Firenze - Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua e il Movimento Toscano per l'Acqua Pubblica apprendono dal sito della Questura di Firenze e dalla stampa locale della denuncia a cinque attivisti per violenza privata a Pietro Mennea a seguito della contestazione alla tappa fiorentina della cosiddetta “Staffetta dell'acqua” di Federutility. “Riteniamo la denuncia un atto esagerato e intimidatorio – fanno sapere attraverso una nota - , volto a scoraggiare le future azioni di protesta contro una manifestazione che viene propagandata come “in continuità con i referendum” ma che in realtà distorce e mistifica quando il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Comititato Promotore 2 Sì per l'Acqua Bene Comune hanno fatto per la vittoria referendaria.
Si tratta di una manifestazione propagandistica pubblica pagata con le bollette degli utenti. Il Comitato Toscano ha rappresentato la sua giusta indignazione nei confronti di Federutility e di Publiacqua Spa che sembrano comportarsi in Toscana come veri e propri padroni dell'acqua. Lo hanno fatto a nome di un milione e settecentocinquantamila cittadini toscani che hanno votato ai referendum del 12 e 13 giugno 2011 e che non hanno ancora visto dalle amministrazioni e dalle società passi concreti per l'attuazione del risultato referendario.
In Toscana, come nel resto d'Italia, dobbiamo sorbirci passerelle di politici, manager e personaggi pubblici che si intestano il successo dei referendum invece che procedere al taglio del 7% di remunerazione del capitale dalle bollette dell'acqua come richiesto dal secondo quesito referendario. Denunciare 5 persone a Firenze è come denunciarne un milione e settecentocinquantamila in Toscana e ventisette milioni in Italia. Se si vuol far rispettare veramente la legalità non si proceda verso i nostri attivisti ma si imponga alle società che gestiscono il servizio idrico l'attuazione della volontà popolare”.