Firenze Fiera Spa, società partecipata anche dalla Provincia di Firenze, di nuovo in crisi. La società, dicono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, "non è in grado di far fronte agli investimenti necessari a far diventare Firenze polo di manifestazioni ed eventi fieristici". L’assessore provinciale al Turismo "dopo aver perso la possibilità di fare di Firenze un punto reale di aggregazione di eventi, manifestazione, fiere si inventa il probabile ingresso di un socio privato in Firenze Fiera.
Nel frattempo alcune prestigiose manifestazioni quali Pitti Immagine dichiarano di trasferirsi altrove". Nessuno saprebbe quali sono i tempi di attuazione del piano di recupero di 90 milioni di euro per riqualificare e mettere in sicurezza l’intera struttura espositiva della Fortezza. Con una domanda d'attualità, Rifondazione Comunista invita la Giunta Provinciale a chiarire la gestione e il bilancio di Firenze Fiera Spa. Di seguito il testo. "Novembre 2010 il Consiglio Provinciale approvò a maggioranza una delibera sulla proprietà della Fortezza da Basso e su le quote societarie in Firenze Fiera.
Con quell’atto la Provincia di Firenze, unitamente alla Regione Toscana e al Comune di Firenze decidevano di porsi su un piano di parità nella proprietà del complesso e all’interno dello stesso CdA. Questa decisione fu assunta dal centrosinistra in vista dell’approvazione del piano industriale che doveva riposizionare Firenze Fiera nel mercato turistico-congressuale e fieristico. Da poco la Provincia di Firenze ha acquistato dalla Regione Toscana una quota pari al 7,56% di Firenze Fiera, che sommato al 9,22% precedentemente posseduto ha consentito alla Provincia di raggiungere il 16,78% della compagine sociale di Firenze Fiera; il 16 novembre 2009 fu deciso a maggioranza l’ingresso della Provincia di Firenze nel capitale sociale della “Firenze Convention Bureau s.c.r.l.”.
La società consortile ha per oggetto la promozione e lo sviluppo del turismo congressuale e d’affari nel comprensorio delle provincie di Firenze e di Prato. La scelta fu motivata dall’assessore al turismo per “…valorizzare e promuovere il turismo congressuale e quello di affari nella nostra città…” tenendo presente anche “…le scelte urbanistiche che sono state fatte a Firenze negli ultimi 20 anni: Fortezza, Palazzo degli Affari, Palazzo dei Congressi e anche altre sono certamente più idonee a ospitare eventi legati al turismo congressuale, alle mostre e alle fiere di qualità….”.
La Provincia di Firenze secondo sempre l’Assessore al Turismo divenendo socio di maggioranza assoluta di Firenze Convention Bureau e rilevando la quota di maggioranza di Firenze Fiera doveva promuovere Firenze e il suo territorio a 360 gradi, ma così non è stato. 2 ottobre 2011 nuova esternazione dell’Assessore al Turismo della Provincia di Firenze nonché Presidente della società consortile Firenze Convention Bureau s.c.r.l che improvvisamente si rende conto che Firenze Fiera ha bisogno di cercare un “… nuovo socio privato capace di portare in Firenze Fiera quelle risorse che gli enti pubblici non possono garantire…”.
Inoltre dichiara di essere consapevoli del fatto che “Fortezza da Basso, Palaffari e Palacongressi sono barche che fanno acqua da tutte le parti. Ma è inutile bussar cassa dove i soldi non ci sono…”. Tutto nasce dal fatto che la Fortezza ha bisogno di investimenti e per questo è stato previsto un “ piano di recupero di oltre 90 milioni di euro per adeguare l’intera struttura espositiva nell’area della Fortezza da Basso” solo che su questa operazione pesa il monito del Presidente di Pitti Immagine che teme “…che in attesa degli adeguamenti Pitti Uomo possa cambiare location…”.
Dunque dove trovare i soldi necessari? L’assessore propone di mettersi tutti attorno ad un tavolo dove trovare le soluzioni. "Siamo dunque al paradosso dove il Presidente di Pitti Immagine invita gli enti preposti ad adeguare gli spazi, il Presidente di Firenze Fiera vuole maggiori fondi e stanziamenti senza specificare come ha impegnato le esorbitanti risorse pubbliche e il Presidente di Firenze Convention Bureau s.c.r.l e assessore provinciale al Turismo lancia un appello all’ingresso di soci privati capaci di investire su Firenze e le sue potenzialità.
In considerazione del fatto che i dati di bilancio mostrano una crisi profonda della società Firenze Fiera, che dovrebbe invece essere in grado governare l'economia del nostro territorio viene da chiedersi se questa struttura sia capace di investire sulla Fortezza, metterla in sicurezza e rilanciare il ruolo di centro fieristico espositivo e motore di sviluppo per la città e la Provincia di Firenze. Altro dato preoccupante è rappresentato dal fatto che dal lontano 2009 quando la Provincia di Firenze è diventata socio di maggioranza assoluta di Firenze Convention Bureau ancora si sente dire dall’Assessore Provinciale che “…attraverso questa struttura (da Lui medesimo diretta) si cerca di candidare le strutture fiorentine ad ospitare i più importanti congressi e convegni internazionali…”. Sono passati circa due anni da quando questa consortile si è candidata e dove sono i risultati? Rifondazione Comunista chiede al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire quanto sta avvenendo nell’attuale gestione di Firenze Fiera, i risultati conseguiti e i dati relativi al bilancio.
Chiede alla Giunta di specificare quanto dichiarato pubblicamente in merito ad un possibile ingresso di un socio privato in Firenze Fiera e quale tavolo politico istituzionale è in essere per ritrovare le risorse necessarie alla riqualificazione degli interventi nei settori fieristico-congressuali". Con una domanda d'attualità il consigliere provinciale della Lega Nord Marco Cordone chiede alla Provincia di Firenze chiarimenti sulle dichiarzioni alla atampa dell'assessore provinciale al Turismo Giacomo Billi secondo il quale gli Enti pubblici, tra cui la Provincia di Firenze, "non hanno più soldi per Firenze Fiera e serve un socio privato con nuove risorse".
Di seguito il testo del documento. "Lo Scrivente Consigliere Provinciale interroga il Presidente della Provincia e l'Assessore Competente per conoscere nei dettagli la situazione di Firenze Fiera, ovvero: entro quanto tempo andrebbe trovato un socio privato, e se eventualmente c'è già un'idea su chi potrebbe essere tale socio; lo stato dell' arte del piano di recupero da 90 milioni di euro; se veramente c'è il rischio che importanti manifestazioni fieristiche come Pitti Uomo possano cambiare location".