieri Grassi, De Zordo e Stella. De Zordo "Ma stiamo scherzando? Qui si verifica un precedente pericoloso". Il capogruppo del PdL: "Il sindaco ha già detto che la settimana prossima intende parlare di Ataf, non accettiamo questo comportamento" I consiglieri provinciali del Pd Loretta Lazzeri e Leonardo Brunetti condannano il comportamento "antisindacale tenuto in occasione del concerto di giovedì 6 ottobre dalla dirigenza del Maggio Musicale Fiorentino, che ha impiegato maestranze esterne in sostituzione dei dipendenti in sciopero".
I consiglieri ritengono inoltre molto grave che "sempre da parte della dirigenza sia stata impedita la verifica della piena attuazione delle norme di sicurezza". Lazzeri e Brunetti invitano pertanto la dirigenza del Maggio "a desistere dal proseguire in un atteggiamento di scontro nei confronti dei lavoratori ed a riprendere il dialogo con le organizzazioni sindacali, con lo spirito di trovare in tempi brevi una soluzione condivisa che garantisca il futuro del teatro". Misure di risanamento del deficit decise dal CdA della Fondazione, "tutte fondate - sostengono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - sulla riduzione dei diritti, dei salari, su flessibilità, licenziamenti ed esternalizzazioni".
Mercoledì 12 ottobre la Provincia di Firenze unitamente alla Regione Toscana e al Presidente della Fondazione incontrerà i sindacati. "Grave è il comportamento antisindacale assunto dal CdA nei confronti dei lavoratori in sciopero" e Rifondazione Comunista "esprime solidarietà ai lavoratori del Maggio e auspica la rimozione e la condanna di tutti i comportamenti che ledono i diritti sindacali e la libertà di sciopero". Anche la Provincia di Firenze "chiarisca la sua posizione nei confronti di questa vertenza assumendo un comportamento chiaro, lineare e coerente.
Non si può rimanere per mesi silenti e defilati e assumere una posizione puramente testimoniale". Calò e Verdi hanno presentato sulla questione una domanda d'attualità in Consiglio provinciale. Di seguito il testo. "Continua la vertenza dei lavoratori del Maggio Musicale contro le misure di risanamento del deficit della Fondazione decise in modo unilaterale dal CdA e consistenti nel congelamento del contratto integrativo, nel taglio degli stipendi dei lavoratori, nella diminuzione degli organici a fronte di una delirante politica di esternalizzazione dei servizi quale misura di contenimento del costo del lavoro.
Un complesso di misure da tempo contestate dalle organizzazioni sindacali perché ritenute ingiuste, inique e sperequanti nonché inefficienti a contrastare la crisi in atto. Ma a parte la manovra classista fondata sulla riduzione dei diritti, dei salari e su una pericolosa flessibilità nel lavoro e nelle prestazioni ciò che continua ad irritare lavoratori e sindacati è la linea di condotta seguita dalla dirigenza, dal CdA e dal Sindaco di Firenze, sul piano delle relazioni sindacali tutte incentrate su un profilo basso, su una inesistente comunicazione e informazione e soprattutto sulla indisponibilità a trattare.
Sconcertante è il comportamento antisindacale assunto dalla Fondazione durante lo sciopero proclamato da CGIL CISL UIL, che con una decisione grave e illiberale, ha provveduto a sostituire i lavoratori in sciopero con ditte esterne, in barba a quella che è la normativa costituzionale sul diritto al lavoro e allo Statuto dei lavoratori. Nell' esprimere il nostro disappunto per quanto avvenuto il 6 ottobre durante lo sciopero dei lavoratori del Maggio Musicale auspichiamo che tale condotta venga condannata politicamente e portata in giudicato poiché la violazione delle libertà sindacali e del diritto di sciopero non può essere tollerata neanche in quegli enti dove i padroni sono rappresentati da coalizioni di centrosinistra.
In questo contesto di esasperata condotta antisindacale come Rifondazione Comunista pretendiamo che la Provincia di Firenze chiarisca quanto prima, anche il comportamento assunto dal suo rappresentante nel CdA al fine di comprendere la responsabilità che quel livello istituzionale tiene all'interno del consiglio di amministrazione, vera e propria cabina di regia nell'attacco ai diritti del lavoro e delle libertà sindacali. In attesa non solo che il Prof Primicerio chiarisca la sua posizione ma che, anche la Giunta della Provincia di Firenze, assuma un comportamento chiaro, lineare e coerente nei confronti di questa vertenza e di questa vicenda, uscendo fuori da ogni ambiguità e reticenza, poiché troviamo altrettanto grave l'atteggiamento silente e defilato che è stato assunto in questi mesi proprio dall'Amministrazione Provinciale essendo stata informata dei fatti. Avendo appreso che mercoledì 12 ottobre le organizzazioni sindacali del Maggio Musicale incontreranno il Presidente della Fondazione, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana come gruppo di Rifondazione Comunista chiediamo al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire sull'esito di setto incontro interistituzionale con le organizzazioni sindacali del Maggio Musicale. Altresì chiediamo di sapere le responsabilità che il Prof.
Primicerio ha nelle decisioni assunte dal CdA e sugli atti e comportamenti antisindacali assunti dai vertici della Fondazione. Infine chiediamo di sapere qual'è la posizione formale che la Provincia di Firenze ha sull'Ente Fondazione sia per quanto riguarda il risanamento del deficit sia per quanto riguarda il suo futuro che auspichiamo sia reso pubblico attraverso un piano industriale e un programma fondato sulla valorizzazione delle professionalità e non sulla loro mortificazione, licenziamento e/o esternalizzazione". Una domanda di attualità a proposito del Maggio Musicale Fiorentino a cui sarà data risposta nel corso del consiglio comunale odierno, è stata firmata dai consiglieri Ornella De Zordo e Tommaso Grassi. "Tenuto conto che tale sciopero, come gli altri annunciati per il 14 e il 25 ottobre, era dovuto, tra le altre cose, al deteriorarsi del rapporto tra la dirigenza della Fondazione e i lavoratori secondo i quali vengono ingiustamente scaricati su di loro problemi strutturali e di gestione della Fondazione, Visto che, a causa dei problemi di bilancio del Maggio, è stato già applicato sugli stipendi dei dipendenti un taglio fino al 30% con l'azzeramento del contratto integrativo, Poiché neppure nell'attuale situazione di deficit di bilancio è dato sapere a quanto ammontano i bonus corrisposti alla sovrintentendente Colombo, Appurato che, mentre la sera dello sciopero il responsabile degli immobili e della sicurezza Ing.
Stupazzoni dichiarava pubblicamente al maestro Mehta che non c'erano problemi di sicurezza, emanava contestualmente una "circolare" in cui invece si cautelava scrivendo di non poter garantire il corretto funzionamento della struttura causa sciopero" I consiglieri chiedono al sindaco Renzi: "Chi abbia preso la decisione di sostituire i lavoratori in sciopero con personale esterno, decisione antisindacale e con profili di reato. Da chi e in quale sede sia stato deciso l'azzeramento del contratto integrativo dei dipendenti.
A quanto ammontano i bonus destinati alla sovrintendente e per quali obbiettivi raggiunti verrebbero corrisposti; Come si motivi il fatto che, mentre la sera dello sciopero il responsabile degli immobili e della sicurezza dichiarava pubblicamente al M° Mehta che non c'erano problemi di sicurezza, emanava contestualmente una "circolare" in cui invece si cautelava scrivendo di non poter garantire il corretto funzionamento della struttura causa sciopero. Se e come si intendano ripristinare le deteriorate relazioni sindacali e riportare il piano della discussione alla correttezza e rispetto delle parti. Se ritiene che sia necessario e auspicabile mantenere l'attuale assetto direzionale della Fondazione, deficiente rispetto ai programmi, alle aspettative, alle competenze e ai risultati mostrati finora".