Siccità, temperature elevate e consumi record tra Bilancino e Anconella

Presentati questa mattina a Firenze i dati sulla siccità che da due mesi sta creando problemi non solo all’agricoltura ma anche all’approvvigionamento idrico in alcune frazioni montane e collinari del bacino dell’Arno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2011 14:08
Siccità, temperature elevate e consumi record tra Bilancino e Anconella

Presentati questa mattina a Firenze i dati sulla siccità che da due mesi sta creando problemi non solo all’agricoltura ma anche all’approvvigionamento idrico in alcune frazioni montane e collinari del bacino dell’Arno non interconnesse con il sistema Bilancino-Anconella, e un appello a non sprecare acqua lanciato da Gaia Checcucci Segretaria dell’Autorità di bacino dell’Arno e dal presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis. L’estate, infatti, non sta finendo e le temperature restano elevate.

Il 2011 ha ormai superato i dati del 2007 e raggiunto i dati del drammatico 2003, un anno da siccità-record. Anche ottobre sarà prevalentemente asciutto, eccezion fatta per qualche temporale che non avrà effetti particolarmente benefici sulle risorse idriche. Per le piogge vere ci sarà da aspettare novembre, e anche dicembre si annuncia senza pioggia. Basta il solo dato del livello della Diga di Bilancino a rendere l’idea della siccità in corso: da 64 milioni di metri cubi di acqua registrati prima dell’estate ei 42 milioni di metri cubi di oggi.

Lo stesso Arno visto dalle spallette di Firenze risente della carenza di risorsa che viene utilizzata soprattutto per usi idropotabili. Si chiede quindi la massima collaborazione dei cittadini nelle zone montane e collinari in particolare a non sprecare acqua potabile in maniera impropria per annaffiare i giardini o riempire piscine o lavare l’auto. Usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche, come indicato anche da numerose ordinanze comunali. Publiacqua ha presentato il quadro delle criticità: c’è un progressivo calo di portate di sorgenti, pozzi e fonti superficiali che spesso sono già seccate.

Per evitare emergenze e garantire acqua a tutti, come accade anche in altre aree della Toscana, si approvvigionano con 25 autobotti al giorno alcune zone del Chianti come Panzano e Montefioralle a Greve e alcune frazioni della montagna pratese e pistoiese ancora non collegate al sistema idrico metropolitano. Per il Segretario Generale dell'Autorità di bacino dell'Arno, Gaia Checcucci, la situazione idrica nel territorio resta ancora sotto controllo:“Come dimostrano i dati preparati dall'Autorità di bacino dell'Arno e monitorati settimanalmente dalla Commissione tutela delle acque, il quadro relativo alla disponibilità della risorsa idrica, nel sistema interconnesso con l'invaso di Bilancino, mostra ancora una situazione sotto controllo, garantendo il fabbisogno idrico fino alla fine di ottobre, con un margine per i primi giorni di novembre.

Le infrastrutture come Bilancino e la gestione della risorsa, garantita dall'Autorità di Bacino, hanno permesso di far fronte alla più grande siccità degli ultimi 60 anni; contrariamente, dove non esistono opere infrastrutturali, si dimostra ancora una volta che la garanzia dell'approvvigionamento è purtroppo subordinata all'andamento climatico”. Per il Presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis “non bisogna fermare il ritmo degli investimenti e il settore ha bisogno di certezze e di coprire il vuoto normativo.

Parlamento e Governo devono sbloccare la nomina dei 3 membri dell’Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche che attende di essere varata ormai da 4 mesi a cui spetta anche la funzione di aggiornamento delle tariffe; e la riforma regionale del settore idrico è un altro importante traguardo per garantire le risorse che occorrono per nuove infrastrutture e nuove reti in grado di mettere in sicurezza anche le zone collinari e montane ancora non collegate all’Anconella”. PROVINCIA DI PISTOIA A Pistoia e provincia i problemi sono di alcuni abbassamenti di pressione ma non di mancanze d’acqua.

Si sono registrate nelle frazioni Le Grazie, Lizzanello, Iano Castello, Arcigliano, Cassarese-Casono-Casa Cioni; nel comune di Serravalle Pistoiese (frazioni Le Ville), in particolare per i piani alti degli edifici. Vi sono stati 5 interventi con le autobotti. PROVINCIA DI PRATO Nella provincia di Prato da segnalare la frazione di Migliana nel comune di Cantagallo, rifornita con 11 autobotti. Qualche criticità anche nella località Figline di Prato. La carenza di pozzi e sorgenti e l’aumento di popolazione e consumi nelle zone collinari rispetto alla media è la spiegazione di questi disagi.

PROVINCIA DI FIRENZE Qui le problematiche riguardano soprattutto il Chianti, nello specifico soprattutto Montefioralle e Panzano in Chianti nel comune di Greve in Chianti, dove si integrano le risorse locali con autobotti e dove (a Panzano) c’è il razionamento con fasce orarie tra parte alta e parte bassa del piccolo borgo diventato ormai una piccola città con oltre 1.600 abitanti. Qualche abbassamento di pressione si registra nel Mugello (comuni di Scarperia, Borgo San Lorenzo e Vicchio) e nella Valdisieve dove la posa di un tubo volante di 2,5 km ha risolto il problema di approvvigionamento della località Molin del Piano (comune di Pontassieve).

Qualche problema anche nella zona di Colonnata, nel comune di Sesto Fiorentino. Publiacqua: riforma nazionale e regionale per garantire gli investimenti per i prossimi 10 anni, oltre 700 milioni di euro per mettere in sicurezza l’intero territorio 550 milioni di euro la cifra utilizzata da Publiacqua nei primi 10 anni di attività, oltre 740 milioni quelli che saranno utilizzati da oggi al 2021. In particolare nei prossimi anni il 39% delle risorse sarà utilizzato per gli acquedotti, il 35% per le fognature, il 16% per la depurazione e 10% in servizi generali.

Il 55% delle risorse sarà impegnata nella manutenzione delle reti e degli impianti e il 36% in nuove opere. Gli interventi di Publiacqua rappresentano per la Toscana una eccezionale potenzialità di occupazione nell’indotto, stimabili in 1700 occupati, tra dipendenti e indotto. “Per fare in fretta e mettere l’intere territorio al sicuro, occorrono investimenti ingenti. Per realizzarli occorre però che il Governo e il Parlamento rendano operativa l’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza della risorsa idrica varata 4 mesi fa dopo il referendum, nominando i 3 membri.

E c’è bisogno della riforma regionale. Solo così potrà essere superato l’attuale clima d’incertezza sulle problematiche finanziarie generali e di vuoto legislativo”, spiega Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua. Interventi da realizzare per l’approvvigionamento idrico E’ prevista la realizzazione del nuovo invaso di Gello nel pistoiese, di due invasi nel Chianti e della centrale idrica Autodromo, che diventerà il perno dell’intero sistema distributivo del Mugello.

E’ poi previsto il potenziamento dei sistemi di captazione e trattazione delle acque di falda dell’area pratese, con interventi complessivi per il miglioramento dei circa 7.000 km di rete di acquedotti e degli impianti gestiti da Publiacqua, a partire dall’ulteriore salto tecnologico dell’Anconella che garantisce acqua a 1.3 milioni di abitanti completando i lavori di rinnovo, ampliamento ed adeguamento del sistema di telecontrollo. Interventi realizzati Dal 2001 al 2010 Publiacqua ha investito oltre 500 milioni di euro per interventi di diversa natura e portata.

Di questi 500 milioni di euro, il 50% è stato utilizzato per potenziare le infrastrutture acquedottistiche e per migliorare la qualità dell’acqua erogata (impianti dell’Anconella, a Pontassieve, a Figline e a Mantignano), garantire l’approvvigionamento nelle zone tradizionalmente soggette a ricorrenti crisi idriche (completamento dell’Autostrada dell’Acqua nella direttrice Firenze-Prato-Pistoia, realizzazione della Superstrada Idrica Anconella-Chianti e dell’impianto dell’Andolaccio a Barberino del Mugello); il 20% delle risorse è stato utilizzato per la depurazione (completamento dell’impianto di San Colombano e ristrutturazione dell’impianto di San Giovanni Valdarno); il 18% è stato impiegato nelle infrastrutture fognarie (avvio dei lavori dell’emissario in riva sinistra a Firenze e realizzazione dei collettori Pian di Scò-Matassino e Vaglia-San Piero a Sieve).

Da segnalare che il 50% delle risorse, quindi oltre 200 milioni, è stato utilizzato per la realizzazione di nuove opere. Gli interventi hanno coperto tutte le zone, dall’area metropolitana Firenze, Prato e Pistoia, al Mugello alla Val di Sieve fino al Valdarno e Chianti fiorentino.

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