Seconda notte in tenda per i manifestanti sulle scale di Palazzo delle Esposizioni: ''Siamo qui fino a domani e se serve anche oltre''. A Napoli striscione sul Maschio Angioino 'Il 15 tutti a Roma'. I promotori del corteo: ''Sabato nella Capitale manifestanti da 70 città''. Mercoledì scontri con la polizia a Bologna. A Firenze, per scaricare la frustrazione dell'ennesima fiducia strappata da un governo screditato e impopolare frastuono bestiale per le strade, domani, con il Cacerolazo. In Italia sono centinaia le iniziative preparatorie che si stanno organizzando in questi giorni nelle piazze e in luoghi simbolici per le vertenze cittadine.
Mobilitazioni che domani confluiranno tutte nella manifestazione nazionale di Roma dove, a partire da piazza della Repubblica, migliaia di persone daranno vita ad un corteo che attraverserà le vie della Capitale. La manifestazione nazionale di Roma, aperta dai due striscioni PEOPLE OF EUROPE RISE UP (IN PIU’ LINGUE) e CAMBIAMO L'EUROPA, CAMBIAMO L'ITALIA, vedrà in testa i protagonisti delle lotte più emblematiche contro degli effetti delle politiche in atto e contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia che esse stanno generando.
La manifestazione, articolata in spezzoni organizzati dalle diverse componenti del Coordinamento 15 Ottobre, attraverserà la città a partire dalle 14.00 passando per V.Cavour, V.dei Fori Imperiali, il Colosseo, V.Labicana e V.E.Filiberto. Nel corso del corteo una parte dei manifestanti darà vita ad “accampate” in piazze e luoghi limitrofi al percorso, senza che si creino difficoltà per il passaggio del corteo stesso. Gli studenti si concentreranno alle ore 12.00 in Piazzale Aldo Moro dal quale muoveranno per Piazza della Repubblica per unirsi al corteo.
Iniziative creative si svolgeranno a lato del corteo. Gli occupanti e gli artisti del teatro Valle animeranno con piccole performance il camion che precederà il loro spezzone. Il corteo giungerà a P.zza S.Giovanni dove, in una prima fase, si svolgeranno brevi interventi di protagonisti di esperienze di lotta in corso nel Paese. Successivamente, sei TIR con amplificazione si dislocheranno in diversi punti piazza per facilitare una discussione tra i presenti sulle lotte contro la crisi e le proposte di uscita da essa. Domani dal palco degli Indignati di Roma, accanto agli interventi per in difesa dell'equità sociale delle scelte economiche, si alzerà una voce a sostegno della Democrazia partecipata.
Infatti prenderà la parola uno dei cinque denunciati alla manifestazione di Firenze in occasione della tappa toscana della staffetta dell'acqua organizzata da Federutility e sponsorizzata da aziende privatizzate e quotate in borse, che a vario titolo detengono la gestione del servizio idrico in Italia. L'evento, che va contro gli esiti referendari dello scorso giugno, è stato contestato in ogni città in cui si è fermato. In Toscana, senza che vi sia stato nessun episodio di particolare gravità, è stato segnato dalla denuncia di 5 persone da parte della DIGOS. Ornella De Zordo e i consiglieri di quartiere Marco Sodi e Adriana Alberici parteciperanno domani alla manifestazione: "Il 15 ottobre può diventare una data da ricordare.
Le premesse ci sono tutte. Ma dipenderà anche da noi, da quanto siamo disposti a dare in prima persona del nostro tempo, delle nostre energie, cuori e intelligenze non solo per manifestare quel giorno, ma per attivarci in una mobilitazione permanente che ormai si impone per combattere l'organizzazione economica e politica che ci governa. Anche in Italia si è aperta finalmente una fase nuova, che ha visto estendere i confini di una protesta di piazza dalla Spagna all'intera Europa e che sta coinvolgendo più di 70 città statunitensi al grido Occupy Wall Street dopo aver attraversato luoghi diversi come il sud del Mediterraneo.
Una fase le cui potenzialità e evoluzioni sono imprevedibili. Ma c'è un filo rosso che unisce le piazze che si riempiranno sabato prossimo: il rifiuto delle politiche economiche che hanno provocato tagli alle spese sociali, all'istruzione e alla sanità, la distruzione dei diritti, la mancanza di lavoro, lo sfruttamento insensato delle risorse naturali: tutto in nome del profitto e della speculazione finanziaria. Oggi c'è un'onda in movimento che grida che tutto questo non è più possibile accettarlo.
Molte e diversificate sono le soggettività che hanno aderito alla giornata del 15 ottobre, lavoratori, studenti, precari, migranti, reti di movimento formali e informali, attivisti, gruppi di resistenza organizzata. E tra le tante voci che ci chiamano a Roma il 15 ottobre si leva forte il rifiuto di ogni forma di guida, di compromesso, di delega. L'esigenza espressa è quella di un protagonismo sociale nuovo e lontano da forme di gerarchie politiche. Quello che sta emergendo, e che segna questa nuova ondata di protesta, è la necessità di una sperimentazione di politica dal basso, il bisogno una nuova radicalità, e la consapevolezza più allargata che non si tratta di cercare dei correttivi all'attuale sistema, ma che vanno cambiati i paradigmi di fondo: nessun miglioramento è possibile all'interno degli schemi del capitalismo, nessuna continuità con la vecchia politica può portare al cambiamento necessario per uscire dal predominio della logica del profitto, dalle espropriazioni dei beni comuni e dei servizi, dall'uso del denaro pubblico per salvare il sistema bancario.
Questi movimenti rivendicano, in sostanza, il diritto fondamentale alla vita; e la consapevolezza che siamo al punto di non ritorno".